25. Contatto

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Le mie spalle sembrava che avessero ormai preso la forma della porta. La mia pelle aveva il timbro di ogni scanalatura, mentre rimanevo immobile a guardare quel corpo...

Il petto si alzava, e si abbassava lentamente, le clavicole estremamente sporgenti sbucavano da sotto quel camice leggero, che sembrava quasi fatto di carta.

Paura... Sì, ciò che sentivo era paura...

Però... Mi aveva chiamato lui, no?

La sua voce era tornata nella mia mente... Ed allora perché, in quel momento, di fronte a lui, rimaneva in silenzio, come se una prepotente attesa mi martellasse il petto.

Sospirai, abbassando il capo e scuotendo la testa.
C'erano così tante cose che non riuscivo a comprendere... Frasi lasciate a metà, pensieri sconnessi... Ricordi frammentati...

"Che devo fare...?". Mormorai, scuotendo la testa lentamente, come se la risposta fosse nascosta tra qualche mia sinapsi...

Avvicinati...

I miei occhi verdi si sollevarono, andando ad incrociare nuovamente quella figura malconcia.
E nonostante le ossa sporgenti e la pelle livida... Bakugou Katsuki, era bellissimo.

Lineamenti affilati, mascolini, un corpo che sicuramente era un dono divino...

Avvicinai la sedia, stropicciandomi pigramente un occhio mentre continuai ad esplorare con gli occhi quella figura così sconosciuta, ma al tempo stesso familiare.

Come se, a guardarlo, nella mia mente apparisse il suo viso ad ogni parola ricevuta da parte sua.

"Mh... K-Kacchan...?".

Oi, Deku...

Un lieve sospiro uscì dalle mie labbra, mentre giocai con le lenzuola che erano intorno alla mano magra di Katsuki, lasciata alloggiata totalmente addormentata.

"Stai... Bene...?".

Credo di sì... È stato strano. Poi... Non so, sei arrivato tu e... E tutto è tornato normale. E... Mh... Bello.

"Sì... - Sorrisi appena, poggiando le braccia sul materasso e continuando a guardarlo - L'importante è che tu sia sempre qui... Ma... Che... Cosa è successo?".

Non è niente di sicuro... Probabilmente al mio corpo non fa bene tenere così lontana la propria anima.

"Mh... Dici? Forse invece sta facendo baldoria a non avere quel brontolone dentro la testa...". Sorrisi, sentendo il suo solito schiocco di lingua il quale mi era mancato così tanto, nonostante non fosse passato troppo tempo in sua assenza.

Ero destabilizzato... Avevo di fronte un corpo inerme, totalmente vulnerabile, rovinato da un tempo che sembrava pressoché infinito.

Cosa avrei dovuto fare per farlo tornare in sé?
Era così difficile... Tutto sempre più surreale.

Avvicinai una mia mano a quella che sembrava senza vita del mio capo, e sfiorai il palmo, percependo quasi una scossa nel mio interno, in quegli angoli reconditi di me che nemmeno conoscevo.

Sai, è piacevole...

"Davvero...?". Sussurrai, come se parlando ad alta voce potessi rovinare quel profondo sonno.
Le labbra erano carnose, leggermente screpolate da quella costante secchezza e immobilità, ma sembravano tanto accoglienti...

Strinsi quella mano, ascoltando quel fatidico bip che accelerò appena, e il che mi fece sorridere.
Una reazione la aveva... Ed era incredibile.

Dentro di me sentivo una potenza inaudita, qualcosa che andava oltre ogni mia logica.
Come se quel collegamento rendesse tutto così magico...

"Sai... Mi... Mh... Mi aspettavo un... Un uomo un po'... Ehm... Diverso...".

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