Capitolo 6

532 49 1
                                    

-mamma dove hai messo la mia giacca di pelle?- urlò Iniko scendendo le scale di corsa per entrare in cucina dove trovò sua madre intenta a cucinare la cena di quella sera e suo padre che era fisso ad osservare la partita di rugby alla televisione mentre sgranocchiava un pacchetto di patatine che teoricamente non doveva mangiare visto che a quanto diceva lui quando Bianka gli cucinava qualcosa di duro di non riuscire a mangiarlo per via dei dolori ai denti. Però le patatine le mangiava...Iniko non avrebbe mai capito quel comportamento da parte del padre.

-l'ho conservato ovviamente. Tesoro siamo in pieno inverno non puoi uscire solo con la giacca di pelle: perché la vuoi così tanto?- chiese Bianka girandosi ad osservare il figlio curiosa mentre Iniko sospirava.

-devo uscire-

-e mettiti il piumino no?-

-tesoro non hai visto come si è aggiustato?- intervenne nel discorso Rupert osservando attentamente il figlio nel suo dolcevita nero e con i jeans a vita alta -ha un appuntamento-

-non è un appuntamento papà- sbuffò Iniko anche se arrossì leggermente. A conti fatti quello con Gunter non era un appuntamento ma semplicemente lui che ringraziava il rosso per avergli permesso di vincere la sua prima medaglia anche se voleva fortemente che quello con l'altro fosse un vero e proprio appuntamento. Gunter gli piaceva e anche tanto.

-oh qualche bel ragazzo? Come si chiama? Quanti anni ha? Da dove viene? Come vi siete conosciuti?- iniziò a chiedere sua madre a raffica mentre suo padre ridacchiava divertito dall'espressione sconsolata che aveva messo su.

-esco con un ragazzo però non è un appuntamento. È un pattinatore che gareggia con me da anni ed è più grande di me di qualche anno- rispose velocemente solo alle domande che voleva lui.

-oh tesoro da come ne hai parlato...-

-mamma per favore- la bloccò Iniko passandosi una mano tra i capelli biondi che per quell'uscita aveva lasciato sciolti. Al momento gli arrivavano fino alle spalle, anche se voleva farseli crescere ancora di più, e solitamente durante gli allenamenti e le gare li teneva sempre legati ma in quel momento voleva usarli anche per cercare di fare colpo su Gunter.

-te l'ho detto che era un appuntamento Bianka- ridacchiò Rupert sorridendo in direzione del figlio che cacciò un ringhio esasperato per poi risalire le scale e accontentarsi di indossare il suo maledetto piumino invece della giacca di pelle.

-a proposito del pattinaggio- disse Iniko rientrando in cucina con sguardo vitreo -non credo che...ecco farò altre gare-

-perché?- chiese Rupert guardandolo con insistenza -hai vinto un bronzo e hai deciso di arrenderti?-

-no papà- Iniko scosse la testa e Rupert sgranò gli occhi capendo che fosse successo qualcosa di peggio del figlio che non voleva più gareggiare. -ecco per vincere quel bronzo ho fatto di testa mia: Bert usava delle coreografie che non...che impedivano al mio pieno potenziale di essere espresso e io ho fatto in modo di dare il tutto per tutto e ho vinto il bronzo. Bert non l'ha presa bene e...e non è più il mio allenatore. La stagione è già iniziata e io...non credo di riuscire a trovare un altro allenatore in tempo anche perché tutte le altre volte non superavo mai il corto- concluse la sua spiegazione Iniko con sguardo vitreo -vorrei davvero continuare ma se non me ne danno la possibilità io...io non posso-

-non mi è mai piaciuto quel Bert- borbottò Rupert osservando preoccupato il figlio -l'allenatore del ragazzo con cui esci oggi? Non può prenderti?-

-no perché lui non vuole avere atleti che gareggiano l'uno contro l'altro e io approvo il suo metodo. Certo un po' di competizione fa bene a volte ma troppa rischia di distruggerti-

-allora tesoro prova a parlare con il ragazzo con cui stai uscendo questa sera e vedi se conosce qualche bravo allenatore libero che può prenderti- disse Bianka raggiungendolo e sistemandogli per bene la sciarpa che il figlio sei era solo poggiato sulle spalle -così non devi rinunciare a pattinare no?-

-proverò a chiedere- concesse allora Iniko sorridendo sia alla madre che al padre per poi uscire velocemente di casa e dirigersi verso la pizzeria davanti alla quale aveva dato appuntamento a Gunter con tutta l'intenzione di arrivare in anticipo per non far aspettare troppo il rosso che quella stessa mattina era andato a farsi controllare il ginocchio. Era quella in realtà la prima domanda che voleva fare all'altro per capire come fosse in generale la situazione. Quando arrivò davanti la pizzeria però sgranò gli occhi individuando la figura di Gunter poggiato alla parete dell'edificio e prese immediatamente il telefono credendo di essere in tremendo ritardo. Ma non era così visto che era arrivato li dieci minuti in anticipo dell'orario che aveva dato a Gunter e di conseguenza anche il rosso si era presentato li in anticipo.

-sei già qui- lo salutò Iniko palesando quindi la sua presenza.

-credevo di essere in ritardo e sono uscito troppo velocemente da casa- gli rispose con un sorriso tirato Gunter staccandosi leggermente dalla parete -quindi è colpa mia se sono arrivato troppo presto-

-potevi avvisarmi almeno avrei provato ad incamminarmi prima-

-non mi fa male aspettare una volta ogni tanto anche perché di solito sono un ritardatario cronico- continuò Gunter passandosi una mano tra i capelli leggermente a disagio. In realtà non era vero che non si era accorto dell'orario e che credeva di essere in ritardo: semplicemente voleva fare buona impressione con il biondo e non era riuscito a non partire in anticipo da casa.

-quindi è un miracolo che tu sia qui a quest'ora- rise anche Iniko rilassandosi leggermente -entriamo? Stare per troppo tempo al freddo non ci fa tanto bene considerando anche che dobbiamo gareggiare- "o meglio tu devi gareggiare visto che io non troverò mai nessun allenatore disposto a prendermi in tempo per la prossima gara" pensò il biondo mentre Guter annuiva a tutti e due entravano all'interno della pizzeria.


Stelle sul ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora