Capitolo 44

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È proprio bello.
I miei occhi non smettono per un minuto di osservarlo, attratti da questo piccolo esserino che il mio corpo ha tenuto dentro di sè per mesi. Sono passati tre giorni dal parto ma ancora devo realizzare che lui è quì con me, posso tenerlo tra le braccia finalmente, dopo aver fantasticato su di lui per giorni interi.
Le infermiere del reparto sono molto gentili con me, ogni volta che ho chiesto del mio bambino mi hanno sempre accontentata portandomelo in camera.
Carmela diceva che i bambini piccoli profumano tantissimo, devo darle ragione lui ha un odore meraviglioso. È così piccolo e indifeso, dipende da me, mi chiedo se sarò in grado di dargli tutto l'amore che merita.
-È l'ora della poppata- Un'infermiera entra in camera avvertendomi di allattare mio figlio. Lo prende in braccio in modo che io abbassi la canottiera e tiri fuori il seno, poi riporta il bimbo tra le mie braccia. Lo avvicino al petto, lui subito si attacca iniziando a succhiare il latte.
-Brava, hai imparato subito-
La guardo sorridendo, sembra tutto così naturale, come se lo avessi sempre fatto. Forse aver allattato Futura mi ha permesso di capire come fare per non sbagliare con lui, anche se mi è piaciuto darle il mio seno.
-Quando arriva tuo marito?- Chiede lei guardando la mia borsa per il parto sopra la sedia.
-Spero presto...- Le dico continuando a guardare il mio bimbo.
Lei sorride prima di andare, lascia dei documenti sul comodino.
Carmine ha promesso di portare Futura oggi, in modo da farle conoscere il fratellino. Mi è mancata in questi giorni, non l'ho vista dall'ultima volta in aeroporto con mio fratello. 
Mio fratello.
È partito per la Germania.
Mi ha lasciato una lettera spiegandomi il motivo per cui è partito senza salutarmi, forse aveva paura che si ripetesse l'incidente di qualche giorno fa. Ha conosciuto il bambino, sono così contenta che lo abbia visto prima che andasse via.
Nella lettera ha scritto che mi assomiglia, è bellissimo come lo sono io. Ma credo sia presto per capire a chi somigli.
Io spero che diventi come il suo papà.
Lui mi ha salvata, in tanti modi.
Se adesso mi trovo quì e posso stringere il mio bambino, lo devo a lui che non si è fermato alle apparenze, che ha guardato oltre e ha abbracciato i nostri demoni annientandoli.
Mi ha fatto capire che la vendetta, le guerre, il voler comandare su tutto e tutti non serve a niente.
-Un giorno, ti racconterò di come io e il tuo papà ci siamo conosciuti. Di come le nostre famiglie non volevano la nostra unione, e di come noi abbiamo lottato per far valere il nostro amore- Dico al piccolo guardandolo accennando un sorriso.
Appena smette di succhiare sistemo la canottiera e poi pulisco la sua bocca con un fazzoletto. Dopo poco sento bussare alla porta la maniglia si abbassa e vedo una nanetta con tanti riccioli castani spalancare la porta. Dietro di lei appare Carmine con dei fiori tra le mani, sorride guardando la bambina venire verso il mio letto e fermarsi per guardare curiosa il fagottino azzurro tra le mie braccia.
Carmine appoggia i fiori dentro il vaso sul comodino, toglie quelli vecchi che erano appassiti per mettere i nuovi.
-Come stai?- Appoggia una mano sopra il materasso e poi mi bacia, accarezza la testa di nostro figlio con amore, poi si abbassa per dare un bacio anche a lui.
-Bene, ma vogl ij a cas...- Lo guardo supplicandolo di portarmi fuori da questo posto. Nonostante sono stata trattata bene, odio ancora gli ospedali.
Lui mi accarezza teneramente i capelli, Futura cerca di salire sopra il letto, lui ride e stringendola da dietro la aiuta a salire sul letto.
-Fai piano...- Dice Carmine alla bambina guardandola avvicinarsi a me.-Mamma...- Mi guarda indicando il bimbo che dorme. Lo guarda con occhi curiosi indecisa su cosa fare, il papà accarezza i suoi capelli incoraggiandola ad avvicinarsi ancora un poco. All'orecchio di Futura, Carmine sussurra di dare un bacio sulla fronte al piccolo.
Lei guarda prima il suo papà dopo si abbassa appoggiando la bocca sopra la testa del suo fratellino.
Il piccolo muove le mani sopra il suo viso, una piccola smorfia si forma sopra il naso per essere stato appena svegliato. Apre i suoi piccoli occhi, gira la testa e guarda Futura.
Lei avvicina la sua mano a quella del fratello, e lui la stringe biascicando dei versi incomprensibili, ma che provocano in noi delle risate.
-Piccola ti presentiamo il tuo fratellino, si chiama Massimo- Le dico accarezzandole il viso.
-...Momi...- Dice Futura cercando di pronunciare il nome di suo fratello. Una lacrima scorre dai miei occhi, Carmine l'asciuga lasciando un bacio sopra la mia fronte.
-Vuoi prenderlo?- Indico il bambino.
Lui annuisce prendendolo dalle mie braccia, si siede su una sedia che era accanto al letto. Futura passa lo sguardo da me a suo padre, io devo andare al bagno, appena scendo dal letto la piccola mi segue come faceva quando eravamo a casa, certe abitudini non cambiano mai. 

Soli ma insieme - [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora