30. Apertura

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Come si fa a far battere un cuore?

Era un grosso dilemma... Difficile da affrontare, aggiungerei.

Come si può pretendere di farlo battere...?

Ancora più difficile...

Perché non possiamo obbligare qualcuno a volerci bene, no?

Non possiamo obbligare qualcuno a... Ad amarci... No?

Penso sia ancora più improponibile...

E soprattutto, non è una cosa che avviene dall'oggi al domani...
Anche se il mio cuore galoppava nella mia cassa toracica, ma non aveva importanza...

Perché era lui quello bloccato nella mia testa, nel mio corpo, sotto alla mia pelle, non io.

Lui. Lui era quello che più di tutti stava affrontando una situazione ancora più angusta di quanto non lo fosse la mia.

Chi volevo prendere in giro, mh?
Alla fine, io avevo solo una voce nella testa... Certo, vedeva ogni cosa che facevo, assisteva ad ogni cosa, non avevo più privacy di niente!
Ma comunque... Ero nel mio mondo...

Lui no... Lui aveva il corpo reso come un vegetale, attaccato a delle macchine, che giorno dopo giorno ero andato a trovare...

Ogni giorno, la mattina, e poi la sera, lasciando lo spazio necessario per sua madre, che lo accudiva in ogni modo possibile... Io andavo lì, e semplicemente lo.. lo accarezzavo, sfioravo le sue braccia, le sue mani...

E parlavo con lui. Certo, le risposte non arrivavano dalle sue labbra... Ma parlavamo. Non era male riuscire a dare un volto a colui che parlava nella mia mente... Ed ogni giorno che passava, lo trovavo sempre più bello.

Ogni mattina trovavo dei particolari nuovi,  e sul tardo pomeriggio lo osservavo con le luci del tramonto che si riflettevano dentro quella stanza...

Ed era così bello.

Una visione... Un qualcosa che andava ben oltre ogni mia immaginazione.

"Tesoro... Non riuscirò a ringraziarti abbastanza... Per tutto quello che stai facendo...". Mitsuki mi abbracciò, poggiando il viso sulla mia spalla, accarezzando dolcemente i miei riccioli come sempre disordinati.

Era così rassicurante... Con quel respiri calmo e quelle mani così delicate.

"N-Non devi ringraziarmi... Davvero... E... E spero di riuscire a risolvere tutto questo... Anche perché... Devo affrontare questa... Questa nuova scoperta... - Accennai un lieve sorriso, guardando quegli occhi rossi così luminosi e belli - Che così nuova non è...".

"Potrò dirti quello che vorrai... Ma solamente dopo che Katsuki ti avrà raccontato tutto. Sappi che... Che lui non ti ha abbandonato. Mai...".

Non riuscii a risponderle, uno dei medici richiamò l'attenzione della donna che, con un morbido sorriso si congedò, lasciandomi da solo di fronte a quella porta.

Quanto poteva fare male il pensiero di aver vissuto un periodo della propria vita... E non sapere di averlo fatto?

Dopo essere venuto a sapere di tutto il passato eliminato nella mia mente, un senso di angoscia mi aveva attanagliato lo stomaco, portandomi quasi ogni giorno a pensare a quanto fossi miserabile...
La mia mente era così debole?

Era così semplice dimenticarsi di qualcosa di invece così importante?

Un amico, e da quel che raccontavano era un amico fantastico... Ed io non ricordavo niente.

Solamente dei flash, come se delle luminescenze apparivano di fronte a me, confondendomi sempre di più...

Occhi taglienti e prepotenti, luminosi come due rubini colpiti dai raggi del sole, una mano rivolta verso di me, quasi ad invitarmi ad afferrarla... Ed un campo di grano che veniva smosso dalla brezza, dando vita alla sua capigliatura disordinata.

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