I will find you, I promise

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Justin's pov

L'aria puzzava ed era così umida che respirare diventava sempre più faticoso.
O forse era la paura che mi serrava i polmoni.
Si, paura. Paura del futuro, paura di quello che stava per accadere, perché sapevo che in qualche modo non ne sarei uscito indenne.
Perché in quel momento, come mi era già capitato altre volte, stavo per rischiare la vita.
Paura della vita che il destino aveva in serbo, paura del destino di America, paura di non vederla mai più.
L'ombra che avevo iniziato a pedinare, era Farewell. L'ultima volta che lo vidi fu quando venni aggredito da Styles e la sua nuova banda.
E invece era in piedi al centro della stradina fatta di sampietrini, con un sorriso freddo in volto.

"Bieber, mi sei mancato." disse, tastandosi le tasche posteriori dei jeans ed estraendone una pistola. Impugnai la mia, le nocche quasi bianche, e la spianai davanti a me.
"Mi dispiace, temo di non poter dire lo stesso" replicai, consapevole di avere ogni muscolo rigido.
Farewell si sciolse in una risata calda, e a piccoli passi si avvicinò a me, completamente a suo agio nonostante avessi la pistola carica, e puntata verso la sua testa.
Strinsi la mascella e stirai ancora di più le braccia davanti a me, attento ad ogni sua mossa. L'indice pronto a premere il grilletto.

"Sai, figliolo-" cominciò, e fece passare il palmo della sua mano sopra il coperchio di un cassonetto lercio. Mi venne un conato di vomito, ma poi l'uomo vi appoggiò sopra la pistola, lasciandola là.
Ma che...?
"-credevo che avrei beccato te e la tua ragazza insieme. Ma per ora ci accontentiamo solo di te, Justin."
"Voi non la toccherete." Ringhiai, sentendo una scarica di adrenalina pervadermi il sistema nervoso. Volevo combattere, volevo lottare, volevo farlo soffrire, soprattutto se Lei veniva nominata.
 
Farewell si lasciò andare in un sospiro teatrale, e continuò a passeggiare per il vicoletto.
"Justin, Justin, Justin. Ma noi non abbiamo intenzione di farle proprio niente. Quello che abbiamo intenzione di colpire e danneggiare, sei tu."

Non potei evitare di sentire una scossa, strana. Paura.
Volevano me, avevano sempre voluto me. Volevano farmi fuori, e la cosa più distruttiva, era che il mio ormai ex migliore amico, era uno di loro.

Con una voce che non riconobbi neanche per mia, parlai. "E allora prendetemi. Fatemi del male, uccidetemi, ma non toccate America. Lei non c'entra niente."
Farewell sorrise, e alzò le mani in segno di resa. "Prometto solennemente di non torcere un capello alla tua America. A patto che tu ti consegni a noi senza esitazioni."

E cosa potevo fare, se non accettare?

Riflettei a fondo. Probabilmente questa sarebbe stata la mia fine, o l'inizio, forse questo giorno sarebbe potuto essere la svolta di qualcosa di grande, che mi è ancora sconosciuto. Ma la mia esperienza mi insegnava che quando un nemico giurava qualcosa, non rispettava mai appieno i patti.

"Come posso essere sicuro che manterrai la tua parola?" Chiesi, guardingo. La confusione mi portò ad abbassare la guardia, ma Farewell ancora non mi aveva aggredito.
Ci guardammo a lungo, occhi negli occhi. Cercai le risposte che avevo bisogno e che ovviamente non trovai, ma l'uomo allungò la mano, pronto a stringere la mia.
Lo guardai in cagnesco:non avrei mai toccato quella mano.
"Lo sai quanto i giuramenti siano importanti per noi. Hai la mia parola"
Lo guardai ancora, in cerca di segni di scherno, di menzogne, ma il sul viso era inespressivo. Non mi fidavo, ma annuii lo stesso.
"Se osi farle qualcosa, qualsiasi cosa, io giuro che ti uccido."

Farewell scoppiò di nuovo in una fragorosa risata. "Che Dio mi maledica, se non tengo fede al nostro giuramento. Adesso  però,  è arrivato il momento della resa dei conti"
"Che vuoi dire?"
"Voglio dire... che non farò del male alla tua ragazza, ma non ho detto che non ne farò a te."

Appena terminò la frase, un colpo fortissimo alla testa mi fece perdere i sensi.

America's pov

Daemon | j.b |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora