Qualche giorno prima...
Non ricordo molto di quello che è successo, mi sento stanca e indolenzita, quando tossisco il fianco mi brucia facendomi pentire di averlo fatto.
Quando mi sforzo di capire cosa sia successo la testa mi gira e sono costretta a lasciare perdere, so di essere andata al palazzo Donn'anna per cercare delle risposte, e invece ho trovato più domande di quante non ne avessi già prima.
Li dentro in una delle stanze sul pavimento ho trovato una collana, non mi spiego la sua presenza in quel luogo, è impossibile che fosse lì quando ricordo con precisione di averne regalato una parte a mio fratello. La collana si divide in due pezzi, una parte c'è l'ho io e l'altra l'ha sempre avuta Ciro, almeno fino a che era in vita.
Questa storia non mi quadra, anche se ho rischiato tanto io sento di dover fare chiarezza.
Poi sono arrivati quei due uomini.
Mi hanno inseguita, volevano riportarmi da mio padre, ma uno di loro mi ha sparato ed io sono fuggita. Ho camminato tanto con quella ferita che pulsava e mi faceva male, sono entrata in un quartiere ma non sapevo dove mi trovassi. Potevo benissimo aver sbagliato strada ritrovandomi nelle zone di mio padre, come potevo invece trovarmi dalla parte opposta.
E poi i ricordi cominciano ad essere confusi, qualcuno mi ha fermata stringendomi con forza il polso, mi ha spostato i capelli scoprendomi il volto e ha pronunciato il mio nome.
Da quel momento sapevo di stare rischiando ma cosa potevo fare, stavo perdendo troppo sangue ed ero stanca, semplicemente smisi di lottare. Quando vidi l'ombra di qualcuno avvicinarsi caddi in ginocchio e persi conoscenza.
Non so quanti giorni siano passati da quando mi hanno sparato, ma ho continuato a svegliarmi e a riaddormentarmi di continuo senza mai restare sveglia a lungo per capire dove mi trovassi, e poi l'ho capito.
E mi sono chiesta il motivo per il quale sono ancora viva.
Quando ho riaperto gli occhi ho subito riconosciuto la tinta alle pareti e il calore della stanza, io c'ero già stata qualche giorno prima.
Il profumo delle lenzuola è ancora forte come se il proprietario ci avesse appena dormito, le foto sopra il comò le ricordo benissimo, lo presi anche in giro guardandone una che lo raffigurava da bambino. Quando ho realizzato di trovarmi nella camera di Carmine, nel suo letto, ho iniziato a colmare i vuoti che avevo nella testa.
Sua madre mi ha salvato la vita.
Era lei quella figura che vedevo avvicinarsi, ma che non riuscivo a mettere a fuoco.
Perché lo ha fatto?
Lei mi odia, non sopporta la mia presenza e non vuole che stia insieme a Carmine. Guardo la mia mano per capire da dove viene il dolore e vedo l'ago che è dentro la mia pelle, collegato ad un sottile tubicino da dove arriva la soluzione fisiologica appesa ad un asta in metallo accanto al letto.
La ferita è coperta da un cerotto chirurgico, non rischio a vedere com'è sotto e di certo non ho intenzione di spostare il cerotto. La camera è buia le finestre hanno le tapparelle chiuse, l'unica fonte di luce è una lampada sul comodino, giro la testa dal lato opposto quasi infastidita dalla luce giallognola.
La porta si apre e Donna Wanda fa il suo ingresso, ha con se un bicchiere di vetro contenente dell'acqua, credo, e nell'altra mano quella che sembra una compressa. Sul suo viso non appare nessun tipo di emozione, eppure mi ha portata a casa sua, deve pur significare qualcosa.
-T' si scetat finalment-
Appoggia il bicchiere e la compressa sopra il comodino, si siede poi sulla sponda del letto un pò distante da dove sono sdraiata.
-Che succies?- Dico sottovoce tossendo leggermente.
-L'uommn mij t'ann truvat rind è quartier, t'avevn sparat, stiv muren e ij t'agg purtat cà-
-Pcchè l'avit fatt Donna Wanda?- Lei mi guarda ma non risponde.
-Tenive'v l'occasion p' m' accir'r...pcchè nun l'at fatt?-
Wanda sorride e io capisco che se fosse dipeso da lei lo avrebbe fatto senza battere ciglio, ma non poteva uccidermi.
-O' sacc ca nun song na mamm esemplar. Carmine ma semp schifat e ij p' m' fa vulè ben ra iss, l'agg fatt alluntanà-
Resto ad ascoltarla senza interromperla. Il modo in cui parla di suo figlio e dell'amore che ha sempre cercato di dargli, forse non sempre nel modo giusto, e di come lei cercasse l'affetto di suo figlio mi hanno fatto capire qualcosa in più di Donna Wanda.
-Quand agg capit ca iss ser nammurat e' tè, t' vulev accire'r...l'agg desiderat assaj. T' putev luvà a' miez, tant ir già mort si nun t' purtav ca-
-Avit cagnat idea, pcchè?-
-Pcchè si no ess perz a mio figl. C' essa guaragnat ra morta toj?-
-Issv colpit a mio padre...-
-No, avess fatt mal a mio figl. Iss ce ten a te, e pur tu m' par ca o' vuo ben-
Annuisco alle sue parole, lei sembra soddisfatta.
Ma adesso cosa succederà, appena mi rimetterò dovrò tornare a Riva Fiorita, non posso restare quì a lungo.
-Mo c' vulit fa?-
-Po mument pienz a sta bon, piglt a compress, po verimm-
Prendo il bicchiere e mando giù la pillola, è un antibiotico, a detta di Donna Wanda dovrò prenderla per qualche giorno.
-E Carmine?-
-E cos nu vann bon rind o' carcer...nu pò ricevr visite, ne permessi p' ascì, sta in isolament- Dice Wanda alzandosi in piedi.
Cerco di mettermi seduta ma i punti tirano ed io strizzo gli occhi dal dolore. Ritorno sdraiata cercando di regolare il respiro.
-Nun t' sfurzà si no s'arapn nata vot-
-Pcchè Carmine sta in isolamento?-
-A fatt o' burdell che cumpagn suoij rind a nata cell, l'ann mis tutt'quant isolat, ma iss e' chiù-
-Comm' facit a sapè chesti cos? Chi è a spia vost rind all'ipm?-
Wanda sorride per niente preoccupata di aver capito che qualcuno le fornisce informazioni dal carcere, anzi sembra piuttosto soddisfatta di me.
-Ricimm...co cunusc buon, Carmine l'ha vattut p' t' difendr-
-Michele? Il nuovo insegnante?-
Lei annuisce.
E poi mi racconta di lui, ma dice anche se adesso che so, a Carmine non devo dirgli che Michele lo ha mandato sua madre per proteggerlo e farsi dire tutto quello che succede lì dentro.
Anche se non mi piace tenere segreti con lui, accetto per il suo bene.
-Là for pensan tutt' quant ca tu si mort- Dice Wanda incrociando le braccia al petto, si alza e spre la finestra alzando per metà la tapparella. Poi spegne la lampada sul comodino ed io ne sono sollevata, detestavo quella luce forte che mi abbagliava gli occhi.
Le chiedo il motivo per cui lo pensano.
-Chill c' ta sparat se accis e primm a' scritt nu bigliett. Na confession addo ric chell ca fatt. O' cumpagn suoj nun s' trov, ma primm o poi patet c' fa a' fest-
-Patm c' dic?-
-Iss nun o' sap ca si viv, ma t' sta cercann. A mis miez e' megl uommn p' t' truvà, penz ca chella letter è favz-
-Si rimang nu fantasm, è na cosa bon. Niscun adda sapè e' me...po mument...-
-Pccrè può rimanè ca fin a quant vuò tu...-
Ma so che c'è un ma e che lei sta per dirmelo, soprattutto che non mi piacerà.
-Ma si faj suffrì a figlm, ij t'accir. T'agg raput a casa mij, nonostant e' tè ancor nun m' fid, ma p' Carmine facess tutt' cos. Si c' tradisc t' facc pentì r'essr nat-
Le sue minacce non mi fanno nessuna paura, anzi mi fanno sorridere.
Forse la colpa è degli antidolorifici oppure della sostanza che scorre nel mio corpo ma io non riesco a rimanere seria dopo aver ascoltato le sue parole. Pensa di sottomettermi ma è arrivata tardi, ho subito tante minacce da chi mi circondava che le sue sembrano quelle di un bambino.
Ma per tenerla buona e farle credere che ha raggiunto il suo obbiettivo, le dico che non è mia intenzione far soffrire suo figlio.
Non è del tutto una bugia, davvero non tradirò mai Carmine né in guerra né altrove.
Prima di uscire dalla stanza dice che cercherà di parlare con la nuova direttrice in modo da avere un colloquio con Carmine, e per farlo venire a casa.
Appena sono di nuovo sola abbandono la testa sopra il cuscino, infilo il naso nella stoffa per poter sentire il suo profumo nonostante sembra che nei giorni in cui ci ho dormito io, l'odore che tanto mi piace sia svanito.
Mi chiedo se la notizia della mia scomparsa sia arrivata anche a Carmine, e a come abbia reagito.
Forse crede che mi trovo a Riva Fiorita come gli avevo promesso.
Gli dissi che al suo ritorno mi avrebbe trovata lì ad aspettarlo, anche se non è mia abitudine struggermi così tanto per qualcuno.
O magari crede che io sia veramente morta come dicono tutti. Immagino i maschi lì dentro a dargli fastidio, soprattutto Cucciolo, lui lo puntava da un po'. Vorrei poter stare lì insieme a lui e fronteggiare tutti quelli che vogliono dargli una lezione.
Spero di vederlo presto e farmi dire il motivo del suo isolamento, sua madre lo sa perché Michele è lì dentro, ma la verità la conosce solo Carmine.
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Soli ma insieme - [Piecurosa]
FanfictionPrima non lo avrei mai ammesso nemmeno sotto tortura, ma dal primo giorno che i nostri sguardi si sono incrociati, sapevamo entrambi che tra di noi sarebbe scoppiato un fuoco che difficilmente si spegnerà. Ma tu invece non smettevi di provocarmi. V...