EDOARDO
L'aspetto sotto casa sua con un mazzo dei suoi fiori preferiti tra le mani, non ho più saputo niente di lei dal giorno in cui ci dicemmo "addio" su quella terrazza, con il tramonto a farci da sfondo.
Piacere, Michelangelo.
Spunta un sorriso sul mio viso al ricordo di come mi presentai a lei, il primo giorno che la vidi.
Era così timida e impacciata.
Per me era una chiattilla della Napoli per bene, mentre io un ragazzaccio dei quartieri poveri, finito in carcere per spaccio.
Come poteva nascere qualcosa tra noi due, così diversi, appartenenti a due mondi distanti.
Sono di Forcella, e tu?
Credevo che lei vivesse a Posillipo dato l'atteggiamento altezzoso che aveva il primo giorno che entrò all'ipm, le dissi che gente come lei era abituata a far faticare gli altri e non sporcarsi le mani.
Sono del Vomero, mi disse.
Ma io non l'ho mai vista in giro, nemmeno il sabato sera in discoteca nonostante non frequentassi molto quelle zone.
Non ti ho mai vista a ballare.
Lei mi disse che non frequentava le discoteche e quando le chiesi il perchè rispose che studiava, e che avrei dovuto farlo anche io.
Quante cose dev'essersi persa solo per compiacere i proprio genitori e portare voti alti a casa.
Quando passavo accanto a lei sentivo il buon profumo che la sua pelle emanava, era inebriante, mi piaceva. Un pomeriggio aveva le cuffiette alle orecchie, ascoltava Liberato, le sue canzoni sono come poesie, e le dissi che anche io scrivevo poesie.Sei bravo a chiacchierare tu.
Ancora non hai capito che non sono solo chiacchiere?
L'avevo conosciuta solo da due giorni, ma a me sembrava di conoscerla da tutta la vita.
Teresa è entrata nei miei pensieri, nella mia testa ramificandosi nel mio cuore un poco alla volta, non sono più riuscito a lasciarla andare.
Un giorno al laboratorio parlai con lei, volevo che leggesse una cosa che avevo scritto la sera prima, una poesia che chiamai "O' core mij"
Non è che parla di te, però l'ho scritta con il cuore.
E lei la lesse.
E poi sorrise, dicendo che era bellissima.
Mi vergognai in quel momento, ma Teresa ancora una volta mi sorprese dicendo che non dovevo vergognarmi del mio cuore.
Un' artista senza il cuore, non è niente.
La mia poesia venne presentata ad un concorso, non so se ero più felice per questo oppure perchè Teresa accettò il mio invito.
Si presentò al concorso, era più bella del solito, non vinsi il concorso ma non m'importava, lei era venuta e quella per me era già una vittoria.
E dopo la portai sulla terrazza e le chiesi un bacio. Lei non voleva ma io sono sempre stato una testa dura, mi sono sempre preso tutto quello che volevo.
O mi dai un bacio oppure mi butto.
Sapevo che se fossi salito sul cornicione lei si sarebbe spaventata, ma non era per niente alto, lei però non lo sapeva e quando finsi di buttarmi lei urlò il mio nome e poi la baciai.
Allora ci tieni a me?
Secondo te?
E ancora un bacio, e poi un altro.
Le chiesi di seguirmi ma lei era preoccupata per le persone che si sarebbero chieste dove fossimo, in realtà non mi importava per niente di loro, io volevo solo stare con lei.
Avevo poco tempo e mi avrebbero riportato in carcere.
Tu sei tutto pazzo comunque...
Lo ero un pò, forse lo sono anche adesso.
Ma lei mi seguì lo stesso.
Facemmo un bagno e poi l'amore.
Era la sua prima volta, lo sentivo da come tremava tra le mie braccia, da come il suo corpo reagiva alle mie mani che la accarezzavano, alle mie labbra che baciavano ogni punto della sua pelle.
Sono stato con tante ragazze, ma con Teresa era tutta un'altra cosa.
Forse era la prima volta anche per me, la prima che facevo l'amore con una ragazza di cui mi importava per davvero.
Piccerè, adesso si che mi pesa la galera.
La baciai e poi dovetti lasciarla andare, ma Teresa non è mai davvero uscita dal mio cuore.
Per questo adesso sono quì sotto casa sua e l'aspetto, non può finire come l'ultima volta tra di noi, meritiamo un finale migliore.
-Edoardo...-
Teresa è alle mie spalle, mi giro e lei è a pochi passi da me, mi guarda incredula ma come se aspettasse un mio arrivo. Mi avvicino a lei accarezzo il suo viso, lei prende i fiori portandoli al naso un angolo delle sue labbra si alza all'insù.
Poi cerco di baciarla ma lei si scansa.
-Che ci fai quì?- Dice guardandosi intorno.
-Sto ca p' te...sacc che parlat cu Carmel-
Quando pronuncio il suo nome lei sussulta, scuote la testa e mi supera.
-Lei mi ha detto delle cose...ma io non voglio mettermi in mezzo, voi siete sposati-
-Ma io ti amo Teresa-
-Edo...- Fa per parlare ma invece si morde il labbro.
-O' sacc ca m' vuo pur tu...ferniscl e fa fint ca e me nun te ne fott-
Annullo la distanza tra noi due, le prendo il viso tra le mani e poi la bacio. Lei non oppone resistenza, ma nemmeno ricambia almeno in un primo momento.
-Edo io...non posso separarti dalla tua famiglia, che persona sarei?- Mi dice lei sussurrando ancora tra le mie braccia.
Le accarezzo la guancia sorpreso da quanto sia morbida e liscia la sua pelle. Il suo profumo è lo stesso di sempre.
-Tu non mi stai separando da nessuno-
-Ma che dici?-
-Carmela ma lassat...nun putev accettà co cor mij nun apparten chiù a ess, se ne ghiut-
Lei smette di guardarmi, i suoi occhi improvvisamente diventano lucidi. Non deve pensare di essere colpevole per questo, la colpa è solo mia perchè non sono stato capace di dire la verità alla donna a cui avevo giurato di proteggere.
Sono stato un bastardo con Carmela, me ne rendo conto. Pensavo di non avere altra scelta e le ho chiesto la mano, abbiamo un bambino perchè non fare quel passo. E poi me ne sono pentito nonostante dicessi il contrario.
Dal principio avrei dovuto dirle che mi sono innamorato di una ragazza, che mi è entrata dentro in un modo che non sono ancora in grado di spiegare.
Credevo che fosse solo un avventura, invece si è rivelata una cosa molto più grossa di me.
Teresa mi da quella speranza che io pensavo di non avere. Credevo che condurre una vita come quella di mio padre, mi rendesse felice e soddisfatto, ma non è così.
È dovuta arrivare lei per farmelo capire, per farmi desiderare di essere una persona migliore, di lasciare una vita che non mi appartiene per trovarne una che faccia per me.
-Vien cu mmè-
Le sfioro il collo, alzo il suo mento in modo che lei mi guardi.
-Dove andiamo?-
-Addo vulimm nuj...-
Lei ride ma posso vedere l'indecisione sul suo viso, so che non è facile e che sto chiedendo troppo, ma io voglio stare con lei. So che anche Teresa lo vuole, ma capisco il suo stato d'animo, abbandonare la sua vita perfetta per iniziarne una nell'incertezza.
-Tien paur o' sacc, ma ij vogl sta cu tè e pur tu a' pienz comm'è me, è over?-
Lei annuisce. -E se ti pentissi di questa scelta?- Si azzarda a dire.
-Nun me putess maj pentì e' tè-
Sorridiamo e la bacio ancora.
Ad un certo punto arriva una macchina scura, si ferma davanti al cancello, dall'auto ne esce suo padre che furioso tira sua figlia dentro casa. Lei mi guarda ma dopo poco sparisce dietro il grande cancello in ferro battuto. Metto le mani tra i capelli tirando un calcio ad un cassonetto, questo si ribalta e delle persone che passano di lì mi guardano male.
Non so cosa fare, voglio solo lei.
Se suo padre prova soltanto a sfiorarla dovrà vedersela con me, sono pronto ad entrare in casa e prendermela. Da una finestra aperta del primo piano sento la voce di lei e quella di suo padre, discutono e il motivo sono io.
-Cosa pensi di fare con uno come lui?- Urla suo padre a Teresa.
-Quello come lo chiami tu, ha un nome- Grida lei a sua volta, va nella sua camera con suo padre che la segue.
Prende da un armadio dei vestiti e oggetti personali, ma lui vedendo ciò ferma le sue mani furioso.
-Ma che cosa stai facendo? Dove pensi di andare con quello lì?-
-Vado via con lui papà...- Dice lei continuando a riempire il borsone sotto gli occhi furiosi di suo padre.
-Non ti permetto di rovinarti la vita per un delinquente qualsiasi. Hai scordato i tuoi sogni? Vuoi mandare all'aria tutto quello per cui hai studiato per un carcerato?-
-Basta papà, tu non lo conosci Edoardo...non è come tu pensi che sia-
Teresa chiude il borsone, prende una borsa più piccola mettendoci dentro i suoi effetti personali, cose a cui tiene e che non vuole lasciare dietro di sé. Suo padre però, cerca ancora di fermarla arrivando anche a minacciarla, ma lei non cambia idea.
-Teresa se esci da questa casa, non ci tornerai mai più- Dice suo padre arrivando all'ingresso della casa.
Teresa si ferma sul posto, stringe le borse tra le mani respirando a fatica. Alza lo sguardo su suo padre, è triste che lui, l'unico che ha sempre cercato di non deludere, proprio adesso l'ha ferita.
Suo padre le ha sempre insegnato cosa è giusto e cosa è sbagliato, facendole credere di poter scegliere che percorso di vita intraprendere, di non giudicare una persona all'apparenza. E invece adesso gli ha dimostrato che ha sempre mentito, e niente di quello che le ha detto è vero.
Suo padre ha giudicato Edoardo solo perchè ha scoperto che è stato in carcere e che viene da un altro quartiere, non è benestante o importante come lo sono loro, ma non per questo lui vale di meno.
-Mi dispiace papà, spero che un giorno capirai perchè me ne vado. Non avrei mai voluto deluderti, ma devi accettare le mie scelte, anche se non ti piacciono. Sii felice per me-
Lei gli da le spalle ed esce di casa, suo padre orgoglioso come è non prova nemmeno a fermarla, sposta la tenda guardando sua figlia dalla finestra che da sopra la strada.
Edoardo prende le sue borse mettendole in macchina, lei sale dal lato passeggero, guarda verso casa e vede suo padre che la osserva. L'auto parte lasciando dietro di sé la vita perfetta che i genitori di Teresa avevano programmato per lei, per intraprendere una vita più umile con il ragazzo di cui si è innamorata.
Né Edoardo, né Teresa sanno dove li porterà il loro amore, dicono che quando incontri l'amore della tua vita, il tempo si ferma, ed è quello che è successo a Edoardo quando ha incontrato Teresa. Tutto intorno a lui diventò sfocato, non esisteva più nessuno eccetto Teresa. La sua voce, il suo profumo, la sua risata.
-Quand t' pens, m' scord e tutt' o' riest. Vogl vivr a libertà mij insiem a' tè...- Dice Edoardo prendendole la mano, la appoggia sul suo ginocchio dopo averle dato un bacio.
Lei arrossisce. -Sei la cosa più inaspettata e incredibile, che mi sia mai successa Edoardo- Si sporge verso di lui riprendendo a baciarlo, quasi sbandano perchè Edo smette di guardare la strada. Entrambi ridono andando incontro al loro futuro.
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Soli ma insieme - [Piecurosa]
FanfictionPrima non lo avrei mai ammesso nemmeno sotto tortura, ma dal primo giorno che i nostri sguardi si sono incrociati, sapevamo entrambi che tra di noi sarebbe scoppiato un fuoco che difficilmente si spegnerà. Ma tu invece non smettevi di provocarmi. V...