Capitolo 34

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-Che cazz e' fatt Rosa!- Sbraita Edoardo alzando la voce contro di me, a lui si aggiungono anche Rino e Alex.
-Stevm vicin a iss, ce bastav ancor nu poc e tu? Te permiett ro fa arrestà?- Alex urla avvicinandosi minaccioso.
Per una buona mezz'ora ho ascoltato le loro urla verso di me, dopo avergli detto che ho consegnato al comandante dei documenti che riguardano mio padre e altri uomini implicati negli affari loschi dei Ricci. Probabilmente non avrei dovuto farlo, ma non solo mio padre è corrotto, ci sono tante persone intorno a lui ad esserlo. Dopo quello che ho fatto alla tomba di mio fratello non mi importa più niente di tutto il resto.
Appena Alex mi si avvicina puntandomi il dito contro, Carmine si para davanti a me allontanandolo. Gli amici di Alex alzano la testa e fermano la loro attività avvicinandosi a lui.
Intreccio le dita con quelle di Carmine, lui mi guarda da sopra la sua spalla non voglio che gli facciano del male, non mi fido per niente di Alex né di chi gli sta intorno.
-Piecuro nun t' metter miez-
-Staj parlan ca femmena mij, me riguard- Dice lui minaccioso.
-Vuo' fa o' burdell cu mmè?- Alex lo fronteggia, lancio un occhiata a Edo e lui cerca di calmare l'amico.
Ma lui continua a discutere e prende da parte Rino ma vedo le occhiate che lancia ad entrambi. Questa storia non finirà bene, Carmine stringe la mia mano, posa l'altra contro la mia guancia accarezzandomi dolcemente.
Edoardo torna da noi chiedendo di parlare con me, annuisco ma prima di seguirlo dico a Carmine di starsene buono, indico gli altri facendogli capire che vogliono solo una scusa per iniziare una lotta.
-Rosa ma c' tien?- Dice Edo appoggiando le spalle contro la parete all'esterno della rimessa di Alex. Anche io faccio lo stesso sospirando.
Oggi mi sento strana come se ad un tratto tutta la felicità che ho dentro sia improvvisamente sparita.
-Nun t' vulev fa nu sgarr Edo...credimi...- Gli dico abbassando la testa.
-Patet nun è fess, so sicur ca pigliat provvedimenti. Ciò putimm ancor fà...ma ij vogl sapè tu comm'staj- Sposta lo sguardo sulla mia figura. Alzo le spalle non rispondendogli, e lo sento irritarsi, dice che lo sto facendo preoccupare.
-Sto bene Edo...verament...- Ma il mio tono di voce mi tradisce.
Sento un groppo alla gola, mi irrita.
Scuoto la testa infastidita quando sento i miei occhi gonfi e pronti ad esplodere. Mi chiedo da quando sono diventata una frignona, prima di entrare all'IPM ero forte e nessuno riusciva ad abbattermi. Giro la testa guardando dietro di me, all'interno della rimessa lo vedo e spunta un tenue sorriso sul mio volto.
Probabilmente da quando Carmine mi ha insegnato che non esiste solo l'amore della propria famiglia, ma ci sono diversi tipi di amori. Quelli che fanno battere il cuore per esempio, così forte da sentirlo quasi uscire dal petto.
L'amore per il proprio nemico, che prima di essere amore era odio e poi lentamente si è trasformato in un sentimento armonioso.
-Rosa te scurdat ca ij t' conosc? O' sacc quand m' ric bugie-
Con gli occhi lucidi mi giro completamente dalla sua parte, lui aspetta che io parli ma non so se ci riesco.
Lascia un bacio contro la mia fronte.
-M' può dicer tutt'cos, o' saj ij nun t' giudico-
-Edo...ij...- Guardo i miei piedi mentre il mio labbro trema, mi getto tra le sue braccia singhiozzando. Lui lascia cadere la sigaretta ancora spenta, si scosta dal muro accogliendomi tra le braccia. Passa la mano dietro la mia schiena sussurrando dolcemente tra i miei capelli, incontro al vento si muovono leggiadri.
-Rind e document e papà ce stevn cierti cart ca riguardn Ciro, ij agg cercat e sapè a verità...-
-Rosa ma quale verità?- Dice lui confuso.
-C'è stev pur nu document favz e mort...e pò papà nun vulett ca ij verev a Ciro primm ro funeral. A Pietro si e a Ciro no, nun t' par stran?-
-Rosa...- Edoardo sospira, credo sia stanco di sentirmi parlare di Ciro, ma è stato lui a chiedermi cosa avessi. Devo condividere questo peso anche con lui, non riesco a tenerlo tutto dentro.
Carmine è stato mio complice in questo, ma anche Edoardo fa parte della mia vita.
Forse voglio solo alleggerire la mia coscienza.
-E p' chest agg accumminciat a pensà ca iss è viv...c' sta a cocc part nascost e ce ver a tutt'quant, e pò...-
-Continua...pò c' cos?- Dice Edo guardandomi in volto, ma io svio il suo sguardo cercando di trovare le parole giuste.
Come posso dirgli che ho profanato la tomba di mio fratello perchè ero sicura che la bara fosse vuota.
E invece li dentro ci ho trovato un corpo in decomposizione.
-Agg fatt na cosa brutt Edo...- Gli dico trovando il coraggio per guardarlo in viso.
-Quant brutt Rosa?- Lui come se avesse capito stringe le mie braccia invogliandomi a parlare.
-Assaj...- Rispondo mordendomi il labbro.
Lui mi guarda negli occhi, poi scuote la testa.
-No, Ro...ricm ca nun è comm sto pensann-
-Invec è accussì Edo...-
-Ma c' vuliv truvà Ro?-
-Na prov ca fratm è ancor viv...- Gli dico disperata.
Non ho mai accettato la morte di Ciro, in cuor mio, nella parte più profonda una piccola speranza di ritrovarlo c'è ancora. Ma purtroppo l'altra parte di me, quella più realista mi sta dicendo che devo smetterla di rincorrere un fantasma, mi farò solo del male così.
-Ciro è muort Rosa, e p' quant me dispiac, niscun o' pò fà turnà. Tu e' viver p' te ma pur p' iss, accussì o' ricord suoj nu mor maj. Iss sta rind e' cor nuost, nun ce vuless maj verè abbattut. Prumiettm ca fernisc e pensà ca Ciro torna...- Edo guarda oltre le mie spalle, vede Carmine arrivare.
-Forse agg sbagliat...-
Alzo lo sguardo e lui lascia andare la presa alle mie braccia.
-Er turnà sol ij a Napl, tu stiv bon e ij agg ruvinat tutt'cos...-
-Edo rind a' sta cos ce stamm tutt' e duj-
-Ij nu poc e chiù però...-
Improvvisamente sentiamo la voce di Alex chiamarci, la radio è accesa trasmette su una rete locale, stanno intervistando il capo della polizia, hanno appena arrestato un avvocato della questura implicato nella camorra. Dicono che facesse favori in cambio di denaro, in casa gli hanno trovato ingenti somme di denaro e documenti falsi.
Immagino che sia opera del comandante, arrestare i pesci piccoli per poi cercare di catturare quelli più grossi.
Le forze dell'ordine si stanno attivando per rintracciare altri membri implicati in affari loschi, a questo punto mio padre farebbe bene a chiudersi in casa oppure a fuggire.
Se i soci scoprono che i nomi venuti fuori provengono dai suoi fascicoli, avrà ben altre gatte da pelare.
Alex torna a fissarmi quando dalla radio sentiamo il nome dei Ricci pronunciato da uno dei giornalisti, rivolto al capo della polizia.
Dicono che stanno prendendo provvedimenti e controllando i suoi spostamenti.
Presto o tardi mio padre finirà in galera o peggio, quando si vuole troppo qualcosa, prima o poi si finisce per perderlo.
Alex passa accanto a me urtandomi violentemente la spalla, indietreggio socchiudendo gli occhi. Carmine lo guarda e fa per andare da lui, ma lo fermo non voglio che si metta nei casini, ne abbiamo fin troppi.
Massaggio la spalla, lui mi da un bacio tra i capelli facendomi capire che vuole andare via.
Annuisco e dopo poco usciamo dal garage, i ragazzi continuano a parlare tra loro anche dopo
che noi andiamo via.
Non siamo graditi, di questo me ne sono resa conto. Nonostante Edo ha assicurato ad Alex e gli altri che noi siamo con loro, pensano che da un momento all'altro li tradiamo.
Io perchè sono la figlia di Don Salvatore e Carmine perchè il figlio di Donna Wanda.
Carmine prende uno dei caschi passandomelo, mentre sto per indossarlo uno dei ragazzi di Alex da uno spintone a Carmine lui si ritrova a sbattere contro un auto parcheggiata lì.
-Ma c' faj?- Dico al ragazzo stringendo il casco tra le mani.
-Statt' zitt, nun so cos p' tè-
Carmine si rimette dritto ma il ragazzo ha voglia di litigare, prima che gli si avvicini lo colpisco alla schiena con il casco. Qualcosa cade dalla sua tasca e lui geme per il colpo ricevuto. Riprende l'oggetto caduto e lo punta contro di noi, è un coltellino di quelli che si chiudono.
Carmine mi tira dietro di lui quando capisce che il ragazzo ha brutte intenzioni.
-Alex è nu scem si s'allea cu vuj. Ij nun me fido, chi ce ric ca nun stat proprj ra parte e chillu n'fam e Ricci? P'chest ancora nun l'amm acchiappat-
-Nuj cu patm nun tenimm nient a' spartr, rincell a' l'amic tuoj-
Il braccio di Carmine mi impedisce di espormi, vuole proteggermi e lo capisco ma non riesco a stare tranquilla, una parte di me vorrebbe saltargli addosso e spaccargli la faccia.
-C' sta succerenn?- È Alex a parlare, dietro di lui c'è Edoardo ci raggiungono, il ragazzo non demorde e continua a puntarci contro il coltellino.
-Rosa c' succer?- Dice Edo guardando entrambi.
-Chistu piezz e' merd ce sta accusan, si ca nun ce vulit ce ne jamm- Guardo Alex minacciosa. -Nun te permetter e' sospettà e nuj, o' saj chell c' ha fatt patm, nun putessm maj sta ra parta soj-
-E tu Piecuro? T' staj zitt? Fai parlà a muccusell o' post tuoj?- Dice il ragazzo beffandosi di Carmine.
-E chesta guerr nun me ne fott prorpj nient...ij sto cà sol p' Rosa- Carmine mi guarda. -De problem vuost nun teng a che verè-
Sorrido alle sue parole, lo ammiro tanto.
-Guagliù fernimml e ce appiccicà tra nuj...amm sta unit-
-Si chill omm e merd e Don salvator se ne fuj...p' nuj è fernut- Dice il ragazzo non abbassando l'arma, ma ad un certo punto da le spalle ad Alex e lui ne approfitta per disarmarlo. Lo colpisce al viso dicendo che non deve azzardarsi a ripeterlo altrimenti ci penserà lui a rimetterlo al suo posto.
-Patm nun è un c' fuj...se ver proprj ca nun o' cunuscit-
-Na figl ca sa vot contr o' sang suoi...a me m' par stran, pur si Eduard garantisc p' vuj, o' sapit ca purtat nu pes nguoll-
Io e Carmine ci guardiamo, Edo cerca di convincere Alex che siamo dalla loro parte, ma lui continua ad essere diffidente. Di comune accordo decidiamo di separarci, continueremo a vederci fino a che mio padre non avrà quel che merita, dopo non saremo più né amici né alleati.
Le guerre sono sempre lunghe e insidiose, oltre a fare morti creano alleanze ma ne rompono altrettante.
C'è chi si allea con chi gli fa più comodo o che ritiene il più forte, chi sta nel mezzo senza prendere una posizione e chi vuole fare l'amico di tutti senza schierarsi.
-Ce verimm Edo...quand m' vuò o' saj addo me truov...-
Lui annuisce, mi abbraccia e con Carmine ci allontaniamo dalle loro zone per tornare a Riva Fiorita. Meglio non andare in giro per Napoli, nemmeno sua madre sa del nostro ritorno, solo il comandante ne è a conoscenza.
E proprio quando si parla del diavolo...alla porta di casa vediamo il comandante aspettarci, Carmine ferma il motorino in un angolo dietro dei rovi dopo entriamo in casa con lui che ci segue.
-Addo sit stat- Dice il comandante guardandosi intorno.
-A' fa nu gir Comandà- Risponde Carmine, ma lui non sembra crederci.
-Tutt' e duj stat in pericol...proprj nun vulit capì ca nisciun v'adda verè-
-Nisciun sap ca stamm cà...- Gli dico incrociando le braccia al petto.
Lui scuote la testa, dalla giacca tira fuori delle foto mostrandole ad entrambi.
Le guardo e ci siamo noi la sera in cui siamo andati a quel party, prima che i ragazzi di Alex aprissero il fuoco sugli invitati. Edo e Rino non si vedono, forse le telecamere non li hanno ripresi si sono mischiati bene agli altri camerieri, ma noi siamo visibili nelle foto.
-Che ce facive'v là chella ser?-
Sto per rispondergli quando Carmine mi anticipa dicendogli che eravamo lì perchè c'era anche mio padre. Lo guardo male ma lui mi fissa come per dirmi che non ha senso mentire quando in una delle foto si vede il tavolo dove era seduto mio padre e in un altra ci siamo noi che fissiamo il punto dove lui si trovava.
E poi credo che Carmine faccia fatica a mentire al comandante.
Un pò come se stesse mentendo a suo padre, uno però, che gli è stato vicino in tutti i suoi momenti, sia belli che brutti.
-Ma che tenit ngap? Pensat ca duj guagliunciell l'acciren a Ricci?-
-Tenit coccos contro?- Gli dico sfidandolo.
-Nun ce pensat a vita vost?-
Non rispondiamo e il comandante continua a la sua predica su entrambi. Le sue parole feriscono come lame taglienti, sono consapevole che lo dice solo per il nostro bene.
È la prima volta che vengo sgridata così da qualcuno, di solito era mio fratello a farlo quando combinavo dei casini.
Nostro padre non si è mai abbassato a questo, lui puniva di tanto in tanto oppure ci lasciava a noi stessi pensando che saremmo stati in grado di gestire da soli le questioni.
Ma forse dovevamo solo avere qualcuno che ci frenasse un pò, per non sbagliare, per cercare di risolvere i casini, per crescere con dei limiti. Carmine è fortunato ad aver incontrato il comandante e che lui ne è così legato, tanto da frenarlo quando capisce che si sta spingendo troppo oltre.
-È a piccerell nisciun ce penz?- Dice il comandante riferendosi alla piccola Futura.
-Si perd a tutt e duj, c' fin fà?- Guarda me e poi Carmine subito dopo.
Un brivido sale lungo la mia schiena al solo pensiero che Futura rischia di restare da sola o peggio, dover tornare a vivere con Donna Wanda.
Per quanto lei la tenga al sicuro, se crescesse con la nonna prima o poi seguirebbe le sue orme, Carmine non ne sarebbe per niente felice.
-Comandà patm nun ce lass viver felic...-
-Ma accire'r a iss nun è a soluzion-
-Che essm a' fà? Nu vogl viver nascost p' semp-
Carmine porta un braccio dietro la mia schiena, anche lui la pensa come me. Se fuggire non è la soluzione, nascondersi è peggio.
-Stam assentì p' na vot. Stat quiet e tutt' se risolv...e document che me rat stann facen progressi-
Carmine dice di aver sentito alla radio che alcuni uomini sono stati arrestati, ma anche che Ricci è un pesce grosso da prendere.
-Ma primm o' poi ce riuscimm-
-E' c' essma fà?-
Il comandante ci dice di starcene buoni, se ne occuperà la polizia, lui non vuole piangere nessuno dei due. Vuole che restiamo vivi e che ci guardiamo le spalle a vicenda.
Inoltre dice che appena mio padre verrà arrestato noi dobbiamo andare via, non ci sarà motivo per il quale rimanere.
L'ultima volta disse il contrario ma forse è solo preoccupato per noi.
Edoardo non sarà felice di questo, lui lo vuole morto a mio padre, anche Carmela per quello che ha fatto a Edoardo.
Quando il comandante ci lascia sono più frustrata di quanto lo ero da Alex e gli altri ragazzi.
Carmine mi abbraccia da dietro mi appoggio a lui lasciandomi cullare tra le sue braccia, posa un bacio umido contro la mia guancia ed io sorrido.
Il mio stomaco si fa sentire, lui mi lascia per prendere un contenitore con del cibo. Credo sia pollo con un contorno di patate, non sembra invitante ma è l'unica cosa che è rimasta di commestibile.
Ne prendo un pezzo tra le mani rompendolo e portandolo alla bocca, Carmine mi guarda divertito perchè non sto usando le posate, alzo le spalle dicendo che non mi importa, ho troppa fame per pensarci.
Con le mani prendo un paio di patate mordendole, lui scuote la testa lasciandomi fare. Ad un certo punto però, sento una strana sensazione alla bocca dello stomaco, appoggio entrambe le mani sul tavolo respiro piano cercando di capire cosa non va.
Carmine mi guarda e appena apre la bocca per parlare, faccio una smorfia e corro verso il bagno.
Mi appoggio al water giusto in tempo prima che il mio stomaco rigetti il pollo e le patate. Carmine dietro di me tiene i miei capelli per evitare che si sporchino, e l'altra mano la appoggia dietro la mia schiena, la muove massaggiandomi lentamente.
Tossisco e mi alzo lentamente, sciacquo la bocca sotto l'acqua fresca, i miei occhi rossi ho sempre odiato vomitare, non è per niente piacevole.
-Comm' staj?- La sua mano è ancora dietro la mia schiena.
Forse il pollo è andato davvero a male, non aveva un buon sapore ma io avevo fame.
-Ho ancora fame...- Dico toccandomi lo stomaco.
Lui sorride amorevole, porta i miei capelli dietro l'orecchio.
-T' vuò stenner nu poc?-
-Si...-
Andiamo in camera mi sdraio a letto, aspetto che lui faccia lo stesso ma resta in piedi.
-Vado a comprare qualcosa di buono- Mi bacia accarezzandomi il viso, gli dico di restare.
-Nun teniv famm?- Dice lui con un sorriso.
Annuisco, ma non voglio che si allontani. Non so cosa ho oggi, mi sento irrequieta.
-Facc ambress...-
Tolgo le scarpe e il pantalone, la maglia è lunga mi copre le parti intime, lui mi guarda scherzando dice che se continuo a provocarlo dopo saranno affari miei.
-Ho fame...ho voglia di gelato...- Lo guardo mordendomi il labbro in modo sensuale. Lui si avvicina stringe le mie braccia facendomi sdraiare, si abbassa sul mio viso dandomi un sul naso e poi sulle labbra.
-Già accumminciam che voglj?- Dice lui sussurrando in modo scherzoso, ma poi si rende conto di cosa ha appena detto e mi guarda con tristezza.
-Scusami...-
Si mette a sedere e mi tira tra le sue braccia, mi appoggio completamente a lui nascondo il viso nell'incavo del suo collo, sospiro e gli dico che va tutto bene.
Anche se non è così.
Certe volte vorrei svegliarmi la mattina guardarmi allo specchio e vedere la mia pancia gonfia, ma tutte le volte quando alzo la maglietta la vedo piatta e la tristezza torna a farsi sentire.
Carmine mi bacia e dice che torna presto, mi sdraio di nuovo con la testa sopra il cuscino, mi piacerebbe che Futura fosse quì.
Mi manca tutto di lei, anche i suoi pianti improvvisi durante la notte o le smanie per dormire nel letto insieme a noi, e poi prendersi tutto lo spazio perchè lei deve dormire spaparanzata come fa suo padre.
Preferisco non sapere dove si trova adesso, anche se la curiosità è forte, ma mi fido di Carmine sicuramente è in un posto protetto, lontano da chi vuole fargli del male. 

Il dottore americano insieme alle compresse mi ha anche dato dei test di gravidanza da fare due volte dall'assunzione dei farmaci. Il primo lo feci con Carmela ma risultò negativo, quasi risi del risultato non mi aspettavo che al primo colpo la cura riuscisse, però non nascondo che ci speravo.
L'altro lo farò settimana prossima, credo che il risultato sarà lo stesso ma Carmela mi dice che devo sperare in positivo e non pensare sempre male.
Facile per lei, la sua gravidanza è stata...non vorrei usare la parola facile, insomma con un fidanzato in galera non è facile, ma accanto a lei ha sempre avuto la mamma di Edo e Salvo, che la trattava quasi come una sorella.
Mi manca Salvo, credo che manchi tanto anche a Edoardo. Erano più che cugini, erano come fratelli.
Non riuscirò mai ad accettare la sua scomparsa, né quella di Ciro.
Sento la porta d'ingresso sbattere, forse Carmine è tornato, chiamo il suo nome dalla camera da letto poco dopo spunta da dietro la porta. Si toglie le scarpe e la giacca.
-Comm te sient?- Mi accarezza dietro l'orecchio, socchiudo gli occhi godendomi i suoi grattini.
Annuisco e poi all'improvviso un buon odore attira la mia attenzione. Lo guardo scansandolo e a passo svelto vado in sala, lui mi segue ridendo, mi guarda aprire i vari sacchetti di carta.
Mi sento come una bambina felice quando scarta dei regali, prendo un nugget lo passo nella salsa barbecue poi lo mordo, il mio stomaco è felice.
In un altro sacchetto c'è un semifreddo al cioccolato, Carmine lo allontana da me ed io lo guardo male.
-Aropp Ro...-
Volevo solo dargli una leccatina, ma lui è irremovibile. Alzo gli occhi al cielo scuotendo la testa. Carmine mi da un bacio sulla guancia ed io avvicino un nugget alla sua bocca, lo morde ed io mi perdo guardandolo masticare.
Quello che provo non sempre riesco a spiegarlo a parole, ci sono tanti sentimenti dentro di me che si mescolano tra loro appannandomi la vista il più delle volte.
Carmine mi abbraccia da dietro, appoggia il mento sopra la mia spalla apre la bocca aspettando di venire imboccato ancora. Da un altro sacchetto vedo delle patatine, ne prendo due e lui subito avvicina la bocca chiudendo le labbra intorno alle mie dita. Sospiro quando sento le sue mani posarsi sopra la mia pancia, da una parte mi da fastidio quando succede anche se so che lui lo fa inconsciamente, ma dall'altra mi piacciono queste sue attenzioni. So che un pò lo rattrista il non poter dargli ciò che desidera, dal giorno in cui lo ha saputo non me lo ha mai fatto pesare.
Lo amo ancora di più per questo, spero che un giorno i suoi desideri si avverino. Per adesso ci basta goderci il presente, insieme alla nostra meravigliosa bambina.  

Soli ma insieme - [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora