Chapter twenty one

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Lo guardavo e sentivo un caos assurdo nella mia testa, il mio cuore batteva così tanto a non stop, volevo solo baciarlo come faceva lui con me e non smettere.

Gli presi il viso e posai le mie labbra sulle sue, in un bacio dolce e delicato, sentì che pian piano ricambiò stringendomi i fianchi, questo suo gesto sembrò darmi la carica e il bacio divenne più passionale e bisognoso, mi divorò e gemetti fra le sue labbra e mi strinse di più a se ringhiando.

Cominciai ad avere bisogno di aria e si staccò, posò la testa sulla mia spalla sospirando e io strofinai il naso sul suo collo accoccolandomi su di lui sentendo il profumo che aveva, era così buono e mamma mia, mi faceva impazzire e non poco.

Lo abbracciai "A-ancora.." mugolai volendo di più, all'improvviso sentì le sue mani afferrare le mie cosce e mi portò verso il letto.
Mi distese su di esso, ero molto stordita ora che notavo.

Non lo lasciai e lo trascinai giù con me costringendolo a stare sopra di me sovrastandomi, i nostri visi che si sfioravano, sorrisi arrossendo e lo baciai timidamente ancora e ancora dandogli dei baci a stampo.

Solo che nei suoi occhi vedevo uno sguardo strano, mi imbronciai e stavo per dire qualcosa ma lui prese quel momento per sgattaiolare via dalle mie braccia e mi lamentai.

Andò verso il mobile e prese varie cose dal cassetto.
Lo vidi mettere un'aspirina nell'acqua e mi diede il bicchiere "Farà in modo di evitare il probabile mal di testa che avrai la mattina al tuo risveglio, bevilo e vai a dormire" disse teso e lo bevvi ascoltandolo, quasi mi cadde il bicchiere addosso dal leggero tremolio che avevo.

Lo vidi strofinarsi le tempie nel mentre, sembrava teso.
Allungai la mano e presi la sua grande tirandolo a me e mi guardò con un'area molto confusa quasi nervosa.

"Maya-" "Shh" sussurrai tirandolo verso di me e si abbassò sedendosi sul bordo affianco a me, gli strinsi la mano portandola vicino al mio viso e posai un bacio, lui sembrò ricambiare stringendomi la mano di più finendo per avvolgerla tutta, mi addormentai velocemente guardandolo e sorridendo come un ebete, stando meglio.

Era ubriaca, era ovvio che non intendeva veramente baciarmi, mi odiava

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Era ubriaca, era ovvio che non intendeva veramente baciarmi, mi odiava.
Mi staccai da quel magnifico bacio, cercando di rimanere lucido, non potevo farlo.

Cercai di metterla a letto e "svegliarmi" un po' ma cazzo, avevo in mente solo le sue labbra e i suoi occhioni, non riuscivo a levarmeli di dosso, quello sguardo che conteneva voglia ma allo stesso tempo innocenza, ti pregavano per qualcosa che non potevano nemmeno immaginare che cosa sarebbe successo se glielo avrei dato.
Non capiva cosa faceva o diceva.

Sentire le sue esili braccia intorno al mio collo, come mi baciava con dolcezza e delicatezza e sorrideva ogni volta quando si staccava per guardandomi negli occhi e sentirla ridacchiare teneramente, era così adorabile.
Ma non potevo ricambiare per quanto avrei voluto, mi sentivo come se la stessi sfruttando, e non volevo.

Poi, quando aveva baciato con affetto e ingenuità le mie mani, piene di peccati e sporche di sangue, ben presto le colpevoli della morte dei suoi genitori, sempre se sarebbero morti, mi fece sentire "in colpa".
Forse.

Mi ritornarono in mente le parole che le dissi e le sue lacrime, il suo sguardo terrorizzato e pieno d'odio.

Era meglio così. Non dovevo cedere per la sua innocenza.

Guardai il suo bel viso dormire, con pace e tranquillità, stringere la mia mano come se la sua vita dipendesse da ciò, era così tenera, così fragile, sentirla dire quelle cose carine o sorridere e stringermi forte, abbracciarmi, era una sensazione stupenda, ma al suo risveglio non si sarebbe ricordata nulla.

Sgattaiolai dalla sua presa sorprendentemente forte nel sonno, e andai in bagno per sciacquarmi il viso, mi ripresi e aprì la finestra e fumai un po' prima di buttarmi a letto anche io, ma sta volta non la tirai verso di me, la lasciai su quel lato del letto girandomi contro il muro, il suo odore e respiro mi cullò facendomi crollare.

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