CAPITOLO 10

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IL DOLORE CI RENDE
PIÙ FORTI

Il dolore è il sale della vita, dà sapore, dà un senso a tutto quanto.
Perché senza la sofferenza non riconosceremo la gioia, la pace, non ci sarebbe equilibrio.
Rhea tentava di resistere a ogni colpo che la vita le dava, lo incassava e credeva di aver sempre contrattaccato bene ma aveva appena scoperto di non averlo neppure mai fatto.
L'idea di aver vissuto in una bugia, in una vita che conosceva solo a metà, la stava spezzando. Aveva più domande di prima ma non avrebbe mai chiesto all'uomo seduto dietro di lei, Sitwell era il nemico e non voleva vedere suo padre come tale.
Alexander era più che suo padre, era il suo miglior amico da sempre.
Era l'uomo che l'aveva cresciuta da solo, che le aveva fatto ripetere le tabelline all'infinito, che prima di metterla a dormire le dava una tempesta di baci.
Era stato amorevole, comprensivo e divertente. Ricordava alla perfezione le partite di baseball in giardino, insieme ai suoi zii e cugini, c'erano persino i suoi nonni.
Come poteva quel meraviglioso uomo averle fatto una cosa tanto mostruosa?
Aveva giocato con la sua mente come con l'Allegro Chirurgo.
Aveva violato i suoi ricordi, il suo equilibrio e le aveva rubato qualcosa che apparteneva solo a lei.
Per cosa? Per un progetto di omicidio di massa? No. Non poteva essere, c'era qualcos'altro sotto ma più ci pensava e più la sua mente le faceva scherzi.
Non voleva altre allucinazioni, soprattutto mentre guidava.
Non c'era molta scelta sul piano da intraprendere e per questo salirono sulla Mustang il prima possibile.
Prima o poi avrebbe dovuto affrontare Alexander, cosa che per la prima volta nella sua vita la terrorizzava.

<<Ti senti bene?>>

Ella si voltò appena verso Steve, cercava di rincuorarla. <<Chiedimelo domani, sempre se sopravviviamo>>

Una simile scoperta avrebbe dovuto mettere in crisi ciò che pensava di lei ma non era così, in realtà riusciva a capirla molto meglio adesso.
Non era malfidente come aveva creduto, era solo spaventata da come potesse essere giudicata.

<< L'Hydra non permetterà fughe di notizie, né permetterà la tua!>>urlò Sitwell a Rhea.

Sam, che era di a fianco a lui, lo fulminò<<Cuciti quella boccaccia!>>

<<Il progetto INSIGHT verrà lanciato tra 18 ore, siamo certi che funzionerà?>>chiese Natasha.

<<Useremo Sitwell per bypassare tutte le scansioni e così Rhea potrà accedere agli helicarrier>>spiegò<<Poi lei disattiverà tutte le sim>>

Jasper sbarrò gli occhi<<È una pessima idea!>>

<<È la sola che abbiamo>>

Ma il destino non li avrebbe tolto anche la sola chance che credevano di possedere. Qualcosa piombò sopra di loro, come solo la sfortuna poteva fare.
Il finestrino posteriore, che non si era nemmeno scheggiato sotto le mitragliette dello SHIELD, si ruppe come zucchero contro un braccio di vibranio.
Sitwell urlò quando venne afferrato e Wilson vide direttamente il suo corpo essere trascinato fuori, scontrandosi con un camion.

<<Ed ora è la sola idea che avevamo> > commentò la bruna.

Natasha spinse Sam in avanti<<È sopra di noi!>>

Iniziarono degli spari, che però non fecero nulla all'abitacolo, così il nemico lo colpì con violenza creando dei solchi sul tettuccio. Egli passò all'altro finestrino e Natasha si lanciò in avanti, sopra Steve, per salvarsi.
Fu allora che Rhea si infuriò <<No! Figlio di puttana, non la mia Mustang!>>

Ella era un'ottimo pilota, Jason le aveva insegnato tutto e ricordava ogni regola, ovvero di non seguirne alcuna.
Aumentò di velocità e poi, senza preavviso, tirò con forza il freno a mano.
L'uomo perse il contatto con la vettura e cadde con violenza in avanti, a metri di distanza nel mezzo dell'autostrada.
I quattro restarono immobili nel fissare la perfetta caduta, il suo braccio gli aveva permesso di segnare l'asfalto.
Non credevano a quello che vedevano ma era reale, abbastanza da far realizzare a Steve che era un super soldato, proprio come lui.
La giovane toccò il display centrale dell'auto e inviò un segnale a Long Island., con la copia della chiavetta.

𝐒𝐈𝐍𝐍𝐄𝐑 - 𝐓𝐡𝐞 𝐀𝐯𝐞𝐧𝐠𝐞𝐫𝐬Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora