Bacino Della Buona Notte

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Arrivato in cucina Virgilio vide gli altri 3 amici confabulare. Si fermarono appena lo videro.
-Ehy Virgy tutto ok?
- assssssolutamente
I tre amici erano un po' spaventati dalla versione di Virgilio ubriaco, ma allo stesso tempo si stavano godendo quel momento più unico che raro.
- Perché hai gli occhi lucidi?
- Sai non lo so. Chi è che le controlla le lacrime? Perché gliene dico quattro. Non sa fare il suo lavoro.
Trattennero le risate.
- Non sai perché sei triste?
- Ma non sono tristeeee. Sono qui. Alla festa di Faro...
- Vario...
- Si di Varo e mi sto divertendooo.
- Con Orazio?
Parlavano a turno.
Virgilio si arrabbiò di nuovo e una lacrima si fece strada sulla sua guancia.
- Che c'entra lui. Non mi importa di lui. Lui-lui si diverte come vuole. Anche se ciò non implica me.
Tucca fece una faccia strana quasi sospettosa che venne condivisa dagli altri due.
- vuoi divertirti con lui? In che modo?
Virgilio li fissò. Perché facevano tutte quelle domande?
- Ma non lo so. In qualche modo.
Tucca si avvicinò e gli posò una mano sulla spalla.
- Virgy... Volevi essere al posto della cortigiana?
Se ne stavano approfittando. Si stavano approfittando del fatto che fosse poco lucido per fargli l'interrogatorio. Virgilio o non era del tutto andato o la sua sbronza si stava affievolendo, ma se ne accorse. Non sembravano arrabbiati o cosa, ma Virgilio era comunque infastidito.
- ASSOLUTAMENTE NO! MA COSA ANDATE A DIRE?!
- Ehy okok calmo calmo. - Puccitelli cercava di avere una voce pacata, ma l'agitazione del momento non glielo permise.
Virgilio si innervosì ancor di più e se ne andò di corsa. Corsa che però durò poco a causa dei giramenti di testa, ma cercò di andare via il più velocemente possibile.
Orazio lo vide e gli corse incontro.
- Dove credi di andare?! Non puoi tornare a casa da solo in queste condizioni. Cadresti in un fosso o verresti investito da un cavallo.
- Non mi importa.
- A me si.
Si inchiodò al suo braccio e Virgilio per quanto si dimenasse non riusciva a staccarselo da dosso. Anche se più piccolo era comunque più grosso di lui.
Così si rassegnò, già stanco per la festa e girò la testa per non guardare Orazio in faccia.
L'altro invece lo fissava.
Fecero tutta la strada così. La discesa della collinetta era stata la parte più difficile dove hanno rischiato di rotolare fino a valle un paio di volte.
Il tragitto fece smaltire l'euforia della festa dal corpo di Virgilio che ora si sentiva solo, stanco e debole.
Si appoggiò a Orazio e guardò per terra d'un tratto triste.
Arrivati a casa di Virgilio, Orazio fece per togliergli le vesti eleganti, ma Virgilio gli diede uno schiaffo sulla mano e si buttò sul letto con tutte le scarpe.
- Che c'è non ti è bastata Lucrezia?- disse in tono stanco. Stava per addormentarsi.
- Ma perché ce l'hai tanto con Lucrezia? Solo con lei fai così.
- Non...c'entra Lucrezia, ne le cortigiane in generale.
Orazio dovette avvicinarsi alla sua bocca perché stava iniziando a impastare le parole e lo capiva a malapena.
- E allora perché ti sei arrabbiato.
-non...lo so. Forse perché preferisci le cortigiane a me.
Virgilio chiuse gli occhi. Orazio invece impallidì poi arrossì.
- Ma no...perché dici così.
- Perché è vero. Ma è... Normale credo. Tu sei un uomo.... Lei una donna... Vi date i bacini...
Orazio sorrise a bacini.
- Ora vai.... Via.
Si addormentò.
Orazio restò qualche momento a guardarlo.
- Magari fossero solo le donne a piacermi Virgy... - bisbigliò ma Virgilio ormai era addormentato.
Meglio così pensò Orazio. Domani si sarebbe svegliato, non avrebbe ricordato nulla e tutto sarebbe tornato alla normalità.
Si alzò, gli tolse le scarpe, gli rimboccò la coperta e si avvicinò al suo orecchio.
- Buonanotte Virgy - disse dandogli un bacino sulla fronte.

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