LIBERTÀ E PAURA
La libertà oggi giorno ha una definizione troppo ampia per poter essere racchiusa.
Il suo significato esplode, irrompe con furia e gioia, non può essere incatenato in una cassa toracica.
Steve non sapeva più dire cosa fosse meglio, aveva lottato per i diritti delle persone, per farli sognare e vivere in un mondo migliore ma una volta tornato non aveva trovato qualcosa di migliore ma solo differente, caotico.
E il caos non gli piaceva, lo innervosiva.
Rogers si toccò il viso, riflesso sul vetro dell'ascensore e ancora non credeva alla vista del taglio nascosto dal suo ciuffo.
Non si era mai ferito alla testa, grazie al casco ma soprattutto perché non aveva dato modo ai suoi nemici di farlo.
Neppure gli alieni erano arrivati a metterlo K.O. tante volte, la sua testa non era la sola ad essere ferita ma anche il suo orgoglio.
Di tutte le missioni dello SHIELD, dove lo avevano inviato, mai aveva fallito.
Tentava di ricordare ogni particolare della nave, della donna mascherata ma nemmeno nel rapporto che teneva in mano sembrava abbastanza descrittivo.
Pensò alla scia blu che aveva spostato l'acqua, spostato lui.
Aveva visto già qualcuno con grandi poteri come Loki ma lui era alieno, un dio, non un umano.
Il pensiero di altri umani potenziati lo sconvolgeva dopo Teschio Rosso.
Quando le porte si aprirono egli era ancora sovrappensiero, fissava la sua cartellina e camminò in avanti senza guardare dove andava.
Allo stesso tempo, c'era qualcuno che guardava ed era il destino.
Puoi tentare di desiderare una strada diversa, ma il fato ha già creato quella per tutti noi e sicuramente ne aveva costruita una apposta per Steve Grant Rogers.
Dal nulla egli sbatté contro qualcuno, una pila di fogli volò dalla sua destra e di scatto lasciò il proprio rapporto, allungando una mano.
Afferrò saldamente un braccio e così impedì una probabile caduta.
Si ritrovò affianco ad una donna, i capelli gli nascondevano il viso ma giurò di aver sentito:<<Oh cazzo>>
Era una voce nitida, piacevole e non rendeva volgare ciò che aveva pronunciato.
La donna si divincolò e si piegò a terra, osservando i fascicoli che aveva sistemato per ore quella mattina.
Rogers restò in piedi guardandosi intorno, i corridoi erano vuoti ma il suo istinto fu da gentiluomo degli anni 40'.
Si accovacciò con la propria divisa blu, dimenticando il caos dei suoi pensieri.<<Mi dispiace, non l'avevo vista>>
Ella rialzò lo sguardo per un secondo, mentre le mani mischiavano i fogli<<L'avevo notato>>
Forse aveva battuto la testa più forte di quanto aveva inteso perché, quando la guardò, sembrò che il tempo si fosse completamente fermato.
I suoi occhi lo catturarono senza alcuna pietà ma sotto la luce del sole, che arrivava dal vetro dell'ascensore, sembravano di un turchese elettrico e il verde pareva smeraldo.
Erano truccati con un eyeliner sottile e le ciglia erano nere e lunghe.
Le sue guance erano alte ma prive di imperfezioni, piene e dolci.
Le labbra erano carnose e rosate, riusciva appena a vedere i denti dritti, dato che anche ella lo stava fissando con attenzione.
I capelli castani erano mossi ma legati da una cosa molto bassa, solo pochi ciuffi gli cerchiavano i lineamenti gentili.<<Ci conosciamo?>>sussurrò lui.
Ella abbassò le palpebre sui documenti e fu come se un incantesimo si fosse spezzato. Egli riprese a respirare<<Ne dubito fortemente>>
<<Perché?>>
Ella continuò a raccogliere ma sapeva chi aveva davanti, non era emozionata o sconvolta.
Dopotutto lavorava allo SHIELD e aveva conosciuto molti eroi.<<Se mi avesse conosciuta se lo ricorderebbe>>rispose ella, dando sempre del lei.
Rogers non riuscì a frenare un sorriso vedendo il suo, era pieno e bianco, le labbra si piegarono maggiormente in modo sarcastico.
In effetti non si poteva dimenticare un viso simile, una bellezza così semplice quanto straordinaria.
Gli ricordò Peggy.
Pensò a Natasha, se fosse stata lì avrebbe esultato per un incontro del genere.
Il modo in cui ella aveva parlato non era arrogante o vanitoso, era una semplice battuta e ne aveva bisogno.
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𝐒𝐈𝐍𝐍𝐄𝐑 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬
FanfictionSinner- Peccatore/Peccatrice Scegliere tra bene e male è come scegliere tra giudicare il peccatore o il suo peccato, c'è una sfumatura a separarli. Rhea Pierce ama le sfumature, proprio quanto ama un buon vino. Figlia del potente Alexander Pierce...