Capitolo 15

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Samantha sorrise a trentadue denti in direzione di un bambino che le era appena finito addosso e lo aiutò ad alzarsi ma non riuscì a fare altro perché i genitori li raggiunsero immediatamente portandole via il bambino da davanti agli occhi come se lei potesse realmente fargli qualcosa di male.

-sono così spaventosa?- si chiese a bassissima voce guardandosi intorno restando comunque sempre ferma al centro della pista di pattinaggio nel quale si stava rilassando. Era letteralmente scappata di casa il giorno dopo aver ottenuto l'offerta da parte di Madame Juliette solo perché la sera i suoi genitori avevano deciso di chiuderla in camera dopo averle fatto l'ennesimo discorso secondo il quale lei non era suo fratello e che quindi non doveva fare le sue pessime scelte. Samantha aveva fatto finta di ascoltarli e poi era scappata via e arrivata a Philadelphia il giorno prima. Si era fermata in un piccolo monolocale che aveva affittato per un mese sperando in qualche modo di riuscire a trovare qualcuno che potesse aiutarla anche se Madame Juliette l'avesse scartata: li c'era di sicuro moltissima possibilità.

Quella notte, nonostante dovesse andare solo a vedere quell'allenamento, non aveva minimamente dormito e per rilassarsi e non pensare al pomeriggio che stava per arrivare aveva deciso di scaricare la tensione in quella pista di pattinaggio messa al centro del parco. Inizialmente era uscita solo a farsi una passeggiata e solo dopo aver sentito le urla dei bambini e poi aver visto la pista si era letteralmente fiondata al botteghino per farsi dare i pattini e poter entrare anche lei in pista e pattinare per scaricare la tensione. E ci stava anche riuscendo a non pensare a niente mentre pattinava anche se non era più abituata a farlo con quei pattini di plastica che erano fin troppo scomodi e non le permettevano di muoversi come voleva e soprattutto non le permettevano di fare salti anche perché era certa che sarebbe in qualche modo caduta non essendo pratica ad usarli.

La ragazza fece per ricominciare a muoversi, anche perché restare perfettamente immobile al centro della pista non era un'ottima idea considerando che molta gente poteva finirle addosso, ma nemmeno fare in tempo a iniziare a pattinare che la rossa fu colpita perfettamente in pieno da un ragazzino, probabilmente aveva massimo una quindicina d'anni, e cadde a terra di sedere. La sua sfortuna però non parve essere felice e infatti Samantha andò a colpire un'altra persona che cadde insieme a lei.

-MA CHE CAZZO- sentì urlare e da solo quelle parole Sam capì di aver centrato in pieno una ragazza -MA SAPETE PATTINARE ALMENO?- urlò ancora e Sam si voltò per poi rimanere completamente incantata nell'osservare la mora che stava cercando di alzarsi, solo dopo si accorse dei pattini che aveva addosso e che non erano quelli di plastica che davano al botteghino.

-scusami, mi ha presa in pieno un ragazzino- cercò di scusarsi Samantha mentre si metteva in piedi e spolverava il ghiaccio che era andato a finire sui suoi pantaloncini.

-certo come no- borbottò la mora lanciandole un'occhiataccia e rimettendosi in piedi a sua volta.

-sono seria, mi ha buttato a terra e non era mia intenzione farti cadere- continuò Sam massaggiandosi anche il fondoschiena visto che aveva preso a farle davvero tanto male per quella botta improvvisa che aveva preso: sperava che il tutto non avesse avuto ripercussioni per l'allenamento che aveva quel pomeriggio.

-continua con la storia del ragazzino che ti ha presa in pieno ma non mi freghi, vi conosco a voi ragazzine che venite su questa pista solo per mettervi in mostra nei vostri vestitini facendo finta di saper pattinare. Volete solo le vostre foro fighe e per farlo fate cadere la gente che invece sa pattinare- la mora sembrava averla presa proprio sul personale e Sam incrociò le braccia al petto guardandola furente.

-solo perché sono caduta presa in pieno da qualcun altro non significa che io non sappia pattinare e scusami se voglio uscire con dei pantaloncini anche d'inverno. Posso vestirmi come voglio- e così dicendo Samantha le voltò le spalle incamminandosi velocemente verso l'uscita della pista visto che le era completamente passata la voglia di continuare a pattinare dopo quello che era successo. Sarebbe andata a comprarsi un pranzo veloce e avrebbe aspettato fino alle due e mezza prima di incamminarsi verso il palazzetto e provare a parlare con Madame Juliette sperando anche di essere presa dalla donna. La mora che aveva incontrato sulla pista sembrava essere solo qualche anno più grande di lei ed era certa Sam che se avesse fatto qualche gara l'avrebbe di sicuro incrociata: voleva farle rimangiare le sue parole e lo avrebbe fatto poco ma sicuro.

-sembravi una belva feroce Emma- la mora si voltò di colpo verso Neon alzando gli occhi al cielo.

-mi ha presa in pieno e oggi ho allenamento quindi non voglio farmi male perché della stupida gente che non sa pattinare mi cade addosso- disse la mora sospirando.

-te lo avevo detto che non era una buona idea venire qui prima dell'allenamento con Min- borbottò ancora il ventenne sospirando -comunque ti veramente venuta addosso perché un ragazzino l'ha presa in pieno e non è stata colpa sua- aggiunse visto che lui aveva perfettamente assistito a tutta la scena visto che stava difronte ad Emma quando era avvenuto lo scontro, non era però stato abbastanza pronto da tenere la mora in equilibrio.

-uh- borbottò Emma cercando con lo sguardo la rossa per scusarsi con lei visto che aveva capito di aver esagerato ma a quanto pareva l'altra era già uscita di dalla pista. -era comunque troppo svestita-

-ma se le hai guardato il culo quando ti ha dato le spalle- rise Neon ottenendo in risposta un pugno ben piazzato sul braccio destro.

-guardo il culo a tutte le ragazze carine- concluse Emma riprendendo a pattinare -muoviti che dobbiamo provare quella maledetta presa altrimenti chi lo sente Min-


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