Capitolo 9

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Iniko sospirò mentre continuava a girare in tondo per la pista di pattinaggio che avevano allestito per le festività natalizie. Non si era presentato all'ultima gara che si era disputata e da quel giorno non faceva altro che ignorare le chiamate e i messaggi di Gunter. Non riusciva a capire come mai il rosso lo stesse tartassando così tanto, anche se in realtà era felice che l'altro tenesse a lui, e si stava anche sentendo in colpa nel continuare a ignorarlo ma non sapeva davvero come affrontare in discorso con Gunter, come dirgli che era rimasto senza allenatore perché Bert non era d'accordo con la sua volontà di vincere qualche medaglia.

Iniko aumentò leggermente la velocità e fece anche qualche sequenza di passi giusto per allenarsi ringraziando di essersi portato i suoi di pattini e non aver preso quelli pesanti e di plastica pura che davano al chioschetto per l'ingresso in pista. Con quelli non sarebbe riuscito a fare letteralmente niente. Il biondo però dovette fermarsi vicino al bordo della pista per poter legare i lacci dei pattini visto che si erano slacciati, lui nemmeno li aveva legati bene all'inizio, e quando si alzò per riprendere il suo giro per poco non si prese un colpo nel notare due smeraldi che lo stavano osservando quasi con rabbia.

-ti stai nascondendo qui?- gli disse Gunter e Iniko avvertiva davvero tanto la voglia di voltarsi e correre il più lontano possibile dal rosso che aveva difronte.

-non mi sto nascondendo- si decise a dire il minore sentendosi leggermente a disagio. Non voleva parlare con Gunter ed ecco che il rosso gli compariva davanti.

-a no?- domandò ancora Gunter -stai pattinando qui e non al palazzetto che usiamo tutti per allenarci e mi sembra strano. Per non parlare del fatto che non mi rispondi dal giorno della gara. Cosa ti è preso e perché non ti sei presentato?-

-è complicato- sussurrò Iniko deciso a non guardare l'altro negli occhi.

-per quanto possa essere complicato ho il diritto a una spiegazione visto che non mi hai mai risposto- continuò imperterrito Gunter che voleva davvero tanto scoprire cosa fosse successo e ringraziava il cielo di essere passato per caso per il parco e aver notato la figura longilinea di Iniko che stava pattinando perso nei suoi pensieri. Era certo che se non si fossero incontrati in quel modo non si sarebbero mai più parlati.

-io volevo partecipare a quella gara credimi- si decise a dire Iniko aggrappandosi al parapetto e fissando negli occhi Gunter accorgendosi anche di come le lentiggini contornavano l'intero volto dell'altro -ma sono letteralmente senza allenatore. Sai dopo che ho vinto la medaglia Bert ha deciso che non voleva essere l'allenatore di qualcuno che non ascoltava i suoi ordini-

-cosa? perché non me lo hai detto?- Gunter era sconvolto: davvero Iniko era rimasto senza allenatore? -potevi parlarmene alla cena per esempio o anche per messaggio invece di ignorarmi-

-mi dispiace ma avevo paura che credessi mi stessi approfittando di te e quindi non ho detto niente. Mi dispiace davvero non essermi presentato alla gara-

-potevi vincerla quella gara- sospirò Gunter osservando attentamente l'altro mentre un'idea iniziava a farsi strada nella sua mente -e credimi non avrei mai pensato ti stessi approfittando di me se me ne avessi parlato prima-

-ma se tu sei arrivato quarto...non poteva vincerla-

-sai che sono arrivato quarto?- domandò sorpreso Gunter.

-ho visto i risultati sul sito della competizione ma non le vostre esibizioni- rispose sinceramente Iniko e il biondo era anche dispiaciuto per il quarto posto dell'altro che gli aveva già detto una volta odiare il quarto posto perché era si quello più vicino al podio ma proprio per questo quello che faceva più male.

-sono arrivato quarto per colpa del ginocchio- sussurrò Gunter distogliendo per un momento lo sguardo dall'altro -la seconda parte del programma lungo l'ho eseguita malissimo e sinceramente mi meritavo anche meno del quarto posto- continuò riportando lo sguardo su Iniko e notò anche come l'altro sembrava preoccupato.

-come...-

-il mio ginocchio sta bene- sviò il discorso Gunter -vuoi continuare a gareggiare?-

-cos...certo che si. Devo solo trovare un allenatore disposto a prendermi ma considerando che ho solo un ottimo risultato non tutti mi vorranno- disse Iniko.

-ESCI SE NON DEVI PATTINARE!- Iniko e Gunter si voltarono verso una ragazzina che aveva appena urlato quelle parole a Iniko e che sembrava indignata dal fatto che lui si fosse fermato a parlare sul bordo della pista visto che a quanto pare lei stava pattinando in tondo tenendo saldamente le mani sul cornicione.

-come vuoi- borbottò Iniko spostandosi leggermente all'indietro per farla passare -se aspetti due secondi esco e possiamo parlare- aggiunse poi in direzione di Gunter che annuì e aspettò l'altro pochi secondi all'esterno della pista.

-so chi può aiutarti ma devi fidarti di lui- parlò Gunter quando Iniko fu a portata di orecchio con i suoi pattini legati tra loro e appesi al collo.

-davvero? Accetterebbe di prendermi?-

-si, devi essere tu che...ecco non ha mai allenato nessuno e tu saresti il primo- continuò Gunter mordendosi il labbro inferiore preoccupato dal possibile rifiuto di Iniko.

-basta che conosca il pattinaggio non mi interessa se è alle prime armi e l'altra cosa che mi importa è che tenga conto anche delle mie idee- parlò sinceramente Iniko curioso di capire chi potesse essere la persona che stava per presentargli Gunter.

-è un ex pattinatore quindi per il primo punto ci siamo per il secondo non ti devi preoccupare- sorrise Gunter e vide anche Iniko annuire.

-allora va bene. Chi è?- domandò il biondo felice di aver trovato un allenatore così velocemente grazie a Gunter.

-sono io-

-che?- quasi urlò Iniko sgranando gli occhi -ma tu gareggi ancora come...-

-è stata la mia ultima gara e...-

-hai venticinque anni!- protestò Iniko.

-già e il ginocchio andato- Gunter sospirò -posso camminare e pattinare ancora ma mi posso scordare le competizioni. Non voglio uscire dal mondo del pattinaggio e voglio che tu riesca a far esprimere tutto quel potenziale che ti ritrovi- continuò Gunter porgendo la mano all'altro -vuoi essere il mio atleta?- Iniko lo osservò per un po' preoccupato, soprattutto per il fatto che non avrebbe più gareggiato contro di lui, ma poi strinse forte la mano di Gunter pronto ad iniziare quel nuovo capitolo della sua vita.


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