Capitolo 28

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Samantha iniziava seriamente a chiedersi cosa cazzo fosse andata a fare fino a Philadelphia. Non era riuscita a vincere nemmeno una gara da quando era arrivata e il miglior risultato che aveva ottenuto era stato un quarto posto che proprio come le diceva spesso il fratello faceva più male dell'ultimo. Gunter continuava a non risponderle sulle domande inerenti alla sua famiglia e Sam ci aveva letteralmente rinunciato a scoprire altro: suo fratello non la considerava una persona importante con la quale condividere la sua vita privata, ormai le era chiaro.

La cosa che però le aveva fatto letteralmente capire che andare li non era stata una buona idea era stato il mutismo selettivo di Emma dopo quella sera in discoteca di ormai tre settimane prima. La mora non aveva fatto altro che evitarla in continuazione tanto che Sam aveva anche appurato che quella della tatuatrice era stava una scusa bella e buona per non parlarle il giorno dopo quella serata. Avrebbe di gran lunga preferito un netto rifiuto da parte della mora o anche le sue urla rispetto a quel maledetto silenzio. Odiava da morire quei silenzi che la facevano sentire quasi sbagliata e le facevano ricordare coma mai era sempre stata cauta prima di baciare qualche ragazza. Con i ragazzi non ci pensava molto e la maggior parte delle volte era stata lei a prendere l'iniziativa ma con le ragazze era sempre andata cauta e aveva fatto bene visto come erano andate le cose l'unica volta in cui si era esposta con una ragazza.

La cosa peggiore era anche che non poteva confidarsi con nessuno per quello che era successo visto che non conosceva nessuno che non facesse parte del mondo del pattinaggio artistico. Neon era da escludere a priori visto che era molto amico con Emma e suo fratello...suo fratello non le diceva niente quindi nemmeno lei voleva parlare con Gunter della sua vita personale.

-si può sapere cosa ti prende?- Sam alzò lo sguardo per incrociare gli occhi verdi di Gunter identici ai suoi -sono giorni che sembri più strana del solito e anche più distratta. Mi fai preoccupare se continui a cadere come un sacco di patate anche quando fai salti che prima facevi benissimo ad occhi chiusi-

-pensieri- sussurrò Sam che sapeva di essere peggiorata drasticamente ma non riusciva a non pensare al fatto che la sua vita faceva letteralmente schifo in quel momento.

-lo sai vero che puoi parlarmene- propose Gunter e Sam gli lanciò un'occhiataccia mentre il rosso si sedeva sugli spalti al suo fianco visto che teoricamente avevano finito di allenarsi per quel giorno. -sono serio Sam, se c'è qualcosa che non va puoi dirmelo-

-io dovrei parlarti dei miei problemi quando tu non mi vuoi parlare della tua vita?- domandò la rossa per poi scuotere la testa -sei l'ultima persona alla quale direi i miei problemi in questo momento-

-andiamo Sam! Non puoi fare così! Sono tuo fratello e posso aiutarti-

-e io sono tua sorella e dovrei avere tutto il diritto di conoscere tua moglie!- sbottò Samantha con le lacrime agli occhi -lasciami stare Gunter, non è il caso visto che sto già male di mio- concluse la rossa alzandosi di colpo lasciando Gunter parecchio interdetto da quella sfuriata: sua sorella stava peggio di quanto voleva far credere e la cosa non gli piaceva minimamente.

-almeno ci sarai questa sera?- le domandò cambiando argomento.

-a cosa?-

-la cena di metà stagione. Gli atleti senior uomini e donne con i loro coach- le ricordò Gunter che era certo di aver parlato di quella serata alla sorella.

-vero- sussurrò infatti Samantha che non aveva realmente voglia di andare a quella cena, ciò significava stare accanto ad Emma e fare finta di niente, ma non poteva mancare anche perché aveva aspettato quella serata da tanto -ci sarò- sussurrò allora per poi andarsene lasciando Gunter completamene da solo che sospirò prima di comporre il numero che ormai conosceva a memoria e portarsi il telefono all'orecchio aspettando una risposta.

-tutto bene amore?- gli chiese Iniko che si era alzato dal divano sul quale stava guardando uno dei cartoni preferito di Nahida insieme alla bambina che aveva avuto la febbre in quei giorni e che quindi non era andata a scuola.

-si ecco...mia sorella è strana- sussurrò Gunter -e mi ha detto che c'è qualcosa che non va ma non cosa. Non mi vuole parlare e non so cosa fare-

-ti ha detto perché non ti vuole parlare?- domandò Iniko andando verso la cucina e iniziando a preparare un po' di cioccolata calda per lui e Nahida visto che gli era venuta voglia vedendola nel cartone.

-perché io non le dico chi è mia moglie- borbottò Gunter.

-potresti dirle la verità amore-

-Iniko non posso! Parla di moglie ogni santa volta segno che crede fortemente che io sia sposato con una donna-

-questo perché tu non l'hai mai corretta-

-non posso farlo Iniko- Gunter si passò una mano tra i capelli -io...non voglio perderla adesso che l'ho ritrovata e sono certo che non le andrà minimamente a genio il fatto che io sia gay-

-Gunter fino alla fine uscirà che noi due siamo sposati visto che lavoriamo nello stesso campo. Emma, Neon, Minkah e io potremmo anche non dire niente ma molti altri potrebbero uscire il discorso e lei lo verrebbe a sapere, non credi che vorrebbe saperlo da te?-

-non sono pronto ad affrontare anche il suo di rifiuto- borbottò Gunter chiudendo momentaneamente gli occhi -come sta Nahida?-

-non ha più tosse, adesso le sto facendo una cioccolata calda per tirarla un po' su visto che sembra ancora mogia-

-sei sicuro che lasciarla da Bianka e Rupert questa sera sia una buona idea?-

-si amore, è rimasta con loro tante volte e poi mia madre non vede l'ora di strapazzarla come si deve mentre noi ci divertiamo alla cena- concluse il discorso Iniko mentre Gunter iniziava a sorridere.


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