Capitolo 23

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-avete visto mia sorella?- domandò preoccupato Gunter in direzione di Neon e Min che scossero entrambi la testa.

-non era con te?- gli chiese poi Min confuso.

-era accanto a me quando è uscito l'ultimo punteggio ma il tempo di guardarlo che era scomparsa- rispose Gunter preoccupato per la sua sorellina. Era vero che lui stesso per primo aveva pensato e detto che non sarebbe mai arrivata sul podio, cosa che poi si era rivelata vera, ma il modo in cui era successo non era per niente bello e anche lui stava male per sua sorella. Samantha era fuori dal podio per otto decimi. Quel quarto posto stava sicuramente bruciando tantissimo alla sorella e Gunter voleva trovarla e consolarla al meglio delle sue possibilità.

-quindi adesso torna a casa- gli disse Min con un sorriso amaro. Era stata davvero una bellissima gara combattuta e Samantha aveva dimostrato di poter gareggiare con le migliori.

-dovrebbe- disse invece Gunter -dovrebbe per via della nostra scommessa ma...ma è fuori dal podio per poco e io...io spero che qualcuno consideri la sua posizione e la prenda. Qualcuno che non sia Madame Juliette-

-e non puoi continuare ad allenarla tu?- Gunter si voltò in direzione di Emma che, diversamente dal giorno prima quando si era svolto il corto, stava benissimo e stava anche sorridendo con la sua medaglia d'argento al collo. Proprio come aveva previsto alla vigilia di quella gara era stata Dena a prendere l'oro.

-non posso Emma- sussurrò lui passandosi una mano tra i capelli -i miei non me lo permetterebbero mai-

-ma non lo sanno che l'hai allenata tu adesso e sei bravo ad allenare. Continua a fare da coach a tua sorella- continuò convinta Emma sorridendogli anche perché da quando aveva scoperto chi fosse in realtà la sorella del rosso voleva avere una scusa per avvicinarsi alla ragazza e parlarle e quale miglior modo se non farsi presentare proprio da Gunter?

-non posso. Ho fatto da coach solo a Iniko e davvero non sono portato-

-ma ti senti?- borbottò Minkah -se non fossi stato portato tuo marito non avrebbe vinto tutte quelle medaglie grazie a te. Non stai per fare il coach ad un estraneo ma a tua sorella e con lei ci hai già lavorato. Sono certo che con un nuovo programma sia per il corto che il lungo potrebbe davvero salire su quel podio-

-io...farlo significherebbe uscire allo scoperto con lei, dirle che sono gay e io...io non me la sento-

-e non lo fare- disse Neon -noi possiamo continuare a far finta che tu e Iniko non siate sposati e tu puoi continuarle a far credere di essere sposato con una donna. Non saremo noi a tradirti-

-e va bene ci provo ad allenarla- concesse alla fine Gunter facendo un profondo respiro.

-così ti voglio anche se forse dovresti dirlo in maniera più decisa- continuò Minkah mentre Gunter alzava gli occhi al cielo.

-vado a cercare mia sorella. Buona serata e buon festeggiamento-

-non resti a vedere la gara di tuo marito?- domandò confusa Emma e Gunter scosse la testa.

-devo consolare mia sorella e poi quel coglione usa ancora la mia coreografia quindi dovrebbe vincere senza problemi per non parlare del fatto che ha promesso a Nahida l'oro- e con quella frase scomparve definitivamente dalla vista dei tre mettendosi a cercare con insistenza la sorella e quando non la trovò da nessuna parte all'interno del palazzetto temette che la rossa fosse già tornata a casa. Fu solo uscendo dal palazzetto che riconobbe la figura rannicchiata della sorella che con solo una giacca addosso si era seduta sulla gradinata d'ingresso della struttura e dal movimento che stava facendo la sua schiena stava sicuramente singhiozzando. Gunter prese un profondo respiro e le si avvicinò sedendosi al suo fianco e spostando leggermente i pattini della minore per poterle stare il più vicino possibile.

-concordo con te Sam- le disse facendo si che la rossa alzasse i suoi occhi verdi cerchiati di rosso per il pianto nella sua direzione -perdere il podio per così pochi decimi fa davvero male-

-va via- sussurrò la rossa ricacciando la testa tra le gambe -non voglio essere consolata da te. Domani me ne torno a casa proprio come ti ho promesso-

-e la tua voglia di dimostrare a tutti che puoi gareggiare a livello internazionale?- le domandò Gunter mettendole una mano sulla schiena per cercare di calmarle il pianto.

-avevamo fatto una promessa e io non sono salita sul podio quindi torno a casa- sussurrò con un magone in gola Samantha che voleva solo urlare al fratello che non era giusto, che lei ci era arrivata vicina al podio e che aveva perso solo per pochissimo e che quindi doveva darle un'altra possibilità.

-ti ho detto quelle parole perché la gente guarda solo il podio Sam- sussurrò Gunter -e io volevo che ti trovassi un buon allenatore che non fosse quella stronza-

-ma sono quarta e sto tornando a casa. Gunter davvero non voglio la tua compassione-

-ho fatto da coach solo a un'altra persona oltre a te e io...io non sono mai stato dell'idea di diventare un vero e proprio allenatore ma se si tratta di te, e se tu vuoi, potrei continuare ad allenarti per le prossime gare-

-vuoi che rimanga qui?- sussurrò sorpresa Samantha guardandolo fisso negli occhi.

-solo se tu te la senti. Anche Minkah ha detto che sei brava e hai del potenziale-

-il tuo ex allenatore?- chiese sorpresa Sam e Gunter annuì.

-non posso assicurarti di dare grandi risultati ma possiamo provarci insieme- propose Gunter porgendole il mignolino e Samantha lo strinse con le lacrime che le stavano uscendo per la felicità e non per la tristezza come prima.

-ti sei vantato di tutte le medaglie che ha vinto il tuo ex atleta e adesso dici di non sapere se sei in grado di allenarmi? Dov'è la tua coerenza?-

-è mio amico per questo l'ho allenato più tranquillamente- borbottò Gunter stringendo a se la sorella mentre sperava che la gara di Iniko di quella sera andasse bene, altrimenti chi l'avrebbe sentita Nahida?

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