Chatper thirty four

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Mentre dormivo mi sentì presa in braccio e portare da qualche parte, ero sfinita, mi sentivo molto pesante e a ma la pena riuscivo a muovere le dita dalla stanchezza.

Rabbrividì sentendo un po' di freddo e sospirai tremolante, "Maya" sentì sussurrare, aprì gli occhi a fatica e incontrai lo sguardo corrucciato di Azron.

"Hai la febbre alta" disse e aprì la mia stanza, chiuse la porta e mi mise a letto coprendomi, "Tira la corda accanto al letto non appena uscirò dalla stanza così tua madre verrà a controllarti, hai bisogno di medicine e qualcosa di caldo" disse accarezzandomi, ma mi stavo addormentando solo con quel poco e mi scuote il viso.

"Non dormire forza, appena esco tirala" disse dandomela in mano e uscì di fretta.

Tirai la corsa varie volte e la lasciai andare sentendomi morta, mi ero ammalata poche volte nella mia vita, l'ultima volta era forse tre anni fa?

Ma non ricordavo fosse così pesante e dura, poi doveva essere un semplice raffreddore ma mi sembra di più invece.

Sentì bussare e poi la porta aprirsi, "Tesoro, come stai?" chiese mia madre venendo verso di me, si siese sul letto e non appena toccò la mia guancia con la sua mano la tirò via come se si fosse bruciata.

"Oh santo cielo Serafina! Scotti da morire" disse e prese il telefono chiamando qualcuno, ma andai fuori gioco immediatamente, crollando a dormire finalmente.

Mi risvegliai sentendo delle voci parlare, aprì gli occhi e vidi mio padre, parlare con un uomo, era un dottore.

"Oh si è svegliata" disse lui e si avvicinò, mi fece una visita generale di ogni cosa, quando finì sistemò le sue cose e li vidi parlare di medicine varie con mio padre, "Va bene, grazie mille" lo ringraziò "Non c'è di che vostra maestà" disse il dottore e venne accompagnato all'uscita da una guardia.

Mio padre si sedette vicino a me chiedendomi come stavo, varie domande, risposi a ma la pena e mentre ero immersa nei miei pensieri cominciò a parlare con una guardia, ma poi l'occhio mi cadde all'angolo della stanza, sullo stipite della porta c'era Elia che mi stava fissando.

I miei occhi si riempirono di lacrime in un secondo e persi un battito, mi tremarono le mani faticando a respirare, l'hanno dimesso di già?!
Non può essere.

Era in condizioni pessime, inquietanti, sembrava irriconoscibile, la sua pelle era viola, tanti lividi e graffi un po' ovunque, dei punti, delle cuciture in certe parti del suo viso e la sua mano bendata, aveva una stampella sotto il braccio.

Mio padre mi vide e si avvicinò preoccupato e confuso.

"Serafina che hai? Cosa c'è?" chiese mio padre ma i miei occhi non riuscivano ad allontanarsi dalla figura di quel pazzoide di Elia, lo guardai esterrefatta.

"M-mamma" sussurrai "Adesso arriva non preoccuparti tesoro" disse mio padre e mandò la guardia a chiamarla.
Vedere un sorrisino sul volto di quel mostro fu abbastanza da farmi diventare pazza e perdere il controllo.

"Vai via!" urlai piangendo mettendomi le mani in viso, in quel momento entrò mia madre e corse verso di me "Oh Dio, tesoro guardami" disse mia madre e mi racchiuse fra le sue braccia, mentre quel schifoso uscì andando via alla buonora.

"N-no di n-nuovo" singhiozzai senza fiato e mia madre mi strinse forte "Figlia mia, va tutto bene, sei al sicuro, sei fra le mie braccia tesoro, va tutto bene non succederà nulla di brutto" mi sussurrò e piansi disperata.

Non stavo ragionando, la febbre e la paura stavano giocando brutti scherzi con la mia mente, stavo delirando, il mal di testa mi stava uccidendo e il mio corpo sembrava bruciare dal calore che sentivo provenire da me, ma allo stesso tempo avevo così tanto freddo da non riuscire a controllare il mio tremolio.

"N-no no, a casa, dobbiamo andare a casa" dissi guardandomi intorno cercando la valigia "Vai" disse mia madre a mio padre e lui mi guardò preoccupato e così fece lasciandoci da sole.

"La v-valigia, la valigia" dissi alzandomi e mi diressi verso l'armadio tirandola fuori "M-mamma forza" dissi buttando dentro tutti i vestiti e mi venne una nausea assurda dal movimento brusco che avevo fatto.

"S-siamo in ritardo" mormorai piangendo e mia madre provò a fermarmi "Maya piccola, partiamo domani c'è tempo tesoro, vieni lascia stare la valigia" sussurrò "No! Dobbiamo andare via adesso!" urlai piangendo e chiudendola, provando ad alzarmi e andare verso la porta.

La aprì spingendo debolmente la valigia e inciampai perdendo l'equilibrio e caddi a terra in ginocchio.

Mi ritrovai delle gambe davanti a me, delle mani mi presero sollevandomi, prendendomi in braccio, era Azron.

"Diglielo, diglielo, siamo in ritardo dobbiamo andare a casa" piansi disperata sulla sua spalla, "Maya, ti stai facendo del male smettila" provò a calmarmi mia madre.

"Mattias per favore mettila sul letto e sta con lei, vado a chiamare il dottore" disse mia madre sperando non fosse andato via dalla villa.

"No!" strillai dimenandomi "Non voglio stare qui, l-lui-" "Maya" mi sussurrò all'orecchio Azron e mi strinse forte fra le sue braccia.

"N-non voglio ti prego" piansi, si sedette sul letto e mi accarezzò la schiena ormai bollente tenendomi fortemente a lui impedendomi quasi di muovermi.

"Shhh" mi sussurrò all'orecchio "Brava tesoro, pian piano basta piangere" sussurrò massaggiandomi e singhiozzai, avevo un mal di testa assurdo.

"A-azron, dobbiamo andare via" mugolai tremolante e mi baciò la fronte, "L'areo, s-siamo in ritardo, lui- lui mi prenderà e-e" "Maya, con chi sei adesso?" mi sussurrò all'orecchio accarezzandomi la guancia "Con te" mormorai tremando.

"E io ti ho detto che ti avrei protetta, non devi avere paura" disse distendendomi sul letto e si chinò accarezzandomi un po' ovunque e baciandomi tutto il viso.

"Partiremo domani, prima la principessa deve riposare e riprendersi, non è così?" sussurrò baciandomi la mano che lentamente stava smettendo di tremare.

Annuì distrutta e mi baciò gli occhi levandomi le lacrime "Domani" sussurrai, lui mi coprì con il lenzuolo e stavo avendo tanta confusione con freddo e con il caldo che sentivo temporaneamente.

"Resterei con me" dissi con gli occhi che mi si stavano chiudendo, "Riposa, quando ti sveglierai mi vedrai accanto a te" disse baciandomi la fronte, guardando i suoi occhi e stringendo la sua mano, finì per addormentarmi cadendo in un sonno profondo.

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