Prologo

1K 57 2
                                    

Gunter sospirò pesantemente mentre cercava in qualche modo di riscaldarsi visto che aveva avuto la geniale idea di togliersi tutto non appena arrivato in pista per via del caldo che aveva avvertito visto che aveva corso essendo in ritardo: attardarsi a prendere un caffè non era stata un'ottima idea, soprattutto non prima di una gara. Quando aveva iniziato ad avvertire il freddo si era rimesso la felpa della sua tuta ma ciò non aveva diminuito minimamente il freddo che stava avvertendo.

-ti sei di nuovo tolto la giacca vero?- gli chiese quasi ridendo Minkah che era il suo allenatore.

-ho corso di conseguenza sudato e avvertivo caldo- sbottò Gunter guardandosi in torno iniziando a scrutare tutti quelli che erano i suoi avversari per quella giornata: era ancora la prima e quindi erano più di ventiquattro ragazzi che dovevano competere durante il programma corto e di loro ne sarebbero passati solo dodici per quello lungo.

-sei davvero un caso perso Gunter- borbottò Minkah alzando gli occhi al cielo e guardando anche lui in direzione degli avversari del suo giovane atleta.

-uh- disse semplicemente lui prendendo poi la giacca che gli stava porgendo il suo allenatore per poter riscaldarsi un altro po' prima dell'inizio di quello che era il vero e proprio riscaldamento prima dell'inizio della competizione.

-GUNTER- a sentire quell'urlo il rosso si voltò con il sorriso sulle labbra per poter osservare negli occhi la bambina di dieci anni che dagli spalti lo stava guardando con gli occhi che le brillavano.

-Sam- sorrise lui avvicinandosi alla sua sorellina e lasciandole un bacio sulla guancia paffuta. Nonostante avessero ben dieci anni di differenza Gunter aveva sempre tenuto tantissimo alla sorella, sorella che lo adorava letteralmente e che aveva iniziato a seguire il pattinaggio artistico solo perché aveva visto lui gareggiare. I suoi genitori non erano stati tanto contenti quando a sedici anni aveva detto di voler iniziare a pattinare ma poi notando quanti risultati aveva iniziato a portare nonostante avesse iniziato relativamente tardi lo avevano lasciato continuare e ormai erano quattro anni che gareggiava.

-oggi sali sul podio vero?- domandò ancora la bambina e Gunter rise scuotendo la testa.

-no Sam oggi è la prima giornata, domani se passo potrò gareggiare per il podio- le spiegò con calma il maggiore.

-Gunter dobbiamo parlare- il rosso alzò lo sguardo per osserva i suoi genitori che sembravano arrabbiati con lui e il rosso si chiese cosa volessero da lui in quel momento anche perché si ricordava perfettamente di non aver fatto nulla di male.

-ditemi-

-non qui- continuò suo padre e Gunter sospirò prima di dirigersi verso il corridoio del palazzetto nel quale lo raggiunsero anche i suoi genitori che però erano arrivati dalla porta che portava agli spalti.

-cosa succede?- domandò incrociando le braccia al petto mentre avvertiva distrattamente che dagli autoparlanti avevano iniziato a chiamare il primo gruppo per il riscaldamento, primo gruppo nel quale era presente anche lui in teoria.

-questa sera non torni a casa con noi-

-perché?-

-perché non vogliamo un figlio gay- continuò serio il padre mentre Gunter sgranava gli occhi. Aveva fatto di tutto per non far scoprire ai genitori che gli piacevano i ragazzi dopo aver scoperto che i genitori fossero omofobi ma a quanto pareva non ci era riuscito.

-che cosa...-

-ti abbiamo visto e non ti vogliamo in casa anche perché potresti influenzare malamente Samantha e non vogliamo ciò. Da oggi non avrai più nessun contatto con noi- concluse l'uomo e Gunter non rispose ai due dandogli le spalle e infuriato a morte con il mondo si diresse sulla pista per iniziare il suo riscaldamento ignorando le domande di Minkah.


Stelle sul ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora