BLACK OUT
Fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio, è un detto tanto vecchio quanto vero.
La fiducia va guadagnata, perché quando viene sprecata restano solo conseguenze.
E le conseguenze distruggono ogni cosa, persino i più grandi desideri.
Quella mattina Rhea aveva solo due sogni, fare una lunga dormita su un letto pieno di cuscini e una colazione stratosferica.
Non aveva avuto il tempo per fare nulla del genere dopo il giorno prima.
Conoscere Captain America l'aveva colpita, cosa ricambiata dato che egli si era rifugiato nel proprio museo.
Si era messa al lavoro in modo ossessivo, per evitare di pensare alle parole dell'uomo, ma erano entrate in lei; se il suo lavoro fosse stato compromesso?
Alla fine era crollata, come se non avesse dormito la notte precedente, sul tavolo della sua scrivania.
Si era risvegliata con dei fogli attaccati al viso, la mente in allerta.
Rhea Pierce era una sorpresa continua, doveva esserlo, le era stato insegnato da suo nonno Whaltam.
Si era laureata prima di chiunque del suo corso, aveva finito il MIT a soli 19 anni ma si era dimostrata non entusiasta, dato che Tony Stark l'aveva fatto a 17.
Studiare le riusciva facilmente, come se avesse un enorme quantità di spazio nella testa ed era buffo dato che viveva nel caos.
Eppure il coas aveva il suo ordine dentro di lei.
I dottorati erano stati necessari per distinguersi, il suo progetto era di lavorare per lo SWORD ma suo padre le aveva fatto avere un colloquio con la Casa Bianca.
Un anno dopo si era ritrovata allo SHIELD, con un livello d'accesso superiore a quello che credeva di meritare.
Ma le piaceva lavorare lì, tanta sicurezza e solitudine.
Pensò che era il posto migliore in cui nascondersi dal mondo, perché lo SHIELD era la casa dei segreti e lei ne stava mantenendo parecchi.
Mentre saliva in ascensore, al piano più alto del palazzo Triskelion mirava i suoi Helicarrier ritornare nelle profondità del mondo.
Tentava ancora di credere di fare la cosa giusta ma, qual'era la cosa giusta, non lo ricordava più.
Non ricordava fin troppe cose.
Per esempio la riunione di quella mattina con il Consiglio, si era affrettata ma inutilmente.
L'ascensore aprì le sue porte e davanti a sè, nell'ufficio ad accesso super riservato, vi era un uomo.
Il medesimo era vestito con un completo grigio, le braccia incrociate e un sopracciglio alzato.
Egli la stava scrutando, fu sollevato di vedere che almeno i vestiti erano diversi dal giorno precedente.
Rhea indossava dei pantaloni a vita alta, aderenti fino alle magre caviglie; dove vi erano dei stivaletti puliti borchiati.
Sopra portava una canotta di lino, poco scollata e sopra un blazer nero.
I capelli erano meno mossi del giorno precedente e liberi sulle spalle, legati da una forcina da una parte.
Si era truccata in ascensore, per questo nascose la sua pochette in tasca.
Era bastato del mascara e un po' di ombretto per ridarle colore.
<<Buongiorno anche a te>>
Ella sorrise ampiamente, mostrando i denti perfetti e bianchi<<Scusami, papà. So di essere in tremendo ritardo.>>
Alexander Pierce era un uomo dalle mille risorse, un uomo pronto a tutto per avere ciò che che bramava.
Aveva una sessantina d'anni, che a volte portava male ma questo perché il suo lavoro era fin troppo stressante.
Era un uomo di potere, cosa che Rhea sapeva temere, ed era arrivato a diventare Segretario del Consiglio di Sicurezza Mondiale senza prendere compromessi.
I due si avvicinarono e la sua espressione infastidita, per il ritardo, cambiò.
Si può dire tanto su Pierce ma di certo non si può dire che non amasse la figlia; era il suo punto debole e anche quello più forte.
Un amore così poteva distruggere il mondo, era estremo, a volte devastante.<<Sembri stanca, Piccola Piovra>>allungò un braccio.
Rhea si lasciò abbracciare e chiuse gli occhi, rilassandosi.
Da bambina credeva che il padre avesse mani magiche <<Mi sono addormentata mentre lavoravo, menomale che ho sempre un cambio in laboratorio>>
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𝐒𝐈𝐍𝐍𝐄𝐑 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬
FanfictionSinner- Peccatore/Peccatrice Scegliere tra bene e male è come scegliere tra giudicare il peccatore o il suo peccato, c'è una sfumatura a separarli. Rhea Pierce ama le sfumature, proprio quanto ama un buon vino. Figlia del potente Alexander Pierce...