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Kaji's pov:

La mattina mi sveglio presto dopo una giornata passata tra chiamate e fogli da firmare. Finalmente posso riportare Haruki a casa.

Quando arrivo nell'ospedale una giovane receptionist mi chiede di attendere qualche minuto.

Ben presto vedo arrivare Haruki in sedia a rotelle e già vestito, il suo sguardo vuoto mi spezza il cuore.

Mi fermo un paio di minuti per parlare col dottore, mi vengono date alcune pasticche ed un sonnifero.

Torno nel corridoio e finalmente io ed Haruki usciamo da quel posto. Prendiamo la metro, ogni tanto qualcuno ci guarda incuriosito, altri preferiscono il disgusto o l'incredulità di vedere un ragazzo con gli occhi profondamente aperti e sconvolti.

Arrivati finalmente a casa lo faccio sedere sul divano mettendogli in mano un tè caldo, ogni giorno fa sempre più freddo.

Kaji:" come stai?"

Con inaspettata velocità arriva una risposta dal biondino.

Haru:" non lo so."

Kaji:" vuoi dirmi cosa ti è successo? Potrei aiutarti e magari farti tornare il buon umore."

Non risponde. Non si muove. Quasi non respira talmente è silenziosa e leggera l'aria che esce ed entra dalla sua bocca.

Mi avvicino a lui sedendomi al suo fianco. Tra poco arriverà Yuko visto che non riesco a riottenere la sua fiducia.

Ad una mia prima carezza sulla sua guancia risponde con uno sguardo spaventato e smarrito. Prima di poter dire o fare qualunque cosa il campanello suona.

Mi alzo dirigendomi alla porta. Faccio entrare Yuko portandola davanti ad Haruki.

Kaji:" Haruki, lei è Yuko. È qui per aiutarti..."

Yuko:" ciao Haruki, è un piacere conoscerti."

Haru:" piacere..."

Dice non alzando lo sguardo. Yuko mi fa cenno di uscire ed io non mi lamento per la sua decisione.

Mi chiudo la porta d'ingresso alle spalle e vado fuori per una sigaretta o due. In questo periodo sto fumando davvero tanto; se Haruki fosse in sé mi sgriderebbe di sicuro.

Guardo il cielo con un po' di malinconia; mi manca stuzzicarlo, vederlo arrossire e fargli dei piccoli scherzetti poco casti.

Adoro anche parlare con lui e confidarmi; ma adesso devo essere forte. Come lui mi ha sempre sostenuto fin dalla tenera età ora che lui ha bisogno di me lo aiuterò senza esitazione.

Perdendomi nei miei pensieri non mi accorgo che è già passata un'ora. Decido di tornare in casa e vedere se la moretta ha scoperto qualcosa di utile.

Quando, rientrando, la vedo sorridere mi tranquillizzo un po'.

Yuko:" Haruki ha bisogno di essere lasciato un po' solo. Andiamo a fare due passi?"

Acconsento per poi uscire un'altra volta. Stavolta chiudo la porta a chiave.

Yuko:" non preoccuparti- afferma la mia amica- gli ho dato un leggero sonnifero."

Kaji:" quindi? Cosa gli è successo?"

Yuko:" vedi, mi ha parlato di molte cose e non sembra avere perdite di memoria o cose simili. Tuttavia ogni volta che ho cercato un contatto fisico lui si è ritirato sulla difensiva."

La ascolto attentamente continuando a camminare.

Yuko:" quando sei uscito di casa inizialmente ha iniziato a piangere e ha dire cose come 'non mi lasciare' o 'ti prego torna qui'."

Kaji:" strano, è sempre stato un po' insicuro ma non credevo fino a questo punto."

Lei si blocca di colpo girandosi verso di me che le stavo due passi dietro. Tiene la testa china come per non posare le sue iridi nelle mie.

Yuko:" credo di sapere cosa sia successo ad Haruki quando tu non c'eri... È solo che non saprei come dirtelo. Non ne sono neanche certa e comunque potrebbe essere azzardata come aff-"

Kaji:" Yuko, dimmelo e basta."

Dopo un attimo di silenzio lei mi parla. Una risposta secca, nemmeno una manciata di secondi servono per esprimere un concetto tanto semplice quanto distruttivo.

Yuko:" credo che Haruki sia stato stuprato."




Music and cigarettes (Akiharu)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora