TUFFO NEL PASSATO
Cosa siamo senza il passato?
Nulla.
Viviamo per diventare qualcuno e per farlo bisogna essere stati prima qualcosa.
Ogni giorno è un passo verso il futuro, nel presente e sempre più lontani da come si è venuti al mondo ma senza quell'inizio, quella lontananza, non ci sarebbe alcun cambiamento.
Crescere significa questo, poter camminare in avanti sapendo che c'è stato un ieri.
Dunque, viviamo per ricordare e per essere ricordati.
Rhea sapeva di aver scelto di dimenticare, lo aveva espresso al padre ma il suo corpo, persino la sua mente spezzata, se ne infischiavano del suo volere.
L'oscurità non la spegneva ma la faceva brillare, doveva solo imparare che volere e potere sono due cose distinte.
Nessuno entrò nella stanza ma sentì la porta serrarsi, il che significava che stavano già affrontando una minaccia e non ne volevano un'altra, molto più pericolosa.<<Guarderai quella porta per sempre o pensi di sfondarla?>>
Rhea sussultò, tirando un urlo<<Oh Gesù!>>
<<Ciao, Piccola Piovra>>
Alexander di fianco a lei, fuori dalla teca e Rhea capì che gli effetti della radio erano terminati. L'emicrania la torturava e ora stava per iniziare a farlo anche lui.
<<A momenti mi viene un infarto!>>urlò.
<<Il tuo cuore è più forte della tua mente, dovresti saperlo.>>le sorrise<<Immagino di esserti mancato>>
<<Come un pugno allo stomaco>>sussurrò.
<<Ti ho sentita, signorina>>la sgridò.
Ella pensò alla terapia e abbassò la voce per le telecamere, l'avrebbero presa per pazza<<Non dovresti essere qui, mi ero liberata di te!>>
<<Non puoi liberarti di qualcosa che è nella tua testa>> le disse <<Allora, hai un piano?>>
<<Io...quale piano? Sono rinchiusa in una cella di massima sicurezza tedesca. Non mi piacciono i tedeschi, dovresti sapere perché>>sbuffò.
<<L'unica gabbia in cui sei è quella dentro la tua mente. Corri, sfuggi alla tua natura, a quello che sei, perché comporta troppo dolore l'accettarlo. Ma immagina cosa potresti fare se solo scegliessi di lottare>>
<<Ti prego>>alzò gli occhi al cielo<<Ora sei il Dalai Lama?>>
<<Io sono parte di te. Dici di non rimpiangere l'essere sangue del mio sangue ma, dimmi, rimpiangi l'essere figlia di tua madre?>>
Lo guardò seria<<Non l'ho mai conosciuta, è morta>>
<<Come?>>
<<Non lo ricordo, grazie a te!>>cercò aria<<Ora che hai finito la tua seduta spiritica, vattene. Preferisco torturarmi da sola, sono una masochista>>
<<Tu hai bisogno di me>>
<<Oh Dio Santo! Lasciami in pace>>
<<Non finché non ti libererai, finché non uscirai da quella porta. Questo non è il tuo posto>>
<<Lo è. Hanno paura di me per un motivo e me lo merito. A proposito, grazie, papà>>
<<Ti stai piangendo addosso>>
Era così stanca, l'idea di farlo la spaventava.
<<Non mi piango addosso ma accetto la realtà, come dici tu. Non ho aggredito le Nazioni a Vienna ma ho fatto di peggio. Quindi merito una cella e se oso uscire...loro mi spareranno>>

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𝐒𝐈𝐍𝐍𝐄𝐑 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬
FanfictionSinner- Peccatore/Peccatrice Scegliere tra bene e male è come scegliere tra giudicare il peccatore o il suo peccato, c'è una sfumatura a separarli. Rhea Pierce ama le sfumature, proprio quanto ama un buon vino. Figlia del potente Alexander Pierce...