Dimentichiamo Tutto Che È Meglio

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Era sabato.
Quella sera Vario avrebbe dato una festa. A detta sua le persone intorno a lui (chi sa chi) erano troppo depresse.
Come al solito la sua festa era stravagante. Gli uomini si accingevano ai piani superiore per far visita alle cortigiane oppure si versano boccali di alcool.
C'era una musichetta allegra quando Virgilio arrivò e non si sorprese della massa di gente ubriaca a ballare e a urlare. Vide Vario e si avvicinò.
- Ehy Vario.
- VVVVVV. SEI ARRIVATO.
Anche lui era andato.
Lo prese per un polso e lo portò verso la massa.
- Vieni, sei troppo triste, voglio farti fare questo gioco.
Virgilio aveva paura.
- Tranquillo Vario sto be...
- Nononono. Stai pensando troppo al malessere di Orazio. Ora vieni qui e bevi!
- Che devo fare?
- Devi bere 10 di questi bicchierini prima di lui.
Indicò un omino già totalmente ubriaco con i capelli lunghi e unti.
- No Vario dai.
- Fallo! Ti serve un po' di divertimento.
Mentre cercava di ribellarsi intravide Orazio barcollante che si dirigeva al piano di sopra ed entrava in una delle camere delle cortigiane.
Provò un senso di rabbia che gli diede la spinta.
- Da dove inizio!?
Vario sfoggiò un sorriso a 32 denti. Gli indicò il primo dei bicchierini e diede il via.
Virgilio ingurgitò un bicchierino dopo l'altro ignorando il sapore di calzini e il bruciore alla gola. Arrivato all'ultimo si accorse di aver vinto la sfida così alzò le braccia urlando. Non aveva mangiato quindi l'alcool gli stava già salendo.
Tucca  gli diede altra roba, neanche lui sapeva cos'era, e ingurgitò anche quello.
Arrivò a ballare barcollando. Gli girava la testa, ma continuava a ballare. Vide Orazio uscire dalla stanza ridendo come un bambino che aveva commesso una marachella e la rabbia ritornò. Mentre lui scendeva dall'altro lato lui saliva pronto a fare una cosa di cui si sarebbe certamente pentito il giorno dopo.
Se l'aveva fatto Orazio l'avrebbe fatto anche lui. Addio a nomignolo parteneas. Era il momento di dimenticare Orazio.
Aprì la prima porta ma era già occupata. Virgilio era così arrabbiato che neanche provò imbarazzo. Rinchiuse la porta e si ributtò nella seconda. Era libera. La cortigiana era sul letto ad aspettare un suo cliente.
Si rinchiuse la porta alle spalle.
La cortigiana si alzò e Virgilio la riconobbe nonostante l'alcool gli offuscasse la vista.
- Ma ciao Verginello. Che dici ci riproviamo?
- Ciao Lucrezia. - disse togliendosi la veste - Direi di rimuovere per sempre quel nomignolo.
Detto ciò si gettò con foga su di lei.
- Wow, bel salto di qualità rispetto all'altra volta. L'alcool ti fa bene.
- Taci. -disse rigettandosi su di lei.

~

La mattina dopo Virgilio si svegliò con la voglia di morire. Aveva un mal di testa tremendo. Aprì gli occhi e guardò il soffitto. Non era il suo. Si guardò intorno e si accorse che era nella stanza di Vario. Si alzò a sedere strofinandosi gli occhi. Poi se ne accorse. Era nudo!
- Oh mentula oh mentula oh mentula!
Si girò lentamente e vide Orazio affianco a lui.
Virgilio saltò così tanto che cadde dal letto. Il rumore lo svegliò.
- Ma che succede?! - disse con la voce assonnata.
Virgilio notò che era vestito.
Orazio era disteso a pancia in giù con la testa rivolta verso la porta.  Quindi rimase in quella posizione per qualche minuto cercando di capire dove fosse poi fece peso sulle braccia e lentamente si sedette sulle ginocchia.
Si girò e vide Virgilio, per terra e nudo. Spalancò gli occhi e anche lui cadde dal letto cercando di coprirsi gli occhi.
- VIRGILIO MA CHE..
Virgilio scosso dallo stato di shock sembrò ricordarsi di essere nudo e urlò divinvolandonsi cercando qualcosa con cui coprirsi.
- SCUSA! NON SO COSA È SUCCESSO! MI SONO TROVATO QUI.... E.....
Si bloccò.
- Orazio.... Ti ricordi come sei finito qui?
- No...
Virgilio si sentì avvampare.
- Non è che....
Guardò il letto.
Orazio ci mise qualche secondo per capire.
- OH DEI NO! CREDO..... Cos'è l'ultima cosa che ricordi??
- Emmm - Virgilio cercò di alzarsi tentando di tenere il cuscino ben saldo al suo inguine.
- Ero arrivato e Vario mi ha portato a fare questo gioco.....
Faceva fatica a ricordare quello che era successo.
Poi ricordò.
- Ti ho visto salire di sopra....
- Ah si ricordo.
- Io ho iniziato a bere. E ti ho visto uscire dalla camera ridendo. Poi non ricordo più niente.
Anzi no. Ricordò eccome.
- OH CAZZO.
- Cosa?!
- Sono salito anch'io... Da Lucrezia...
- Mi stai dicendo che ti sei fatto una cortigiana?!
C'era un po' di rabbia in quella domanda.
Virgilio si sentì un po' in soggezione.
Si ricordava di essere stato arrabbiato con Orazio e di essere salito con l'intenzione di fare quello che si fa con le cortigiane. Ma dopo la vista di Lucrezia non ricordava più nulla.
Non poteva averlo fatto. Insomma.... No... Vero?
Gli venne la nausea e per poco non svenne.
- Devo trovare Vario. Dove sono i miei vestiti?!
Orazio non gli rispose, era girato di spalle verso la porta.
Virgilio trovo la sua veste sotto al letto. Le mutande vicino al comodino e le calze sotto una sedia. Era totalmente rosso in viso. Passato lo shock si era reso conto della situazione. Era nudo.... Davanti ad Orazio. Orazio l'aveva visto nudo!!! Più ci pensava più si accalorava.
Approfittò che Orazio fosse di spalle e si rivestì.
Lui non lo seguì quando Virgilio uscì dalla camera di corsa.
Andò in camera di Vario e lo svegliò in malo modo.
Iniziò a tirargli cucinate.
- EHY OH OHHH CHE VUOI?!
- Cosa è successo ieri?!
- Ma lasciami dormire!
Virgilio riprese a picchiarlo col cuscino.
- Va bene Va bene. Che vuoi sapere?!
- Mi sono svegliato nel letto, affianco a Orazio.... Ed ero nudo.
Vario ridacchiò.
- Non hai scopato con Orazio se è questo che ti preoccupa.
Virgilio arrossì.
- È allora perché era lì?!
- Era crollato anche lui ubriaco, non sapevo dove metterlo e l'ho messo affianco a te. Anche io ero un po' fuori.
- E allora perché ero nudo?!
- Beh prima c'era Lucrezia lì.
- Vuoi dire che...
- Si Virgilio, non sei più vergine! - Era entrato Orazio.
Si girò verso di lui.
- Perché sei arrabbiato?!
- Non sono arrabbiato! Sei tu che ti sei fatto una cortigiana?!
- Cosa?! No! Non ne siamo sicuri!
- Oh si beh allora eri nudo perché avevi caldo.
Virgilio non poteva capire che quella di Orazio era gelosia, quindi si arrabbiò anche lui.
- Ma che vuoi?! Anche tu ti sei divertito ieri sera!
- Cosa?! Non è vero!
- Ma se ti ho visto entrare in una stanza e poi uscire tutto felice.
- Deficente! Avevo sbagliato stanza! Cercavo il bagno!
Virgilio si bloccò.
- Cosa?
- Già. Ero entrato e ho visto Puccitelli con una cortigiana. Così sono uscito ridendo!
Vario che era tornato a dormire alzò una mano.
- È vero. Me lo ricordo, me l'ha raccontato! Gli aveva proposto di unirsi a loro ma ha rifiutato.
- I.. Io
In quel momento entrò Lucrezia.
- Ma che avete da urlare tutti?!
- LUCREZIA!!
Virgilio si fiondò su di lei.
Lucrezia assunse uno sguardo malizioso.
- Ecco che mi salti dinuovo addosso.
- Cosa?!
Panico.
- Ieri sera.... Non ricordi? Beh eri parecchio andato.
- Vuoi dire che...
- Cosa?
- Beh che io e te...
Lucrezia alzò un sopracciglio.
- Ti sta chiedendo se siete stati a letto insieme - intervenne Orazio infastidito.
- Si l'avevo capito, ma la sua faccia è troppo esilarante.
Virgilio la guardò male.
- No.
- No cosa?!
- Ti sei fiondato su di me, ma poi...-
Guardò Orazio - poi ti sei addormentato.
- Quindi..
- Sei ancora un verginello mio caro.
Virgilio fece un respiro di sollievo.
Orazio cercò di mantenere lo sguardo arrabbiato, ma era visibilmente imbarazzato. Aveva combinato un casino. Annuì e si allontanò lentamente verso la porta e andò via.
Virgilio abbracciò Lucrezia.
- Miei dei ti ringrazio.
- Beh è la seconda volta che mi lasci in quel modo. Poi mi chiami pure in modo diverso...
- Che intendi dire?
Lucrezia si gira per vedere se Orazio era andato via.
- Non ti sei fermato perché ti sei addormentato...
Come se avesse avuto una scossa elettrica Vario si drizzò a sedere.
- Che intendi dire?
- Ti sei fiondato su di me, mi stavi baciando con molta passione, ti sei spogliato e mentre ti stavo baciando il petto fino ad arrivare... beh lì, mi hai chiamato... Orazio.
Virgilio si dovette sedere sul letto.
Vario scoppiò a ridere.
- Non è finita qui...
- Ah no?! - disse Virgilio con voce stridula.
- Quando ti sei accorto del nome che hai detto sei scoppiato a piangere.
Virgilio spalancò gli occhi.
- Ti sei messo a singhiozzare "perché non mi vuole, perché va con le cortigiane e non con me" poi altre frasi che non capivo. Sembravi un bambino a cui hanno tolto un giocattolo. Così ti ho fatto stendere sul letto e tu solo in quel momento sei crollato a dormire.
Virgilio era sconvolto. Vario rideva come un pazzo. Lucrezia era totalmente indifferente.
- M-mi dispiace...
- Tranquillo... Mi è capitato di peggio. Una volta uno voleva essere allattato e mi ha chiamato mamma.
Vario urlò dalle risate e anche Virgilio si fece scappare una risatina.
- Grazie per non averlo detto davanti a lui.
- Figurati.
Virgilio si gettò sul cuscino e ci urlò dentro.
Vario gli diede una pacca sulla schiena.
- Gli dirai qualcosa?
- A chi? A Orazio? Ovviamente no.
- Virgilio perché Orazio si è arrabbiato tanto secondo te?
- Non lo so! Sarà per il post sbornia.
Vario lanciò un'occhiata a Lucrezia.
- Virgilio... Si è arrabbiato perché credeva ti fossi fatto una cortigiana.
- Si e allora?!
Vario lo fissò.
- Credi che... Ma no! Te l'ho detto. Lui non prova niente.
Vario fece un urlo disperato.
- OH MIE DEI VIRGILIO APRI GLI OCCHI!!!
Lui lo guardò. Se era vero...
- Ora non voglio pensarci. Ho mal di testa e voglio solo dimenticare questa situazione imbarazzante. Cosa che farai anche tu. - disse indicando Lucrezia.
- Agli ordini.
Virgilio uscì dalla camera e si diresse verso l'uscita.
Vario si ritrovò a quattro di bastoni a guardare il soffitto.
- Io non ce la faccio più. Ti giuro. Andrei lì e sbatterei la testa di entrambi una contro l'altra.
- Ci siamo quasi tranquillo.
Vario si alzò.
- Da quanto l'hai capito tu di loro due?
- Sono ospite fissa qui Vario. Da tanto.
Vario sorrise.
- Senti ma... - fece un sorriso malizioso.
-  Mi devi pagare!
- Oh andiamo l'hai detto tu! Sei ospite fissa. Poi come fai a resistere a questo faccino?
Lucrezia suo malgrado sorrise e si avvicinò a Vario.
- Allora sarà meglio che paghi bene in un'altro modo.
Vario fece un sorriso malizioso e la tirò verso di se.

Virgilio sentì fin dal cortile le loro urla. Senza la musica si sentiva tutto.
Si affrettò a scendere la collina.
Nonostante ciò che aveva detto non poté fare a meno di pensare a quello che aveva detto Vario. Se era vero... Oh dei quanto sarebbe stato felice.
Arrivò al bivio dove di solito lui e Orazio si separavano. Prese coraggio e andò a casa sua. Doveva scoprirlo.
Arrivò davanti la sua porta e bussò.
Quando Orazio aprì la porta arrossì di botto.
- Posso entrare?
- Si.
Si accomodò e Orazio lo raggiunse vicino al fuoco.
- Virgilio mi dispiace davvero tanto per prima. Non so cosa mi sia preso. Sono in post sbornia, ho mal di testa e sono ancora rintronato. Mi dispiace davvero tanto di averti attaccato. Ovviamente puoi fare quello che vuoi. Era solo che... Dopo tutto questo tempo non pensavo l'avresti fatto per la prima volta con una cortigiana.
- Ma non l'ho fatto...
Orazio era agitatissimo. Virgilio per la prima volta era calmo.
- Beh, credo sia meglio per te. Insomma sarebbe stato triste non averne memoria no?
- Orazio?
- Si?
Virgilio si alzò e poggiò le sue mani sui braccioli della poltrona di Orazio.
Iniziò ad aver un po' d'ansia. Sperò con tutto il cuore che Vario avesse ragione altrimenti non avrebbe saputo spiegare quella situazione e poteva benissimo mettere fine alla loro amicizia. Ma la speranza di un esito positivo lo spinse ad andare avanti e ad avvicinare il suo viso a quello di Orazio.
Lui sorpreso si allontanò leggermente.
- Perché ti sei arrabbiato stamattina?
Orazio deglutì.
- T-t-te l-l'ho detto...
- Non credo sia la verità.
- P-perché d-dici questo?
- Beh secondo Vario ti sei arrabbiato perché eri geloso.
- C-cosa?! C-certo che no!
- Ne sei sicuro?
Virgilio cercò di mantenere la calma. Stava davvero facendo una brutta figura?
Orazio non risponde.
Bingo. A Virgilio quasi venne da piangere. Ma resistette. Non era mai stato tanto determinato in vita sua.
- Sai credo che sia vero, altrimenti mi avresti respinto come hai fatto quella sera.
Orazio arrossì e deglutì così velocemente che per poco non si strozzò.
- Volevi davvero respingermi quella sera? O era troppo in imbarazzo?
Orazio aveva iniziato a tremare. Virgilio se ne accorse e iniziò a sentirsi in colpa.
- No. - disse quasi come un singhiozzo.
A Virgilio saltò un battito.
- No cosa? - voleva essere sicuro.
- Non volevo respingerti.
Ora il cuore di Orazio fece una capriola. Aveva una voglia matta di baciarlo, ma Orazio stava tremando, era tutto rosso e aveva paura che se lo avesse baciato in quel momento sarebbe successa la stessa cosa dell'altra volta. Così assunse un'aria più dolce e gli sorrise. Gli diede un bacio sulla fronte e si allontanò.
- Ci vediamo domani Ory.
- S-s-si.
Virgilio sorrise di nuovo. Vedeva tutto il suo imbarazzo, e lo trovava adorabile.
Si richiuse la porta alle spalle e finalmente poté piangere di felicità.
Orazio ricambiava i suoi sentimenti. Si era fatto tanti pensieri negativi inutilmente.
Si asciugò le lacrime, prese un bel respiro e si avviò verso casa con una felicità immensa.

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