Daemon

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«Ah, eccoti!» Kim mi corse incontro quando mi vide, dal cancello della Western University.

Ero piuttosto sicura di aver fatto la scelta giusta, venendo qui. Il numero di studenti era piuttosto ristretto e il college in sé non era molto grande, così non mi sarei persa tra una lezione e l'altra.

«Già, eccomi» sorrisi a mia cugina, che mi abbracciò di slancio.

«Sei tutta intera, vero? Da queste parti non gira bella gente. Forse dovresti venire con me» si corrucciò.

La guardai male: «Kim, non mi capiterà niente. Abito nella Hall del  college, ricordi? Mi basta scendere le scale e sono qui. Non serve che prendi alla lettera tutto quello che ti dice mia madre» sbuffai irritata.

Kim era di un anno soltando più grande, e ciò non significava che potesse comportarsi da madre nei miei confronti.

Odiavo sentirmi debole e dipendente.

Fece una smorfia: «Uhm, davvero simpatica. Si dia il caso che ci siano assassini ovunque tu vada, e voglio che tu tenga gli occhi aperti»

Alzai gli occhi al cielo. Era un'assurdità! Perché un assassino avrebbe dovuto prendere di mira me? Tutto questo era ridicolo! Decisi comunque di chiudere il discorso.

«mhmm-mhmm»

«Che corso hai ora?»

Guardai il foglietto con tutti i miei corsi e gli orari, poi alzai di nuovo lo sguardo su di lei: «Storia»

«Bene, ti accompagno» esordì.

Mi accompagnò all'edificio di storia, salutandomi poi fuori dalla porta con un abbraccio.

Mi addentrai all'interno dell'aula, scegliendo il posto al primo banco per seguire meglio, ovviamente.

D'un tratto, sentii una sensazione strana, come se qualcuno mi stesse osservando.

Mi mossi nervosa nella mia sedia, prendendo il quaderno degli appunti. La sensazione persisteva.

Mi girai, pronta a fulminare chiunque mi stesse fissando senza pudore. Feci girovagare gli occhi per la stanza, quando ne incontrai un paio. Un ragazzo mi stava fissando, con dei graziosi occhi nocciola, le labbra piene e una cresta biondo-oro.

Se ne stava in fondo alla classe, e mi osservava come se mi stesse studiando.

Nonostante fosse un bel ragazzo, non potevo che sentirmi a disagio. Insomma, un po' di contegno, no?

Dopo lo shock iniziale, gli mostrai il miglior sguardo intimidatorio che trovai nel repertorio e per tutta risposta ebbi un ghigno divertito da parte sua.

Mi girai stizzita.

L'obiettivo di venire qui era quello di non essere osservata, di comportarmi normalmente e di essere semplicemente me stessa, America.

C'era qualcosa però, nello sguardo del ragazzo, che mi inquietava.

Perché mi studiava, come se mi conoscesse già?

Per tutta la lezione fui distratta, sentendo il suo sguardo bruciare sulla schiena. Appena suonata la campanella gliene avrei dette quattro. Questo era davvero troppo.

La campanella suonò, e io misi tutto il materiale nella borsa, pronta ad affrontare Mr Ti Spoglio Con Gli Occhi a tu per tu.

Quando mi girai, lui era già sparito.

Guardai verso l'entrata, e lo vidi di sfuggita uscire.

Scrollai le spalle, non l'avrei certo seguito.

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