19. Cucina

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Un lungo sbadiglio mi percosse, mentre strusciavo i piedi sul pavimento per andare in cucina.

Non voglio sentirmi debole.

Il suo pensiero era quello...
Lui non si legava a nessuno, per quello... Ma perché non riusciva a capire che aprirsi con qualcuno non era sinonimo di debolezza, ma, anzi, è qualcosa di bellissimo.

Insomma, stando a quello che mi aveva detto, con Kirishima-kun ha avuto un trascorso... Con lui non aveva condiviso niente? Non un'emozione, non una parola?

Forse preferivo così, certo... Il mio cuore gongolava all'idea che non ci fosse niente di più profondo, nonostante non capissi effettivamente a cosa era dovuto.
A me, cosa poteva importare una cosa del genere?

Niente, assolutamente niente.

"Mangiamo qualcosa...?". Un altro sbadiglio, poi le mie labbra andarono a biascicare pigramente, mentre i miei occhi erano puntati nel frigo aperto, illuminato.

Tu non sai cucinare...

"Infatti non ho voglia, ma se hai fame facc-".

Posso cucinare io?

Un sorrisetto nacque sul mio volto, così aprii le braccia, quasi ad arrendermi: "Tutto tuo... Basta che non mi fai finire a letto con qualcuno".

Tsk, fanculo Deku...

E tutto divenne buio.

Era una sensazione strana quella, come... Come se avessi perso attimi della mia vita. Una cosa inspiegabile... La perdita di controllo a volte fa paura, ma quello era qualcosa di estremamente complicato.
Il mio cervello veniva totalmente spento, e tutto ciò che potevo vedere e percepire era il buio totale.

Vi chiederete come si può percepire il buio... Non lo so nemmeno io. Ma è tremendo.

E quando la mia vista tornò, quel senso di apnea mi colpì, facendomi aggrappare alla superficie lucida del legno del mio tavolo, mentre la visuale di fronte a me si schiariva lentamente.
Sbattei le palpebre rapidamente, scrollando lo sguardo di fronte a me ed osservando le varie pietanze che erano davanti ai miei occhi.

Ma il piatto principale fu quello che mi fece salire l'acquolina in bocca: katsudon.
Strabuzzai gli occhi, osservando quel piatto così ben preparato, quasi ai livelli di un ristorante!

"Wow...! Ed io avevo... Questi ingredienti?".

Tsk... Si vede che vai avanti a scatolette....

Avvicinai il volto, annusando il bel piatto fumante e lasciando uscire un verso godurioso dalle mie labbra.

"Sei davvero così bravo a cucinare?". Mi leccai le labbra, spezzando con rapidità le bacchette per poi pizzicare l'aria, pronto ad attaccare il mio pasto.

Assaggia.

Non me lo feci ripetere due volte, partii all'attacco addentando la carne e godendomi quei sapori paradisiaci.
Il calore del piatto appena sfornato mi inebriò, e dopo tanto tempo finalmente mi stavo mangiando un buon piatto preparato decisamente bene, in casa mia!

"È... È delizioso!". Sembravo un animale, ma poco mi importava. Ormai aveva visto decisamente troppo di me, non mi sarei dovuto preoccupare per come sarei parso davanti ai suoi occhi.

Mh, lo so.

"Sei di poche parole stasera... - Parlai con la bocca piena, continuando ad emettere versi di puro gusto - A cosa pensi?".

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