Capitolo 8

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Nonostante non siamo da soli su questa barca, per me è come se ci fossimo solo io e lui.
Il tempo di un bacio e Beppe ci ha allontanati. Da una parte lo capiamo ma dall'altra non facciamo niente di male, desideriamo solo stare vicini. Torno a sdraiarmi insieme a Carmine, intreccio la mia mano con la sua. Mi basta questo contatto per stare in pace. Non vorrei mai più scendere da questa barca, chiudo gli occhi immaginando che tutti gli altri spariscano, Carmine è al timone ed io ho Futura tra le braccia. Navighiamo nel mare blu godendoci la brezza marina, senza una meta precisa spensierati, con tanta voglia di scoprire il mondo e un futuro ancora da vivere.
Giro la testa il sole mi acceca ed io ho bisogno di chiudere gli occhi per un istante, poco più in là ci sono Cucciolo e Milos, non sento cosa dicono parlano sottovoce, ma noto che sono piuttosto vicini e la mano di Cucciolo è dietro la schiena di Milos, quando vede che li sto guardando toglie la mano facendo finta di niente.
Un pò strano direi, non ne sono del tutto sicura ma un pò credo di aver capito, e questo gioca a mio favore.
Adesso so cosa chiedere alle ragazze.
Kubra si siede accanto a me sbuffando, i suoi capelli grondano molta acqua lei li strizza ma continuano a gocciolare.
-Ja beppe stamm na poc-
-No Pino, si sta facendo tardi, e poi è quasi ora di pranzo. Non hai fame?-
Lui scuote la testa. -Cu stu spettacl a fam pass-
-Ah, mo pure il filosofo teniamo- Beppe lo colpisce alla nuca, poi prende il timone rientrando al porto.
Ci rivestiamo poco prima di attraccare, scendo dalla barca seguita da Carmine che mi porta vicino alla macchina e mi bacia.
Dice che dopo non sa quando avrà la possibilità di farlo, io sorrido circondo il suo collo.
-Carmine e Rosa staccatevi per favore- La voce di Beppe arriva nelle nostre orecchie separandoci.
Torniamo all'Ipm soddisfatti di questa mattina passata fuori, diversa dalle solite. Nel cortile vedo Sonia la ragazza con cui ho parlato l'altro giorno in sala comune. È da sola, le vado in contro sussurrando al suo orecchio, lei annuisce guardando poi alle mie spalle. Mi dice di non preoccuparmi, annuisco prima che Carmine afferri il mio braccio tirandomi da una parte del cortile.
-C' stai facen?-
-Nient...c' vuò c' facc?- Rispondo ingenua fingendo di non sapere cosa intende.
-Rosa...-
-Nun sto facen nient Carmine-
Non ho il tempo di dire altro che arriva Maddalena, porta me e Kubra nel rearto femminile, dice che abbiamo solo dieci minuti per fare una doccia e poi di sotto in sala mensa.
-Che hai detto a Sonia?-
-Nient e important-
-Rosa, eddai-
-Di fare una cosa per me...- Le dico in corridoio appena usciamo dal bagno.
-Del tipo?-
-Pcchè t' nderess?-
-Non fare come Pino, lui è una testa calda-
-Cucciolo s' merit na lezion-
-Pensi che prende ordini da tuo padre?-
Torniamo nella nostra cella per asciugarci e vestirci, Maddalena si affaccia per vedere a che punto siamo e sbuffa dicendo di sbrigarci. Non ho nemmeno fame, me ne starei quì volentieri a dormicchiare invece di uscire in cortile.
-Nun o' sacc Kubra, iss ric c' si, ma a verità? Nun m' nport-
-È vero che tuo padre vuole vederti?-
Annuisco finendo di vestirmi, liscio i capelli umidi, non ho voglia di asciugarli con questo caldo si asciugheranno da soli. Ogni volta che esco da quì mi sembra di vederlo ad aspettarmi dietro l'angolo, fino ad ora mi è sempre andata bene, ma prima o poi sono sicura che lui mi troverà e non so come andranno le cose.
-Ij nun o' vogl verè, ma primm o poi addà succer'r-
-Speriamo poi...dopo quello che ti ha fatto-
-T' preoccup pè me?- Le dico sorridendo.
-Si, Rosa. Sei mia amica, è normale che mi preoccupo-
La abbraccio dopo che anche lei finisce di vestirsi, poi Madda ci chiama ed entrambe alziamo gli occhi al cielo. La seguiamo fuori e poi nella mensa. Oggi c'è la cotoletta con le patatine, insalata mista, e gelato. Non ho molta fame credo che prenderò un insalata e una mela. La nuova ragazza quella in cella con Crazi-J è seduta da sola ad uno dei tavoli, nessuno le si avvicina, le altre ragazze dicono che non parla mai e che vuole stare da sola.
Non so nemmeno il suo nome.
Con gli agenti del femminile, se solo la sfiorano lei reagisce in malo modo. Kubra dice di non darle troppo peso, se non vuole interagire con nessuno sarà peggio per lei. Quì dentro non c'è molto da fare, oltre alle attività esterne, è dura passare il tempo.
Dice che le ricorda Viola.
La sua morte è stata scioccante, non pensavo si sarebbe realmente buttata dal tetto, ma mentalmente era instabile. Non sarebbe dovuta nemmeno stare in un posto come questo. Non so davvero cosa ci facesse quì dentro.
Non mi è mai piaciuta, l'ho odiata dal primo momento.
Diceva che Ciro era debole.
Che Carmine ha fatto bene ad ucciderlo.
Ciro era invaghito di lei, ma Viola lo usava per fargli fare tutto quello che lei voleva.
Tutte queste cose mi facevano infuriare in un modo violento, e l'unico modo per sfogarmi era scontrarmi con lei. Se la nuova arrivata assomiglia almeno un pò a lei, ci saranno delle belle. Quando usciamo in cortile il sole non è più forte come questa mattina, anzi è calato e si sta decisamente meglio.
Con le ragazze ci sediamo sui gradini che danno sul campo da calcio dove i maschi giocano una partita di pallone.
Doberman ha tolto la maglietta gettandola in un angolo, rincorre il pallone evitando due o tre ragazzi e poi calcia segnando l'ennesimo goal.
Si gira verso di noi esultando, il suo sguardo va a Kubra seduta accanto a me. Lei ride e lui torna a giocare.
Pino dall'altro lato del campo è furioso, posso vederlo anche da quì. Qualche giorno fa si sarebbe alzato e gli avrebbe spaccato la faccia, ma oggi si trattiene, ha promesso a Kubra di finirla con la gelosia ossessiva. Carmine posa una mano sulla sua spalla, i ragazzi sono seduti vicini proprio di fronte a dove siamo noi.
Poco dopo vediamo Cucciolo seguito da suo fratello, sembra infastidito da qualcosa, quando posa gli occhi su di me penso che voglia avvicinarsi ma invece rimane fermo accanto a suo fratello.
-Quello ti sta guardando-
-O' sacc...-
E non solo lui. Anche Carmine mi guarda, anzi fissa entrambi cercando di capire in che situazione mi sto cacciando. Micciarella discute animatamente con suo fratello, quando a loro si aggiunge anche Milos la situazione degenera. Il ragazzino rispetto al fratello subito sbotta non riuscendo a controllare le emozioni. Guardo Carmine e Pino parlare, vorrei proprio sapere che cosa si dicono.
-Nun o' saj pcchè Rosa fa accussì? Pensav c' ir cu intelligent frà-
-S' addà sta calm, ma nun o' vo capì-
-È na Ricci, c' ta aspettav? Nun t' ricuord com'er Ciro?-
-Rosa nun è Ciro-
-Pienz accussì pcchè a guard cu uocchi divers-
Carmine scuote la testa in disaccordo con le parole usate da Pino.
-Io e Rosa siamo uguali-
-Si o dic tu
-Fidati Pino, è accussì
Carmine vede Micciarella avvicinarsi a noi con prepotenza e qualcosa scatta in lui, da un colpetto alla spalla di Pino, lui lo guarda e poi posa lo sguardo su di noi. Si alza insieme a Carmine, vengono verso di noi.
-E purtà rispett a fratm, mo iss cumman ca dind-
Guardo le ragazze e poi di nuovo lui, e tutte ridiamo.
-C' cazz rir affà?-
-Muccus fratet vo fa o' gruoss, ma a rò sta? Man a te annanz, pcchè iss nun ten e pall-
-Mo stai parlan cu me-
-Ma tu nun si niscun, vatten và-
-Nun si degn e' esser a sor e Ciro, si t' putess verè...-
Appena sento il nome di mio fratello mi alzo e lo spingo facendolo cadere di schiena, lui non aspettandosi il mio gesto non si rialza subito.
-Primma 'e parla' 'e fratm, sciacquate 'a vocca-
Micciarella ride alzandosi. -Pcchè nun è over? Tu si o' scuorn ra famiglia toj-
Sto per colpirlo quando mi sento afferrare le braccia da dietro, mi dimeno ma la stretta è forte.
-Calmati...- Sussurra Carmine al mio orecchio.
-Lassame...-
-Lass sta Ro, nun n' vale a pena-
Ma Micciarella continua a provocarmi, smetto di dimenarmi in modo che Carmine mi lasci andare, e quando lo fa mi avvicino al ragazzino dandogli un forte calcio alle parti basse. Lui grida inginocchiandosi, con gli occhi lucidi cerca di avvicinarsi ma suo fratello lo ferma.
-Luì a schiatt a cap a chell-
-O' sacc Micciarè...ma nun è o' mument-
-Ma c' cazz ric Luì? Guard c' ma fatt- Dice indicandosi.
-Na poc e frnesc tutt cos micciarè-
Micciarella guarda il fratello prima con stupode poi divertito.
-C' vuò ricr?- Dico minacciosa ad entrambi.
Carmine mi ferma di nuovo e questa volta non mi lascia andare, lui non vuole che diventi come la mia famiglia, anche se sono cresciuta con loro lui vede del buono in me.
-Vuò sapè na cos?-
Cucciolo guarda sia me che Carmine, ma soprattutto si rivolge a me.
-Si nun essn accis a muglier ro Piecuro, a tè manc t' guardav. Stai difenden chillu sbagliat Rosa-
Carmine sussulta alle mie spalle, sento il suo respiro affannoso sul collo. Le sue mani non mi tengono più ferma ed io ad un tratto mi sento come spaesata. Cucciolo ha detto che se Nina non fosse morta Carmine non si sarebbe interessato a me, non avevo mai pensato a questo. Se voleva ferirmi ci è riuscito alla grande.
Lo vedo il suo sguardo soddisfatto quando non gli rispondo. Carmine mi sfiora il braccio ma io lo ritiro, faccio dei passi indietro torno nel reparto femminile nella mia cella.
Carmine cerca di seguirmi ma io non voglio sentirlo, Maddalena mi accompagna in cella. Appena ci entro vado alla finestra e lascio uscire le lacrime che ho trattenuto fino ad adesso.
Kubra arriva alle mie spalle, mi abbraccia, resta con me.
-Non dar retta a quello stronzo, voleva solo farti male-
-Tenev ragion...-
-No, Rosa. Non è vero, Carmine ti ama lo sai anche tu-
-Ma se Nina fosse viva...-
-Lei non è quì, tu invece si. Sei tu che rendi Carmine felice, e non devi pensare alle parole di quello lì-
-Ij nun o' vogl perder Kubra-
-Lei mi accarezza il braccio. -Non succederà, ma tu non fare la stupida. Carmine è tornato a vivere da quando ci sei tu nella sua vita, non bruciare il tuo rapporto con lui Rosa-
Nina era importante per Carmine, so che non avrei mai fatto parte della sua vita se lei non fosse stata uccisa, ma ad oggi non riesco a non pensare a cosa farei se Carmine e sua figlia non facessero più parte della mia vita.
Lui è uno dei motivi per cui mi sto allontanando da mio padre, Carmine mi da quella forza che pensavo di non avere.
Quando c'era Ciro, io ero la sua ombra, lui non voleva che mi sporcassi le mani. Diceva che ero pura e tale dovevo rimanere.
Ma io non mi sento così, l'oscurità sta entrando dentro di me, mi sta prendendo un poco alla volta e l'unico che può scacciarla via, è Carmine. Ha ragione Kubra, non devo allontanarlo da me, devo smetterla di lasciarmi condizionare da quello stronzo di Cucciolo.
-Ti sei calmata un pò?-
Mi da un bacio sulla guancia continuando a tenermi tra le braccia.
Annuisco facendole un debole sorriso.
-Dai che tra due giorni esci in permesso con lui e vi chiarite-
-Grazie Kubra-
-Per ascoltare i tuoi problemi d'amore con il Piecoro?-
-Per esserci sempre-

Soli ma insieme - [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora