Chapter forty three

363 8 4
                                    

Maya's pov

Mi risvegliai ore dopo, da sola a letto.

Corrucciai lo sguardo e mi stiracchiai, guardai l'orario ed erano le 16, ho dormito molto, ma dov'era Azron?

Mi alzai mettendo dei pantaloncini e le ciabatte, andai in cucina avendo un po' fame.

Notai si fosse fatto un panino a giudicare da ciò che aveva lasciato sul piano e me ne feci uno anche io non avendo molta voglia di cucinare.

Mentre mi stavo preparando la tavola per mangiare notai una figura muoversi da fuori, eccolo, era fuori in terrazza a fumare e parlare al telefono con qualcuno, non mi sorprendeva.

Mi sedetti e lo guardai parlare mentre mangiavo, e ogni tanto dando un'occhiata alle mie gambe che tremavano e mi facevano arrossire al pensiero di ciò che avevamo fatto prima.

Il mio cuore era suo, potevo essere arrabbiata quanto volevo, ma non riuscivo a stargli lontana.

Sospirai pensierosa, avrei dovuto superare e chiudere questo capitolo?
Non lo so, da una parte non era giusto nei miei confronti, ma non volevo stare litigata con lui e discutere tutto il tempo. 

Perché doveva essere tutto così complicato?!

Sarei stata paziente, non c'era molto da fare.
Era ovvio che lui non mi avrebbe mai permesso di andare via, e non riuscivo ad andarmene.
Sperai solo che mi avrebbe raccontato tutto presto.

Mentre stavo finendo il panino lo vidi entrare e mi guardò sorpreso vedendomi sveglia.

"Come ti senti?" chiese avvicinandosi e guardai il panino come se fosse la cosa più interessante di sempre non riuscendo a guardarlo.

"Bene" mormorai imbarazzata, lui venne dietro di me e mi abbracciò baciandomi il capo un paio di volte.

"Bene" disse sedendosi accanto a me.
"Maya" iniziò a dire e prese un respiro profondo.

"Ho parlato con Soyer. Dopodomani devo tornare a Parigi, devo risolvere una questione importante. Finché non tornerò rimarrai con lui e Avery, non abitano molto lontano da qui" disse e mi diede il tempo di realizzare ciò che mi stava dicendo.

Ma cosa?!

"Quale questione? E perché non posso venire?" mi allarmai e mise le sue mani sulle mie calmandomi.

"Sai già la risposta. È difficile, ma non devi preoccuparti di niente. Se tutto va secondo i piani dovrei tornare quattro giorni dopo, se no dopo qualche giorno ancora, ma tornerò presto" disse ed ebbi un brutto presentimento alle sue parole.

"N-no, non voglio che tu vada..." sussurrai spaventata, soprattutto ora che avevo questa brutta sensazione.

"Maya, non devi preoccuparti davvero. Tornerò presto da te, andrà tutto bene, non devi-"

"No, no ho un brutto presentimento. Te ne starai qui non mi interessa che cosa tu debba fare" dissi e feci per alzarmi, ma prese la sedia tirandola e avvicinandomi di più a lui.

"Non avere paura" mi disse accarezzandomi le cosce e negai con il viso.

"Con te e quando fai così è impossibile, non andare" dissi e mi diede quello sguardo.

"Allora portarmi con te, non ti darò fastidio" lo pregai e mi prese il viso sospirando "Non è possibile tesoro, starai qui, perché so che sarai al sicuro e che starai bene"

"Ma io non so come starai tu e se sarai al sicuro" sussurrai e sentì i miei occhi lacrimare, stavo sentendo solo paura, ansia, non riuscivo a spiegarmelo.

Assassin's princessDove le storie prendono vita. Scoprilo ora