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Narratore's pov:

Passano i giorni successivi nei quali il centro principale di conversazioni ed azioni è il 31 ottobre; il giorno stesso di halloween.

Akihiko cerca costantemente di tenere lontano dalle sue ricerche Haruki. Tuttavia lui non resta con le mani in mano; è pronto a salvare la vita al fidanzato.

Haru's pov:

Tra meno di mezz'ora Akihiko sarà fuori casa pronto per andare dritto verso una trappola mortale costruita apposta per lui.

Ormai sono giorni che ci siamo accorti di essere costantemente spiati da qualcuno e questo ci ha portati ad evitare contatti con la polizia e i nostri amici stessi.

Kaji:" sono pronto."

Dice avvicinandosi al divano dove sono seduto. Mi alzo con uno scatto deciso.

Haru:" ti rendi conto di ciò che stai facendo?"

Chiedo pur sapendo già la risposta.

Lui mi sorride baciando con castità ed amore una mia perla d'acqua che scivola in fretta sulla mia guancia.

Entra in camera per indossare la giacca ed il mio piano finalmente ha inizio.

Quando lo vedo distratto gli chiudo la porta alle spalle con la chiave che appoggio subito su una mensola, nascosta dietro ad un vaso in caso qualcuno di poco raccomandabile dovesse fare visita al nostro appartamento.

Kaji:" Haruki, apri la porta."

Haru:" mi dispiace, non lascerò che tu vada."

Kaji:" apri la porta cazzo. Non sto scherzando, aprimi."

Appoggio la fronte sulla porta chiusa, dal lato opposto posso sentire l'aura omicida di Aki.

Haru:" perdonami, amore."

Non gli lascio il tempo di rispondere che sono già fuori casa, un po' infreddolito ma deciso.

Arrivo nel posto prestabilito. Sembra deserto fino a quando un ombra si avvicina a me con in mano un coltello.

Lo lancia verso l'alto come un comune giocattolo ridendo piano ma comunque abbastanza forte da farsi sentire.

James:" non avrei mai pensato di vederti qui, Haruki. Che piacevole sorpresa, l'utimo nostro incontro è stato particolarmente interessante..."

Haru:" non ti mettere strane idee in testa, sono qui per..."

Mi blocco istantaneamente.

James:" si? Perché sei qui?"

Pensandoci sembra davvero un'idiozia, non avere un motivo per essersi presentato in un posto così pericoloso.

Haru:" sono qui per amore e vendetta."

James:" sai, mi piace il tuo spirito. Sono disposto a darti una possibilità- ghigna sotto i baffi con aria soddisfatta- preferisci morire adesso o più tardi? Del resto è per questo che sei qui, no? Evitare la morte di Akihiko è il tuo volere?"

Mi si gela il sangue solo a pensare ad una possibile fine.

Un piccolo sorriso spunta sulle mie labbra: avevo ragione, ho salvato Akihiko e questo è ciò che conta.

James:" lascia perdere, ho già deciso. Voglio che tu soffra lentamente e con agonia... Le uniche sensazioni che mi sono state accanto in tutti questi anni di prigione."

Mi passa il coltello tenuto fin'ora in mano con forza, per afferrarlo mi tagli il palmo che perde qualche goccia di sangue.

Dalla tasca dei pantaloni estrae un'altra lama.

James:" vediamo chi muore prima."

Sorride con sadismo, nonostante il mio tremore non è certo questo il momento per tirarsi indietro.

James:" terrò una mano dietro la schiena, sarà più divertente così sentirti implorare pietà mentre non ci vado minimamente forte con te."

Mi viene addosso a gran velocità e per scansarlo mi graffia il braccio. Impugnando il coltello con entrambe le mani cerco di colpirlo prendendo però solo l'aria.

Mi scanso appena in tempo per evitare un affondo in pieno petto, la caduta mi porta alcune ferite superficiali in faccia.

James:" sei più tosto di quel che pensassi... Ci sarà da divertirsi."

Ammette ridendo con un'aria divertita e ricca di violenza.

Senza timore mi rialzo, l'unica cosa che mi aspetta se non resto abbastanza sveglio e pronto all'attacco è la morte.

Scanso un altro colpo dritto al collo beccandomi però una ginocchiata in pieno stomaco. Cerco di indietreggiare tenendomi la pancia con il braccio macchiato di rosso e dolorante.

Haru:" tu sei pazzo..."

James:" grazie del complimento, adesso è ora di morire."

Torna serio istantaneamente.

Inizia a roteare l'arma tra dita con innata maestria e concentrazione avvicinandosi passo dopo passo a me.

Essendo ormai a pochi centimetri da me blocca con più decisione il manico del coltello nel palmo.

Con forza alza la lama per poi spingerla verso il mio cranio.

Chiudo gli occhi sperando di riaprirli ritrovandomi tra le dolci e gentili braccia di Akihiko.

L'ultima speranza è che tutto questo sia un sogno.

"Quanto vorrei fosse un sogno" penso con la consapevolezza di quanto questo possa essere impossibile.

Music and cigarettes (Akiharu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora