Capitolo 35

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Mi sveglio durante la notte indosso una maglia lunga e poi scendo dal letto per andare in bagno, ho bisogno di svuotare la vescica a cena ho bevuto troppo Carmine me lo aveva detto di non esagerare. Ma le pizzette al pomodoro erano veramente salate, era impossibile non finire almeno una bottiglia di acqua.
Sbadiglio sedendomi sulla tazza dopo aver calato le mutandine.
Mi tocco lo stomaco, sento un leggero languorino e la voglia di mettere qualcosa sotto i denti, eppure a cena ho mangiato tanto.
Poi mi ricordo che è avanzato un pò di semifreddo, sorrido alzando le mutandine e dopo aver sciacquato le mani vado in sala. Prendo il contenitore poi una forchetta e inizio a mangiare ciò che è avanzato.
Da un pò di giorni il mio appetito è cambiato, ho spesso fame e anche quando mangio tanto, mi sembra di non riuscire a saziarmi mai. Anche il mio corpo è cambiato, forse sto ingrassando, un paio di pantaloni non mi si chiudono più, non va per niente bene.
Poi mi sento stanca, come se avessi sempre sonno, eppure solitamente dormo abbastanza bene.
Quando sono soddisfatta e il mio stomaco è pieno torno in camera, Gattono sul letto fino a sdraiarmi accanto a Carmine, che non si è mosso da come lo avevo lasciato.
Era tanto stanco, abbiamo fatto l'amore per quasi tutta la notte. Carmela mi ha consigliato di avere rapporti con lui nei miei giorni più fertili, ancora mi è tutto nuovo e molte cose non riesco a comprenderle ma faccio del mio meglio sperando che tutto questo porti a dei risultati. Appoggio la testa sopra il cuscino sospirando, Carmine si rigira e poi apre gli occhi, allunga un braccio intorno alla mia vita avvicinandomi a lui. Mi accarezza il mento, la guancia e poi il collo. Mi giro su un lato appoggiando la bocca sopra la sua, lui aggrotta le sopracciglia guardandomi.
Leccandosi le labbra credo abbia capito che ho appena mangiato qualcosa di dolce, io invece faccio finta di niente.
-Che c'è?- Gli dico sorridendo.
-C' te si mangiat?-
Alzo le spalle. -Nient...pcchè?-
-Ro...? Pienz ca so scem?- Lui prende il mio mento per farmi avvicinare, mi metto seduta e anche lui fa lo stesso.
Avevo promesso che quel pezzo che era avanzato dalla cena, lo avremmo mangiato insieme l'indomani, ma avevo fame quando mi sono alzata poco fa, non sono proprio riuscita a resistere.
Scuoto la testa divertita.
Lui mi da un pizzicotto sopra la gamba, una smorfia si crea sul mio viso e poi schiaffeggio la sua mano.
-Ingorda...- Dice lui poco prima di baciarmi.
Da dietro la schiena tiro fuori un budino al cioccolato con sopra la panna, è confezionato ma credo vada bene lo stesso per farmi perdonare.
Lui lo guarda quando gli passo anche il cucchiaino, gli dico che è tutto suo che può mangiarlo.
-Imboccami...- Dice Carmine mordendo il labbro inferiore.
Porta entrambe le braccia dietro la testa riappoggiandosi al cuscino, i muscoli del suo torace sono più marcati quando assume questa posizione, il lenzuolo lo copre dalla vita in giù guardo le mutande ai piedi del letto.
-Sto aspettan...- Dice lui con voce sensuale.
Mi ritrovo ad arrossire improvvisamente, guardo sia il cucchiaino che il budino tra le mie mani, tolgo la pellicola da sopra il vasetto e affondo il cucchiaino nella panna e poi nel cioccolato.
Mi siedo più vicina a lui incrociando le gambe, allungo la mano verso il suo viso, lui apre la bocca accogliendo il budino tra le labbra.
Quando ritiro la mano lui socchiude gli occhi gustando il budino, mugola dei versi che portano brividi lungo la mia schiena. Sorrido prima di affondare di nuovo il cucchiaino nel budino per imboccarlo di nuovo, e lui divertito riapre di nuovo la bocca e questa volta mi guarda leccandosi le labbra.
Sospiro deglutendo mordendomi l'interno della guancia, le mie gambe tremano e ringrazio il fatto di trovarmi seduta altrimenti avrebbero ceduto alla vista di Carmine che cerca di tentarmi in tutti i modi possibili e immaginabili. Afferra il mio polso e per poco il budino non si riversa sul lenzuolo, toglie il cucchiaino dalle mie mani, posandolo sopra il tavolino accanto al letto, poi prende il vasetto di budino lo inclina facendolo scorrere sopra il suo torace dal petto fino a poco più giù, posa il suo sguardo su di me.
-Tarantè...lecca...tutto-
Mi manca il fiato non riesco a credere a ciò che ho appena sentito, nemmeno nei miei sogni più lussuriosi avrei mai pensato di sentire queste parole. Lui aspetta ed io sono talmente imbarazzata che non riesco ad avvicinarmi.
Carmine sembra capirlo ed è lui a fare il primo passo, porta una mano dietro la mia testa avvicinandomi al suo viso, siamo occhi negli occhi possiamo rifletterci l'uno nell'altro.
C'è tanta passione nel suo sguardo ed è tutta rivolta a me, nei miei invece tanto imbarazzo ma anche voglia di sperimentare.
Mi accarezza i capelli, sfiora la punta del suo naso con il mio sussurra quanto gli piace quando mi imbarazzo, adora vedere le mie guance andare a fuoco.
La sua mano si posta dietro il mio collo, lentamente abbasso la testa ma non gli occhi, appoggio le mani sul materasso ai lati delle sue spalle, guardo il budino sciogliersi a contatto con la sua pelle rovente, tiro fuori la lingua iniziando a leccare piano alternando a piccoli baci.
Raccolgo il cioccolato con la lingua leccandomi le labbra sensualmente, appoggio la bocca sopra il suo capezzolo leccandone il contorno per rimuovere la panna che lo ricopriva, prima uno poi anche l'altro.
Con la coda dell'occhio guardo Carmine ha un espressione beata sul volto, ha la testa indietro posso vedere il suo collo liscio e perfetto, ho voglia di morderlo ma non posso lasciare tutto questo incompleto. Riprendo a baciare il suo torace spostandomi verso l'ombelico e poi ancora più giù, la sua mano torna a stringere i miei capelli quando sposto il lenzuolo liberando la sua intimità.
Appena lo avvolgo tra le labbra lui si lascia scappare un gemito e sbarra gli occhi quando inizio a volere di più.
È lui a fermarmi prima di venire nella mia bocca, stringe le mie braccia mettendosi a sedere al centro del letto e facendomi sedere sopra le sue gambe. Strappa le mie mutandine con foga, mi aggrappo alle sue spalle poco prima di sentirlo farsi spazio dentro di me, riempirmi completamente mandandomi in estasi.
Mi muovo sopra di lui lentamente per godere di ogni attimo ma Carmine stringe i miei fianchi guidandomi ad accelerare il ritmo, ha fretta e credo che tra un pò esploderà. Accarezzo il suo viso sorridendo prima di portare la testa indietro, infilo le unghie nella pelle delle sue spalle mordendomi con forza il labbro inferiore.
La stretta intorno ai miei fianchi diventa più forte e capisco che manca poco prima che lui raggiunga l'apice del piacere.
Quando entrambi non riusciamo più a resistere sento lui irrigidirsi e poi abbracciarmi, circondo il suo collo appoggiando la bocca contro la sua fronte imperlata di sudore. Restiamo abbracciati per un pò fino a far tornare regolare il nostro respiro, la mia maglietta è completamente bagnata di sudore e sporca di cioccolato.
Con l'indice prendo quello che non ho leccato e lo porto alle labbra sorridendo maliziosa.
-T'è piaciut o' dolce?- Dice lui sorridendo, accarezza la mia schiena infilando le mani sotto la maglia.
-O' chiù buon cagg mai mangiat- Sorrido a mia volta e poi unisco le nostre labbra.
Carmine mi stringe le cosce e poi si alza dal letto tenendomi in braccio, cammina verso il bagno con un pò di fatica, il lenzuolo è appiccicato intorno alle sue gambe, sbuffa cercando di toglierlo e allo stesso tempo con cadere.
I nostri corpi sono ancora uniti ma per poco quando mi appoggia dentro la vasca lo sento scivolare fuori da me, apre il rubinetto dopo aver messo il tappo per farla riempire. Allungo la mano per prendere il bagnoschiuma riversando il contenuto nell'acqua e poco dopo vedo formarsi della schiuma. Carmine entra nella vasca sedendosi dietro di me, prende i lembi della mia maglia tirandola su, è bagnata quando la lancia nel lavandino, gocce d'acqua cadono sul pavimento. Mette il bagnoschiuma sopra la spugna sposta i miei capelli e poi la passa sopra le mie spalle, muovendola in senso rotatorio io faccio lo stesso quando mi giro. Appoggia la sua mano sopra la mia guardandomi negli occhi.
-Rosa...j t'am assaj, nun to scurdà maj-
-Nun mo putess maj scurdà...l'ammor ca pruov pe mè, è o' stess ca ij prov pe tè-
Ci avviciniamo lentamente sfiorandoci il viso teneramente come se fossimo ragazzini alla prima cotta. Sorridiamo entrambi e poi mi giro appoggiando le spalle contro il suo torace mentre lui avvolge entrambe le braccia intorno al mio corpo, stringendomi a sé proteggendomi da tutto il marcio che c'è là fuori, e da chi vuole farci del male. 

Soli ma insieme - [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora