Capitolo 9

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Mio padre ha scoperto dei permessi che ho ottenuto per uscire dall'Ipm, ma che lui era ignaro di ciò. Solitamente le famiglie vengono avvisate quando il magistrato ci da il permesso di uscire dal carcere, ma io avevo pregato il comandante di tenere fuori mio padre. In qualche modo però, è venuto a saperlo.
Cazzo. Che casino.
Non doveva scoprirlo.
Ora dovrò stare più attenta, come già non facessi prima, ogni volta che uscirò dall'Ipm.
Carmine mi ha detto di aver avuto una discussione con Cucciolo e gli altri l'altro giorno nelle docce, per questo la sua faccia aveva delle ferite. Aveva detto di averlo fatto per me, per quello che lo stronzo di Cucciolo disse in cortile. Mi piace che mi difenda, ma non che prenda a pugni la gente, lui non è come Pino.
Non voglio che diventi come lui.
Carmine è finito in carcere per aver ucciso una persona, per aver difeso la sua ragazza. Non voglio che accada di nuovo, lui non riuscirebbe a perdonarselo. Voglio che entrambi stiamo fuori dai guai, per quanto ci è possibile farlo.
Quando entro in casa dopo aver chiuso la porta alle mie spalle, sento un profumo decisamente buono saltarmi al naso. Poso lo zaino e la giacca su una sedia, lui dev'essere già arrivato.
Dal carcere evitiamo di uscire nello stesso momento, in modo che nessuno ci veda o ci segua. Certe volte ci dilunghiamo un pò per la città, perdiamo tempo nei vicoli di Napoli, ci fermiamo ad acquistare qualcosa e poi raggiungiamo la nostra meta.
Mi piace avere un posto solo nostro, stare quì insieme, poter essere noi stessi senza doverci nascondere o amarci a distanza come facciamo nel carcere. Tante volte quando siamo in cortile, ai due lati opposti e non possiamo avvicinarci, con il senno che una delle guardie ci dividerebbe, ci osserviamo a vicenda.
Immaginando che quella distanza tra di noi non esista, che siamo vicini, possiamo toccarci, sussurrarci parole sdolcinate e baciarci.
E poi nei giorni in cui siamo fuori veniamo quì, ci nascondiamo dal resto del mondo lontani da occhi indiscreti, da chi ci vorrebbe separati, da chi non accetta il nostro amore.
In questa casa siamo felici.
Qui siamo solo Rosa e Carmine.
Siamo solo due ragazzi che immaginano un futuro lontano da tutto il caos che ci circonda.
Sento il rumore di una fontana che scorre, proviene dal bagno, quando mi avvicino vedo la vasca colma di acqua e schiuma e mi chiedo come sia possibile. Appoggio le mani ai bordi, la schiuma tra poco straborderà dalla vasca riversandosi sul pavimento. Chiudo la fontana, immergo una mano nell'acqua e sussulto quando la sento calda e non ghiacciata come lo è di solito. Alle mie spalle una risata che conosco bene, mi fa capire chi è l'artefice di tutto questo.
-Ma comm e fatt?- Mi avvicino a lui indicandogli la vasca.
-Piaciuta la sorpresa?- Mi accarezza i capelli portando una ciocca dietro l'orecchio.
Annuisco, ma voglio sapere. Lui invece di rispondere mi regala un altro dei suoi meravigliosi sorrisi, ed io sento il bisogno di appoggiarmi al suo corpo evitando che le mie ginocchia cedano.
-Allora...?-
-O' vuo sapè?- Mi accarezza il braccio lentamente sfiorando appena la mia pelle.
-Magia- Dice poco dopo con gli angoli delle labbra all'insù.
Incurvo le sopracciglia ascoltando la sua risposta, per poi colpirlo piano al torace. Sulla sua maglietta si forma una chiazza scura dovuta alla mia mano bagnata. Apro il palmo per poter ascoltare il suo respiro correre più veloce, ha le palpebre calate, il suo sorriso non ha mai abbandonato la sua bocca.
Mi sento così rapita da lui in un modo che non so spiegare. Potrebbe ordinarmi di fare tutto quello che vuole, ed io lo farei, non potrei mai dirgli di no.
-C' facimm nu bagn?- Dice lui sussurrando.
Carmine non aspetta una mia risposta, inizia a sbottonare la mia camicia facendola scendere lungo le braccia magre per poi appoggiarla alla maniglia della porta. Mi tolgo gli anelli, i bracciali e la collana posandoli in una ciotola sul mobile del lavabo. Mi mordo il labbro inferiore aspettando che mi tolga i pantaloncini, mi piace quando è lui a spogliarmi. Adoro quando le sue mani toccano la mia pelle, sentire i brividi ogni volta che la sua bocca bacia i miei punti deboli. Mi siedo sul bordo della vasca, Carmine si inginocchia per poi togliermi una per volta entrambe le scarpe, e poi subito dopo i pantaloncini. Posa un bacio sulla mia gamba, alza lo sguardo incastrando i suoi occhi nei miei.
È decisamente troppo vestito, mentre io sono in intimo.
Non va per niente bene.
Mi alzo ed ora è il mio turno di spogliarlo. Infilo le mani sotto la sua maglietta, passo le unghie sulla sua pelle lentamente graffiandolo quasi, avvicino la mia bocca alla sua sfiorandola appena, mi allontano quando cerca un contatto più profondo.
Lui alza le braccia in alto quando tiro su la sua maglietta, a quel punto incrocio le braccia dietro il suo collo attirandolo a me. Carmine porta le mani dietro la mia schiena, mi accarezza il sedere coperto dalle mutandine spingendomi contro di lui.
Mugolo contro la sua bocca, mi tiene la testa con una mano non permettendomi di interrompere il nostro bacio.
Ma io voglio di più.
Appena smetto di baciarlo lui si toglie i jeans lasciandoli cadere ai suoi piedi, e scalciandoli in un angolo del bagno. Un centimetro alla volta, le sue dita scendono sempre di più giù a raggiungere l'estremità delle mie mutandine. Carmine ne solleva il bordo con le dita, come se aspettasse il mio permesso per strapparmele di dosso.
Non c'è tempo per fermarci a riflettere su quello che stiamo facendo, so solo che voglio sentirlo dentro di me.
Mi accarezza la guancia e poi ci togliamo gli ultimi indumenti, lui entra per primo nella vasca ed io dopo di lui, dopo aver raccolto i capelli in una crocchia. Sospiro di beatitudine quando mi immergo nella vasca colma di schiuma e acqua calda. Gli do le spalle imbarazzata curva su me stessa, ma lui mi prende i fianchi lasciando che mi sdrai contro il suo torace.
Nota le mie guance rosse e mi stringe di più, mi bacia dietro l'orecchio.
-Non ti vergognare con me-
-Non lo faccio...- È palesemente una bugia, mi vergogno ogni sacrosanta volta che i suoi occhi si posano su di me. Mi manca il fiato quando mi guarda come se volesse spogliarmi solo con gli occhi.
-Bugiarda...- Tira il lobo del mio orecchio con i suoi denti, ed io chiudo gli occhi sospirando.
-T' piac quand facc accussì...-
Passa la mano sulla mia spalla per poi sparire sotto la schiuma, mi accarezza i seni stringendoli tra le mani. Stringo le cosce strusciandole tra loro, porto la testa indietro soffocando più di un gemito.
-T' vogl sentì tarantè...-
Mi accarezza la pancia, i fianchi stringo il bordo della vasca mordendomi il labbro. Nel momento in cui sfiora la mia intimità non riesco più a trattenermi e gemo liberamente.
Sento Carmine sorridere contro la mia spalla, morderla e poi baciarmi la guancia. Con le guance in fiamme mi giro sedendomi a cavalcioni sopra le sue gambe. Stringo il bordo della vasca alle sue spalle, lui mi guarda aspettando una mia mossa. Tocco il suo viso, appena sfioro il taglio sul suo sopracciglio lui socchiude gli occhi cingendomi i fianchi.
Appoggio la mia fronte alla sua.
-Accarézzame- Sussurro ad un centimetro dalle sue labbra, lui non se lo lascia ripetere due volte.
-Tu me faje arrevutà-
-Ti amo da morire-
Lo bacio poco prima di unire i nostri corpi. Mi muovo sopra di lui lentamente senza nessuna fretta. Le sue mani intorno ai miei fianchi mi spingono verso di lui, l'acqua nella vasca inevitabilmente finisce sul pavimento quando mi muovo sopra di lui. I suoi occhi tengono i miei prigionieri, Carmine guida i miei fianchi verso se stesso. Le nostre intimità bruciano ogni volta che si scontrano, tutte queste sensazioni che sto provando sono travolgenti.
Distolgo lo sguardo per qualche minuto, ma Carmine subito mi riprende.
-Guardami...- Mi afferra le spalle reclamando la mia bocca.
-T' vogl guardà quand vien- Tira il mio labbro inferiore mordendolo quasi con forza.
La stanza si riempie dei nostri gemiti, al solo sentire le sue parole, la mia femminilità esplode di eccitazione. Attimi dopo entrambi i nostri corpi si irrigidiscono per poi venire nello stesso momento. Con gli occhi socchiusi mi lascio andare contro il suo petto cercando di regolare il respiro. Lui mi tiene stretta accarezzandomi la schiena, alzo la testa e anche Carmine ha gli occhi socchiusi. Mi sento veramente vicina a lui, è stata un esperienza diversa da qualunque cosa abbia mai vissuto.

Soli ma insieme - [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora