Chapter nineteen

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"Si, prendi la strada principale farai prima, non ci saranno problemi....", sentivo delle voci parlare, mi ero addormentata.

Sospirai sbadigliando assonata e aprì gli occhi, era buio, mi guardai intorno, c'era una strada, molto molto ampia, oh ma è la pista di atterraggio!

Ma aspetta come-

Alzai il capo e vidi il suo viso, stava parlando con qualcuno, stavo per girarmi ma poi sentì la sua mano sul capo e mi fece riposare il capo sulla sua testa di nuovo, ma?!

"M-mollami" borbottai ma in cambio lui mi strinse di più, oh beh, se mi voleva tenere ok, non avevo nemmeno la voglia di camminare.
Poi la prospettiva del mondo cambiò osservando tutto dalla sua altezza, wow.

"Zitta" borbottò e la sua voce era roca e mi vennero i brividi, che si fosse addormentato anche lui in aereo?

Riprese a parlare con l'uomo davanti a noi che io non vidi.
Notai che mi stava tenendo col braccio sotto il sedere, e nell'altra trascinava un borsone, sembrava pesante.

Entrò dentro l'aeroporto e mi portò in bagno facendomi scendere "Fai in fretta, ti aspetto qui" disse e annuì, entrai e mi sciacquai il viso come prima cosa, mi specchiai ed ero in condizioni "decenti".

Feci una coda e sospirai andando in bagno, non c'erano finestre o segni di vita qui.
Sospirai e dopo essermi lavata le mani uscì ed eccolo che mi aspettava.

"Se hai fame possiamo-" e un brontolio lo interruppe.
Il mio brontolio.
Spalancai gli occhi diventando rossa e mi copri lo stomaco girandomi e lo sentì ridere duro "Si andiamo" e mi guidò verso una specie di bar.

"Non parlare con nessuno e sta buona" mi avvertì e mi fece sedere su un tavolo davanti a lui per tenermi bella in vista.

Ordinò due panini e da bere, a vedersi in giro nessuno sembrò riconoscermi qui, sospirai, ma vidi all'improvviso un omone gigantesco e un po' più adulto forse sulla quarantina, dirigersi verso di me, oddio ma chi è.

Aveva un'area spaventosa, era pure tatuato in faccia!
Non sembrava avere buone intenzioni.

Terrorizzata corsi verso Azron e gli strinsi la maglietta e l'omone si avvicinò fino ad essere davanti a noi e lo guardai impaurita.

Azron mi guardò confuso e si girò e avvolse il suo braccio intorno a me come per proteggermi, ma quando vide chi c'era lo sentì ridere "Antony ma ti pare il modo? L'hai spaventata" si lamentò e guardo giù dove c'ero io, gli mandai uno sguardo teso e ghignò ovviamente divertito, "Siediti, non ti mangia tranquilla" mi sussurrò e mi fece l'occhiolino accarezzandomi la guancia e sgattaiolai via arrossendo, ha preso troppa confidenza!

Ma chi era questo Antony poi!?

Li vidi parlare e sospirai, continuai ad avere più fame, quei panini sembravano molto buoni e non vedevo l'ora di divorarli .

Dopo due minuti lui si avvicinò e sospirai sollevata e me lo diede, non esitai a mangiarlo, vidi l'altro prendersi una sedia e mettersi con noi e mi immobilizzai, non era bello da dire e non volevo essere sgarbata, ma era inquietante, non ho mai visto nessuno così tanto tatuato e pieno di pircing.

Guardai Azron e sembrava tranquillo mentre mangiava e guardai giù non volendo pensarci, ora avrei gustato il mio panino e basta, niente pensieri negativi.

Era delizioso.

Avevo molte domande da fare per lui, ma c'era un intruso fra noi, e non mi sentivo a mio agio, beh, Azron non è che sia meglio però è l'unica persona che conosco, voglio o no è l'unica persona di cui posso fidarmi e che può aiutarmi in questo momento.

Sentì una suoneria dopo qualche minuto, era il telefono dello sconosciuto.

Si alzò allontanandosi e immediatamente aprì bocca "Chi è, un tuo amico? Digli di imparare a non spaventare la gente in quel modo! Ma che poi-" borbottai e ghignò ridendo bloccandomi "Vacci piano o ti strozzerai. Non è un mio amico, poi lui è fatto così, ma devo dire che vederti scappare fra le mie braccia come una bambina spaventata corre dal padre mi ha eccitato" sussurrò e lo guardai male, "Sei un-" "Dobbiamo andare, è arrivato" ci interruppe Antony, sospirai.

Azron mi diede lo sguardo da 'alzati' e così feci roteando gli occhi, avevo dormito abbastanza in queste ore e non era possibile che avevo ancora sonno!

Mi portò fuori e vidi un furgone, mi mise all'interno e fece chiudere le porte a chive mettendosi alla guida salutando l'altro ed ecco che eravamo solo noi.

Mi distesi sul sedile stanca e mi stavo addormentando pian piano, i suoi occhi erano fissi sui miei mentre guidava?!

Le mie palpebre si chiudevano lentamente, i suoi occhi scuri e corrucciati furono l'unica cosa che ricordai, prima di crollare in un sonno profondo fra braccia di Morfeo per la milionesima volta oggi.

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