Capitolo 32

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Indosso il casco sistemando i capelli, Carmine lo aggancia, mi accarezza il mento lisciando le pieghe della giacca di pelle. Mi siedo dietro di lui, circondo i suoi fianchi stringendomi a lui.
Dallo specchietto noto il suo sorriso, intreccia una delle mie mani prima di girare la chiave di accensione.
Carmine imbocca una delle vie secondarie per raggiungere Forcella, guida tra i vari quartieri fino al garage dove si trovano Rino e Edo. Ieri ho ricevuto un messaggio da Edoardo, diceva di vederci alla base probabilmente lui e gli altri ragazzi hanno in mente di colpire di nuovo le zone di mio padre.
I ragazzi di Alex ci guardano male ogni volta che entriamo nella loro zona, non sono felici di vedere un Di Salvo nei quartieri che frequentano.
Diciamo che Donna Wanda non gli ha reso vita facile.
Sono stati allontanati e segregati nel cuore di Forcella, senza possibilità di lasciare le loro zone per colpa di una faida finita male. Più avanti in una piazzetta ci sono un gruppetto di ragazzi sui motorini, ci indicano quando gli passiamo accanto.
Istintivamente stringo più forte Carmine, lui mi guarda attraverso lo specchietto come per chiedermi cosa c'è che non va, ma io non lo sto guardando.
Poco dopo ci fermiamo davanti al garage di Alex, la saracinesca si alza dopo qualche secondo, Carmine entra e ferma il motorino in un angolo.
Toglie il casco appoggiandolo al manubrio, scendo dal motorino aspettando che faccia lo stesso anche con il mio, non perchè sono incapace di toglierlo ma perchè mi piace che lo faccia lui.
Liscio i capelli che si erano leggermente elettrizzati, lui si appoggia al motorino guardandomi divertito.
Appoggia entrambe le mani intorno ai miei fianchi, porto una mano sopra il suo torace quasi alla scollatura della canottiera. I nostri volti sono vicini, entrambi possiamo scambiarci i respiri, sfioro la punta del mio naso contro il suo sorridendo leggermente.
La sua stretta si intensifica, ci baciamo, accarezzo il suo viso lentamente sposto le mie mani dietro la sua nuca mentre le sue scendono fino al mio sedere palpeggiandolo.
-Buongiorno...- Soffio sopra la sua bocca ricevendo un altro bacio.
Non glielo avevo ancora detto da quando ci siamo svegliati.
Lui sorride e ricambia.
Poi sentiamo un colpo di tosse e dei fischi.
Ci giriamo ma Carmine continua a tenermi stretta a lui, dietro di noi ci sono Edoardo e alcuni ragazzi amici di Alex.
-Guagliù amm parlà- Dice Edo facendoci capire di seguirlo.
Solo adesso mi accorgo che ce anche Carmela.
La osservo, è silenziosa.
Ha le braccia incrociate al petto, guarda di sbieco suo marito, sembra arrabbiata con lui.
Quando Carmine si decide a lasciarmi vado da lei abbracciandola. Carmela mi guarda indica i maschi, dice qualcosa sottovoce, solo quando gli diamo le spalle allontanandoci da loro, lei sbotta.
Teresa.
Non è la prima volta che sento il suo nome, anche in ospedale ne avevo sentito parlare dalla mamma di Edoardo principalmente.
Non ho mai chiesto niente di lei a Carmela, ma vedevo il suo sguardo infastidito quando si parlava di lei.
So che è stata in ospedale quando Edo era in coma, anche quando è stato operato. Carmela mi ha detto che Teresa gli ha donato il suo sangue, che se non lo avesse fatto molto probabilmente Edoardo sarebbe morto.
Per lei non è stato facile riuscire ad ingoiare questo rospo. So quanto Carmela tiene a Edoardo, ma per amor suo ha dovuto accettarla.
In realtà, credo che non avesse scelta.
Se Carmela fosse stata in grado aiutare Edoardo al posto di Teresa, l'avrebbe cacciata molto prima, non le avrebbe permesso di ridicolizzarla in quel modo.
Non so molto di questa Teresa, posso basarmi solo sulle parole di Carmela, una donna tradita.
Lei lo sapeva bene quando ha scelto di stare con lui che non sarebbe stato facile, Edo non è mai stato un tipo fedele, un pò come suo padre.
Sua madre ne sa qualcosa.
Edoardo o lo ami o lo odi, non ci sono vie di mezzo.
-Carmè nun ce pensà-
-Comm facc Ro?- Dice lei furiosa. -Eduard a' incontrat a chella chiattil t' riend cont?-
-C' piens?-
-Nun o' sacc...ma a' vuless astregnr rind a chesti man- Dice Carmela stringendo le mani in due pugni.
-Eduard ta ritt coccos?-
-Figurt...iss ric ca chell è semp stat cos e' nient. Ma intant ogni mument important a' scelt e' sta cu ess-
-Ma mo sta cu te Carmè...-
-Ro nun m' piglià p' cul...o' saj pur tu, o' cunusc Eduard. Quand perd a' cap p' coccrun, è fernut...-
-Carmè nun dicer accussì, quand n'amm passat insiem?-
-E' chessà fa Ro? M'essa sta pcchè maritm a' perz a' cap pe na chiattill?-
-Iss te vo ben Carmè pur si nun è perfett. T'avess spusat si nun foss over?-
-O' saj ca fatt rind a' chies?-
Scuoto la testa, come potrei saperlo, ero rinchiusa nell'ipm quel giorno.
-Quand o' prevt parlav, prima del "si" iss guardav vers o' purton. Rind o' cor suoj, aspettav e verè a' ess...t' riend cont?-
-Jamm...staj esagerann...-
-Tu nun capisc nu cazz...o' difiend pcchè è comm nu frat p' te-
-Eduard ta spusat, a' scegliut a tè. Si tu a muglier, no chell...pcchè staj ricenn chesti cos?-
Carmela sogghigna appoggia le spalle contro il muro dietro di sé, passa le mani tra i capelli, guarda il vuoto dietro di me.
-Eduard a' vist chella cess...- Dice Carmela riferendosi a Teresa.
Le dico di stare tranquilla, che non significa niente il fatto che l'abbia vista, ma Carmela non è dello stesso parere. Quando Edoardo ha saputo che è stata Teresa a salvargli la vita in ospedale, il suo atteggiamento è cambiato.
Mi chiedo come non me ne sia resa conto prima, di solito noto quasi sempre quando i miei amici hanno qualcosa che non va.
Forse sono stata presa troppo da Carmine, da tutto quello che è successo nella mia vita nell'ultimo periodo, per accorgermi di altro.
-Eduard nun t' lass, può sta tranquill...-
-Ti invidio...- Confessa lei abbassando lo sguardo.
-Pcchè?- Le chiedo confusa.
-Pcchè o' Piecuro t' vo ben overament...iss nun s' cumpurtass maj comm' Eduard. Ce ten a tè...-
-Carmè...-
-No, Ro...mo nun vogl sentì. Avev ragion mammà, Eduard è proprij comm' o' pat-
Lei mi da le spalle sparendo alla mia vista appena gira l'angolo, non la seguo i miei piedi non vogliono muoversi.
Cosa potrei dirle per farla stare meglio, come potrei migliorare il suo umore. Non credo che Edoardo volesse farla soffrire, semplicemente lui è fatto così.
Ha sposato Carmela perchè pensava che fosse la cosa più giusta da fare, hanno un figlio, lui è un fuggitivo.
Ma un pò lo capisco.
Teresa è stata una ventata di aria fresca per Edo.
Una via d'uscita da una vita troppo stretta, da un adolescenza bruciata per poi ritrovarsi sbalzato nel mondo degli adulti troppo in fretta.
Teresa è per lui quello che Carmela non è mai stata.
Entrambe sembrano simili ma sono molto diverse.
Con Carmela ha una famiglia e un figlio, Edoardo ama entrambi, potrei mettere la mano sul fuoco ma con Teresa è tutt'altra cosa.
Lei non fa parte del nostro mondo, lei è pura.
Credo che con lei Edo si sentisse una persona diversa, un ragazzo qualunque non un camorrista.
Torno indietro dai ragazzi sono in cerchio stanno parlando di qualcosa, forse una festa che si terrà domani e di colpire qualcuno lì.
Carmine è in disparte con la schiena appoggiata contro un pilastro, appena mi vede porta un braccio oltre le mie spalle dandomi un bacio al lato della fronte.
Mi aggiorna su quello che stanno discutendo i ragazzi.
Rino ha detto loro che mio padre andrà ad una festa domani sera, è il diciottesimo del figlio di uno dei suoi soci.
Alex vuole che ci imbuchiamo a quella festa, dice che mio padre sarà accompagnato solo da tre dei suoi uomini, che è il momento per colpirlo. Anche se dovessimo fallire non ci nuocerà, ma almeno colpiremo per primi. Non sono molto convinta che questa cosa andrà bene.
Ci saranno altri camorristi quella sera, andare nella tana del lupo disarmati non è una grande impresa. Edoardo non ragiona con lucidità, si lascia influenzare sia da Alex che da Rino.
-Nun te preoccupà, ce sto ij cu tè- Sussurra Carmine al mio orecchio in modo che solo io ascolti.
Sorrido e poi alzo lo sguardo, mi accorgo che Edoardo mi sta osservando già da un pò, da una pacca sulla spalla a Alex e mi raggiunge.
-Ro vien cu mmè?-
Boccheggio non lasciando la mano a Carmine.
-Tranquilla Ricci, to guardamm nuj o' nammurat tuoj- Alex si avvicina guarda divertito sia me che Carmine.
Sto per rispondere ma Edo mi stringe il braccio portandomi fuori dal garage, mi giro per vedere Carmine so che sa cavarsela da solo, ma di Alex e dei suoi amici, non mi fido.
-Agg vist che parlat cu Carmel...- Dice Edo camminando avanti a me, lo raggiungo affiancandomi a lui.
-Stev ngazzat...-
-O' sacc...nun vulev ca succerev- Dalla tasca dei pantaloni prende una pacchetto di sigarette, ne porta una alla bocca e allunga il pacchetto verso di me, la prendo e poi la accendiamo insieme.
Appoggio le spalle contro la ringhiera mentre lui guarda il quartiere dall'alto, appoggia i gomiti sospirando.
-Allor si nun vuliv ca suffrev, nun ira verè a chella chiattill-
-Si chiamm Teresa...- Dice lui aspirando il fumo della sigaretta.
Io sorrido imitandolo.
-Eduà ma che staj facenn?-
-Ro ij vogl ben a Carmel, ma...- Con la coda dell'occhio lo guardo e lo vedo mordersi il labbro.
-Vuo' ben pur a' Teresa-
Lui annuisce, è la prima volta che lo vedo così. Di solito gli bastava divertirsi un pò con le altre ragazze e poi se le dimenticava il giorno dopo.
-Agg saput che stat p' ess ca ij so ancor viv-
-Accussì a' ritt Carmel...mo c' vuo' fà?-
-Nun o' sacc...ce teng a' famiglia mij, ma a Teresa nun riesc a mà scurdà-
-T' si nammurat Eduà...nun è difficil a' capì ca cu ess si felic-
-Tu c' pienz?- Dice lui guardandomi.
Mi rigiro spengo la sigaretta gettandola di sotto, incrocio le mani guardando davanti a me, perdendomi nel panorama che ho di fronte. Cosa ne penso di lui e Teresa?
Cosa dovrei pensare?
Per amore di Carmela sarebbe più giusto dirgli di dimenticarla e continuare a vivere per sua moglie e il loro bambino.
L'altra opzione sarebbe di frequentare Teresa e lasciare Carmela, lui sarebbe felice ma lei ne uscirebbe distrutta.
Io...non credo di poter decidere per lui.
Sono di parte, Carmela è la mia migliore amica e la considero come una sorella.
Edoardo fin dal primo momento è stato un fratello per me, come Ciro e Pietro.
-C' vuò ca t' ric Eduà?- Giro la testa guardandolo.
-Ij vogl ben a tutt'e doj-
-Ma o' saj che a' scegliere...nun può sta sia cu Carmel che cu Teresa. Nun o' può fa Eduà-
-M' staj ricenn c'agg sta cu Carmel?-
Scuoto la testa. Non darmi questo potere Edo.
-Ij nun pozz sceglier p' te, a Carmel a vogl ben, ma si tu si felic cu Teresa...- Alzo le spalle lasciando le parole in sospeso.
Mi sembra un pò come la mia situazione, scegliere fra l'amore di Carmine e quello di mio padre.
Avrei voluto averli entrambi ma non è stato possibile, per forza ho dovuto scegliere, e prima o poi dovrà farlo anche lui.
Voglio solo che sia felice ma non me la sento di dirgli cosa deve fare. Solo lui sa cosa è giusto per lui. Se sceglierà Carmela oppure Teresa, io lo appoggerò qualsiasi sarà la sua scelta.
-Fa chell ca vuò tu, ma statt accort Eduà-
Lui mi abbraccia ed io ricambio.
Il discorso non è finito quì, ma per il momento decidiamo di accantonarlo per concentrarci sul nostro obiettivo.
-Chell a ro vò ij Rino è na fest a do se tras sol tramite invito. Nuj addo o' pigliamm?-
-E chest se ne occup Alex...e guagliun suoj sann comm fà-
-Si sicur e chell ca facimm?-
-Ro tien cocc ripensament?-
-No, o' saj t' lagg giurat ca patm avess pavat o' mal c' cià fatt-
-Allor qual'è o' problem?-
-Amma sta che pier nderr Eduà, si no ce fottn, o' saj-
-Nun te preoccupà Ro...- Lui mi accarezza il viso. -A chell fest ce stann pur e guagliun e Forcella, si no Rino nun c'è less propost-
-Comm c'amma vester?- Gli dico sorridendo per alleggerire la situazione.
-Stanott appen e' negozi chiurn, jamm a fa nu gir-
-E telecamer?-
-Mic ce rubamm Ro?-
-Ah no? E pcchè jamm quand chiurn?-
-Fidati di me...- Lui sogghigna, poi mi chiede se mi ricordo di quella volta in cui insieme a Ciro entrammo in quel negozio di lusso in centro. Mio fratello voleva andare ad una festa di una ragazza ma non avevamo né gli inviti, né vestiti da sera.
-Comm mo pozz scurdà?- Sorrido ricordando i bei momenti passati quando eravamo tutti insieme.
-T' ricuord quand Ciro s' mettet in tir e po scoprett ca a' chell chiattill ce piacev a passera?-
Porto entrambe le mani alla testa e poi scoppio in una fragorosa risata, questo lo avevo rimosso.
-No, staj pazzian?-
Ma Edo scuote la testa, anzi rivela altri particolari di quella sera.
-Fratm avett o' bidon chella ser-
-Ciruzz er fort Ro...stev chiù annanz sia e' me c' te- Edo smette di ridere guardandosi le scarpe, anche io smetto. Mi asciugo piccole lacrime che erano colate per il troppo ridere.
D'un tratto mi incupisco, Edo ha ragione, Ciro era incompreso su molti aspetti.
Il nostro gruppo non è più quello di prima, con la mancanza di mio fratello e di Salvo, ci siamo persi un pò.
Nonostante siamo rimasti solo noi tre, tutto è cambiato.

Soli ma insieme - [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora