Vario

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42 a. C. - Napoli

Virgilio stava camminando per le strade di Napoli, città che da tanto tempo voleva visitare. Vi chiederete perché; beh il caro vecchio Virgy era un appassionato di cultura greca eh beh Parthènope fu una sub-colonia greca edificata tra il Vesuvio ed i Campi Flegrei, ma oltre queste cose da nerd, Virgilio amava Napoli per la sua bellezza paseaggistica e vedremo come in futuro utilizzerà tali paesaggi nelle sue opere.
Si era trasferito lì con la sua famiglia per molteplici motivi non tutti belli, ma il principale motivo era l'ammissione alla scuola epicurea di Sirone ed era proprio li che si accingeva ad andare. Le sue aspettative si basavano esclusivamente sull'istruzione. Non era un tipo aperto alla conversazione. Aveva 26 anni ed aveva un carattere molto schivo e soprattutto non amava parlare di se. Quindi il suo obiettivo era di entrare, ascoltare la lezione e filarsela subito a casa, ma questo piano venne distrutto per la prima volta quando svoltò l'angolo dell'entrata e andò a scontrarsi con un tipo. Era alto più o meno quanto lui e avrà avuto una trentina di anni. Virgilio non lo vide subito in faccia, si accovacciò per prendere le sue cose e quando si alzò posò gli occhi su una faccia un po' infastidita che però lui conosceva molto bene. Il ragazzo deve essersi sentito osservato così lo squadrò.
-Ci conosciamo?- chiese
Virgilio ci mise un po' a ricordarsi come si parlava ma poi iniziò a parlare a raffica.
- Tu sei Vario....quello che ha scritto il de morte
- Il mio nome in realtà è Licio Vario, ma si
L'espressione di disprezzo si affievolì.
- Tu non sei di qui vero?
- No, sono nato a Mantova, poi mi sono trasferito a Milano e poi a Roma per studiare, mio padre...
- Bastava un si, non volevo sapere la storia della tua vita. Come ti chiami?- non sapeva decifrare il suo tono. Sembrava veramente interessato a conoscerlo, ma sembrava anche che stesse prendendo informazioni per una denuncia.
- Publio Virgilio Marone, ma basta Virgilio - la sua voce al contrario si era abbassata di qualche ottava con la paura di aver esagerato con l'entusiasmo.
- Bene, quale maestro devi seguire oggi?
- Filodèmo
- Strano...lui insegna ad Ecolano, vabbè straniero io devo andare... Non ti perdere. Ciao.

Virgilio lo guardò allontanarsi e quando fu sparito dalla sua visuale si diresse verso un gruppo di filosofi pensando di aver appena avuto una conversazione con qualcuno e che quel qualcuno era una persona che ammirava. Nella sua mente si diede una pacca sulla spalla e proseguì nella sua nuova scuola promettendo di mantenere il suo solito carattere poco enfatico davanti alle altre persone.

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