CAPITOLO 8

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ATTRAVERSO L'OSCURITÀ

Andare contro l'ignoto a volte è sola scelta che hai, non puoi farne a meno.
Anche solo cercare una via diversa, una che porti alla luce, sembra inutile perché tutta la tua vita è servita per arrivare a quel preciso momento.
Ci sei, puoi fare una scelta, affrontare quello che sta per arrivare o restare indietro.
Rogers fu il primo a scendere lungo le scale oltre il portone, poi lo seguì Rhea e dopo Natasha. Il loro non era un atteggiamento casuale ma di protezione per quella che vedevano come una civile.
Rhea però, nell'oscurità, si sentiva a suo agio e non sentiva freddo come gli altri due. Il suo corpo rispondeva meglio di quanto si aspettasse, nessuna ansia, nessuna paura. Era come se possedesse una certa memoria muscolare o un istinto che superasse la sua geniale mente.

<<Ho trovato le luci>>disse Rogers.

In un istante delle vecchie luci appese sul soffitto si accesero sfarfallando, la polvere scese come una cascata. Era un enorme sala quella in cui si trovavano e in fondo vi era un enorme simbolo dipinto, era leggermente diverso da quello che i tre conoscevano.

<<È una sede dello SHIELD>>comprese Natasha.

Rhea scosse il capo legato<<No, non una ma La Sede dello SHIELD. È dove è iniziato tutto>>

Si guardarono in giro, sembrava che fosse da decenni che qualcuno non entrava in quel posto dimenticato da Dio.
Rhea si sentiva nello stesso modo, come se fosse stato lei stessa a dimenticarlo ma c'era già stata, perché andò direttamente verso una porta con lo specchio opaco.
Gli Avengers la seguirono e Steve la sorpassò per entrare per primo, per sicurezza.
La prima cosa che vide, oltre un paio di scrivanie e librerie vuote, furono delle fotografie appese.
Nat seguì il suo sguardo e mirò una in particolare<<Quello è il padre di Stark>>

<<Howard>>rispose lui, ricordava ancora il suono della sua voce.

<<E chi è la ragazza?>>

Rogers dimenticò di respirare, sentì una fitta al cuore<<Nessuno>>

Anche Rhea sentì la medesima fitta ma il suo sguardo era l'opposto di malinconia e amore, era fastidio e rabbia<<Margaret Carter.>>

<<Come lo sai?>>le domandò di scatto.

Rogers notò finalmente l'espressione seria e disgustata, cosa che non gli piacque affatto. Poi Rhea si spostò, tornando stranamente normale<<Ricordi qual era il presunto punto debole di Nick?>>

<<Condividere>>

<<Sì, ecco, non confonderlo col mio. Io non condivo, Capitano>>

Romanoff non avrebbe voluto ma fece un mezzo sorriso quando vide la faccia incredula dell'uomo, Rhea lo superò e camminò diretta verso le librerie.
Steve detestava non inquadrare la dottoressa, era ancora più nervoso nel sapere che le nascondeva qualcosa riguardo Peggy.
Voleva sapere ma allo stesso tempo riconosceva che era vero, non doveva confondersi tra gentilezza e fiducia.
Rhea Pierce non si fidava di lui.

<<Che stai combinando?>>le domandò Natasha.

<<Mi comporto da spia>>le fece l'occhiolino<<Mio padre ama i nascondigli segreti, casa mia ne è piena e un buon segreto è tenere tutto pulito. Così la corrente si può sentire ma non si può notare>>

L'altra annuì<<E queste ragnatele si stanno muovendo>>

<<Dunque, se già lavori in un ufficio segreto, perché devi nascondere qualcos'altro?>>alzò le spalle<<Captain Stella, useresti i tuoi super muscoli per spostare a destra questo scaffale?>>

𝐒𝐈𝐍𝐍𝐄𝐑 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora