Capitolo 38

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Carmine è venuto a trovarmi tutti i giorni da quando sono ricoverata in ospedale, il dottore mi ha visitata dandomi una buona notizia, siccome la ferita è quasi guarita posso lasciare questo letto e tornare a casa finalmente.
Edoardo è uscito tre giorni fa è tornato a casa insieme a Carmela, anche Ciro per il momento è a casa sua, non voleva tornare nella nostra vecchia casa.
Penso gli porti alla mente troppi brutti ricordi, anche io non ci tornerei forse solo a riprendere cose personali, dopo chiuderei per sempre quel capitolo della mia vita.
Da quando mio padre è morto, i Di Salvo sono diventati i nuovi boss di Napoli, ma le piazze sotto il nostro controllo restano ancora a noi adesso che Ciro è tornato, ho paura per lui.
Le piazze non mi sono mai interessate veramente, le lascerò a mio fratello sarà lui a decidere cosa farne, anche se in realtà vorrei che la smettesse con la malavita.
Ho pianto tanto quando ho saputo della sua morte, e poi quando è venuto in ospedale adesso non voglio piangerlo di nuovo, credo che il mio cuore non reggerebbe.
Ciro mi ha detto che Edoardo rischia di finire a Poggioreale, all'ipm non può più tornare, la nuova direttrice non lo riaccoglierà tanto facilmente, inoltre lui era un latitante.
Ma se lo trasferiscono lì dentro, non ci metteranno più di due secondo per farlo fuori.
Vorrei che le cose andassero diversamente, ho pregato mio fratello di occuparsi di lui io...sarò egoista a dirlo ma è arrivato il momento di pensare a me, e al bambino che porto quì dentro.
L'ho cercato troppo per rischiare di perderlo.
Credo che Carmine non me lo perdonerebbe.
Un infermiera mi ha aiutata a lavarmi e vestirmi, ho legato i capelli in una coda disordinata, sono sporchi e puzzano.
Allo specchio guardo il mio viso è pallido e minuto, non ho voglia di truccarmi ma devo farlo, così sembro uno zombie. Carmela in questi giorni mi ha portato un pò di cose e dei trucchi. Guardo il mio vestito lilla mi fascia i fianchi evidenziando la pancia, è gonfia e da quando l'ho saputo non riesco a smettere di accarezzarla.
Mi trucco in fretta Carmine dovrebbe arrivare tra poco, ho troppa voglia di lasciare questa stanza e prendere una boccata di aria. Il borsone è pronto sul letto, devo solo infilarci le ultime cose. Allo specchio qualcosa attira la mia attenzione, dallo scollo del vestito vedo apparire il cerotto chirurgico e subito nella testa appaiono le immagini di quel giorno prima che quell'uomo mi pugnalasse.
Subito però, scuoto la testa appena sento bussare alla porta, questa si apre rivelando Carmine con in braccio Futura.
Appena lei mi vede allunga le braccia verso di me, Carmine ride deve tenerla stretta altrimenti cadrà dalle sue braccia.
-Mamma...mamma...-
Metto le mani sotto le sue ascelle la alzo stringendola tra le mie braccia, lei mi circonda il collo ridendo allegra. Devo mordermi il labbro per non scoppiare a piangere, Carmine ci guarda con amore, si avvicina ad entrambe lasciando un bacio sia sulla fronte di sua figlia che sulla mia.
Il cuore mi scoppia di felicità è da troppo che non vedevo la mia bambina, è cresciuta dall'ultima volta che l'ho vista.
-M' si mancat accussì assaj...- Le dico baciandole la guancia.
-Turnamm a cas?- Dice Carmine accarezzandomi la schiena, io annuisco indicando il borsone sul letto.
Firmiamo alcuni documenti e poi possiamo uscire. Cammino nel corridoio con i miei piedi, non ho voluto farlo sulla sedia a rotelle, e Futura è tra le mie braccia.
Carmine non l'ha ripresa, ha capito che ho bisogno di un contatto con lei, adesso possiamo tornare ad essere felici.
Fuori vediamo Donna Wanda accanto alla sua macchina, mi fermo e Carmine lo nota.
-Nun turnamm a Riva Fiorita?- Chiedo confusa.
-Mamma ce vulev a cas, sol duj juorn Ro...po ce ne jamm-
Annuisco leggermente confusa, non so se sono felice di questo, pensavo che quando sarei uscita da quì saremmo tornati a casa. Wanda ci raggiunge, suo figlio posa il borsone nel portabagagli mentre lei raggiante accarezza la testa della bambina e poi mi guarda.
-Comm' staj pccrè?-
-Agg avut juorn megl...ma sto bene-
-Mo jamm a cas accussì te riposi nu poco, e mang coccos megl e ca dind-
Carmine riprende Futura solo il tempo che io entro in macchina, allungo le braccia per riprenderla, lei appoggia la testa sopra il mio petto giocherellando con i volant del vestito.
Carmine si siede accanto a noi mentre sua madre è davanti insieme al suo autista.
Appoggio la testa sopra la spalla di Carmine socchiudendo gli occhi, lui mi accarezza la pancia e sua madre ci guarda dallo specchietto retrovisore.
-T'am Ro...nun puù manc immaginà quant...- Sussurra Carmine nel mio orecchio poco prima di baciarmi. Sorrido intrecciando la mia mano con la sua, mentre l'altra è dietro la schiena della bambina.

Soli ma insieme - [Piecurosa]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora