Capitolo 11

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-sembri furioso- sussurrò Minkah a Gunter mentre entrambi stavano osservano quella che era l'esibizione del programma lungo di Iniko come se non la conoscessero entrambi a memoria per quante volte l'avevano vista -eppure Iniko non ha ancora fatto un errore. Bert non fa altro che mangiarsi le mani disperato da quando il suo ex atleta non fa altro che vincere medaglie grazie a te e oggi potrebbe addirittura prendere l'oro. Perché sei così arrabbiato?-

-tu non dovresti rimproverare il tuo nuovo pupillo?- domandò Gunter non staccando gli occhi dalla figura di Iniko che stava eseguendo una delle trottole del suo programma in maniera impeccabile.

-l'ho già fatto e non è più il mio pupillo visto che lo avevo avvisato che se avesse saltato nuovamente una gara perché in ritardo avrei smesso di allenarlo. Ha del potenziale ma io non ho la pazienza con la gente che non vuole impegnarsi. Troverò qualcuno dagli juniores da seguire all'ingresso nei senior- concluse quell'argomento Minkah -davvero perché sei così furioso?-

-perché...perché vuole dedicare l'oro a qualcuno e...e sento che quel qualcuno è la persona che ama e non sono io- rispose sinceramente Gunter -sono geloso ecco tutto- Minkah sorrise, voleva scoppiare a ridere in faccia visto che proprio come Emma sapeva che quei due si correvano dietro e che Iniko avrebbe sicuramente dedicato l'oro a Gunter.

-dovevi muoverti prima invece di aspettare se non volevi perderlo e poi dovresti essere fiero di lui. Avete dimostrato a Bert che si sbagliava e in un anno Iniko se la sta giocando per l'oro! Figurati se avesse sempre pattinato in questo modo!-

-avrei avuto un degno rivale- sorrise Gunter mentre Iniko finiva il suo programma con un bellissimo sorriso sul volto conscio che aveva fatto del suo meglio. Dopo il saluto ai giudici Iniko quasi corse, raccogliendo qualche peluche per terra, verso Gunter e lo abbracciò di slancio.

-bravissimo- gli disse Min sorridendogli.

-grazie- rispose Iniko sgusciando fuori dall'abbraccio di Gunter anche se il rosso voleva continuare a tenerlo stretto a se -spero che basti- aggiunse poi guardando il tabellone e Gunter alzò gli occhi al cielo.

-maledetto tu e la tua voglia di quella medaglia. Andiamo a vedere il punteggio- e il maggiore lo tirò letteralmente per una manica per andare a scoprire il punteggio finale e quindi la classifica finale visto che Iniko era stato il migliore nel corto e aveva gareggiato per ultimo. -non dare di matto se non ti danno l'oro- continuò Gunter stringendogli forte la mano per rassicurarlo: già una volta era successo che Iniko fosse stato vicinissimo all'oro e l'aveva perso per pochi decimi e il biondo era stato malissimo.

-non fare il gufo- sussurrò Iniko stritolando letteralmente la mano del suo coach: voleva dedicargli quel maledetto oro e dichiararglisi finalmente.

-non sto facendo il gufo semplicemente non voglio...-ma le parole di Gunter gli morirono in bocca mentre un boato si alzava dal pubblico mentre usciva il punteggio finale e anche il suo cuore perse un battito nel vedere l'uno davanti al nome di Iniko: era riuscito a vincere l'oro.

-oh cavolo- sussurrò a corto di voce Iniko mettendosi entrambe le mani davanti alla bocca completamente sconvolto per quel risultato: nonostante lo volesse tanto quell'oro il biondo non se lo era minimamente aspettato.

-hai il tuo oro- gli disse Gunter mentre cercava in qualche modo di non pensare al fatto che Iniko avrebbe dedicato quella medaglia a qualcuno che non era lui. Iniko annuì con le lacrime agli occhi e continuando a tremare per quello che era appena successo.

-congratulazioni- urlò Emma lanciandosi sul biondo che la strinse rischiando anche inizialmente di cadere non essendosi aspettato quel movimento improvviso da parte della mora visto che non l'aveva minimamente notata -ora devi fare quella cosa- sussurrò lei staccandosi e osservandolo fisso negli occhi lucidi mentre Iniko annuiva.

-appena mi mettono la medaglia- sussurrò allora il biondo voltandosi per osservare attentamente Gunter che era stato fermato da altri coach molto più grandi e che si stavano congratulando con lui per il risultato -Gunter non mi sembra contento- continuò poi il biondo mentre anche Min li raggiungeva.

-è felice per te, semplicemente non gli andava a genio che tu cercassi disperatamente quella medaglia- gli spiegò con calma Min anche se omise di dire al biondo che il comportamento di Gunter era dettato da fin troppa gelosia che non riusciva a controllare.

-ma io la voglio dedicare a lui- sussurrò ancora Iniko osservando attentamente il rosso.

-e diglielo. Lo sai vero che non puoi tirarti indietro altrimenti giuro su quello che vuoi che gli parlo io- ringhiò Emma che voleva mettere fine a tutta quella situazione del cavolo.

-gli parlo appena siamo fuori, non voglio attirare troppo le attenzioni della gente anche perché potrei ricevere un rifiuto e non voglio che accada davanti a tutti- mentre diceva quelle parole però Iniko sorrise nel notare i suoi genitori, con sua madre letteralmente in lacrime, che si stavano sbracciando per farsi vedere da lui. Alla fine Iniko, sotto anche le pressioni di Gunter, aveva concesso ai suoi di andare a vedere le sue gare ed era anche stato costretto ad ammettere che Gunter aveva ragione quando diceva che avere qualcuno a fare il tifo per te ti metteva ancora più voglia di vincere. -scusatemi un attimo- disse ad Emma e Min mentre raggiungeva i suoi genitori.

-oh tesoro mio sei stato bravissimo- disse tra le lacrime sua madre e Iniko sorrise abbracciandola nonostante le ringhiere che separavano gli spalti dalla pista.

-grazie per essere venuti a vedermi-

-lo sai che siamo i tuoi fan numero uno Iniko- gli disse suo padre alzando gli occhi al cielo -allora quando ti dichiari al tuo allenatore?-

-papà- protestò Iniko che non era riuscito a mentire ai suoi ed era stato costretto a dire loro le sue intenzioni in caso avesse vinto l'oro -con calma e senza troppa gente, vi ricordo che potrebbe anche rifiutarmi-

-certo...per come ti guarda secondo me vuole farsimangiare da te- gli rispose la madre mentre Iniko diventava completamente rossocome un peperone per quelle parole.


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