13

93 6 0
                                    

Kaji's pov:

Mi sveglio verso le sette di mattina ancora stanco e indolenzito.

Ricordo di non essere riuscito ad addormentarmi dopo il litigio, se posso definirlo tale, con Haruki e per questo sono uscito a fare una corsetta.

Quando sono tornato erano le cinque e mezza circa, per la stanchezza mi sono addormentato anche se non per molto, a quanto pare.

Mi alzo e ripenso alle parole di Haruki.

Domattina non voglio vederti qui.

Mi avvicino ai fornelli preparando una colazione con uova e verdure.

Quando finisco sento la porta aprirsi seguita da uno sguardo velenoso poggiato sulla mia schiena.

Haru:" ti avevo detto di andartene."

Mi giro vedendolo alle mie spalle. Anche solo dall'atmosfera creatasi per colpa della mia presenza nella stanza capisco il disagio e l'ansia che porto.

Appena i miei occhi si posano su Haruki il mio cuore perde un battito, i suoi capelli non ricadono più sulle sue spalle legati in una treccia, bensì sono corti... Molto corti.

Avvicino una mano ad essi come per far scomparire il miraggio ma Haruki mi precede tirandomi uno schiaffo sulla guancia.

Non è stato doloroso il colpo, il suono è rimbombato in tutta la stanza ma non è stato doloroso... Non quanto il significato di questo gesto.

Haru:" vattene."

Lo guardo e abbasso la testa, mi inginocchio a terra mentre lui mi fissa storto.

Kaji:" ti sto scongiurando, Haruki. Non ho un altro posto dove andare... Sono anche disposto a lavorare come uno schiavo e pagare mezzo affitto pur di restare."

Si focalizza su qualcosa che non è la mia immagine, per non iniziare un pianto isterico, ed esclama seccato.

Haru:" accetto solo perché fai parte della band. Sennò ti avrei sbattuto fuori, ma sappi che non mi fido di te."

Gli sorrido con gratitudine ma non sembra interessato.

Haru:" stasera vedi di esserci alle prove..."

Faccio un cenno di affermazione e poi prendo in mano il piatto poggiato alle mie spalle sul ripiano della cucina.

Kaji:" sarai affamato, mangia."

Guarda il piatto colmo di uova strapazzate, pomodorini a fettine, funghi e bacon. Lo prende e si siede al tavolo, un boccone dopo l'altro finisce interamente il suo piatto e poi usciamo insieme ma ognuno diretto al proprio lavoro.

Per un periodo l'università resterà chiusa a causa di un restauro e le lezioni saranno recuperate entro ottobre.

Le ore scorrono come gocce d'acqua sul vetro di una finestra e ben presto si fanno le cinque.

Salgo in metro diretto verso la sala prove: ad aspettarmi però è una presenza insolita.

Una rabbia mai provata mi contorce le viscere: si tratta di Yatake.

È il bassista di un'altra band, nonché "grande amico" di Haruki... Non lo sopporto, sembra perennemente in competizione con me per qualcosa che, a quanto pare, mi sta sfuggendo.

Mi accorgo solo ora che il mio nuovo coinquilino è con lui, molto vicino a lui.

D'istinto faccio un colpo di tosse per farmi notare e i due si girano nella mia direzione.

Nessuno di noi spiccica parola fino all'arrivo di Uecchi e il suo strambo amico.

Uecchi:" buongiorno a tutti!"

Tutti:" buongiorno!"

Rispondiamo in coro.

Yatake resta la mezz'ora successiva per spiegarci come si terrà il concerto del 22 luglio.

Quando se ne va finalmente iniziamo a provare la nuova canzone. Sembriamo tutti concentrati eppure Uenoyama, con il suo orecchio speciale, nota che qualcosa non va.

Uecchi:" va tutto bene ragazzi? Oggi siete più scoordinati del solito, soprattutto tu Haruki."

Lui sgrana gli occhi che diventano leggermente lucidi. A quanto pare solo io noto questo piccolo dettaglio.

Haru:" scusate, non sono completamente sveglio."

Verso le sette decidiamo di porre fine a questa "tortura" dovuta per lo più allo scarso gioco di squadra da parte di Haruki.

Come sempre essendo il più attento e sensibile si rende conto di aver destabilizzato l'armonia musicale di questo pomeriggio e infatti lo vedo uscire a passo svelto poco prima di me e gli altri.

Quando anche io mi trovo all'aria aperta vedo che si è avvantaggiato di alcuni metri per mantenere la distanza tra noi, cerco di avvicinarmi a lui con passo svelto.

Dobbiamo assolutamente parlare.

Music and cigarettes (Akiharu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora