Chapter six

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Tornai a casa col sorriso, pranzai e di nuovo, i miei genitori non erano presenti. Chiesi ad Avery di mangiare con me essendo da sole e sorrise.

Mangiammo e le raccontai anche di Aaron, era felice per me.
"Avery sai perché i miei non scendono per mangiare? Non li vedo da ieri pomeriggio e non mi è permesso entrare nel loro ufficio" dissi preoccupata.
"Non lo so stellina, anche io sono confusa e preoccupata, staranno cercando di risolvere il problema dei ladri, erano spaventati per te dopotutto" disse.

"Ah e comunque fra mezz'ora devi andare a scegliere un abito per la cerimonia di domani sera" disse, me ne ero scordata. "Si vero, verrai con me però ad aiutarmi" e rise alle mie parole "Sarei venuta lo stesso" disse facendomi l'occhiolino.

Mi cambiai mettendomi un bel vestito bianco con i fiori rosa semplice per facilitarmi la situazione del svestirmi qua e la, presi la borsetta e raggiunsi Avery che era di sotto, vestita normalmente con dei pantaloncini e una maglietta.
"Andiamooo" disse prendendomi la mano e sorrisi scendendo le scale ed entrando in macchina.

Entrammo nella boutique e andammo dalla mia stilista che mi abbracciò gentilmente non vedendomi da tanto.
Ci sedemmo in un tavolo e le diedi le indicazioni di come lo volevo principalmente, rosa brillantinato e lungo, il resto lo decisero loro. Nel giro di due ore, composte di scherzi, chiacchiere, gossip e così via, le sarte avevano fatto il vestito in maggior parte.

Lo provai, ed era stupendo.

Abbracciava il mio corpo perfettamente, era attillato e alla fine dal ginocchio in poi era largo. Era magnifico.

"Bene, ora finiremo la parte superiore, ci vorrà mezz'ora, massimo quaranta minuti" disse e annuì ringraziandola e mi rimisi il vestito, poi decisi di uscire e scendere per prendere qualcosa dalla macchina che serviva ad Emili, la stilista, George (autista) sarebbe rimasto ad aspettarci finché avremmo finito.

Camminai lungo il marciapiede, vidi la macchina e aprì la porta e presi ciò che mi serviva, ma notai che lui stava dormendo?

Decisi di non svegliarlo capendo che poteva capitare e feci piano chiudendo la porta, ma poi, dal finestrino, notai una grande figura dietro di me, quella maschera.

Stavo per urlare ma mi tappò la bocca e avvolse l'altro braccio attorno alla mia vita tenendomi stretta a lui e mi divincolai terrorizzata.

Lo vidi portarmi nel vicolo velocemente e cominciai a piangere, non si toglieva nemmeno per sbaglio.
"Sta buona" ridacchiò divertito lui ed ero disperata. Era il triplo di me, gigante, non avevo speranze di togliermelo di dosso e scappare.

"Calmati" disse e il suo tono mi fece venire i brividi.
Ubbidì nella speranza che mi avrebbe lasciato, quando ci portò in un vicolo cieco e buio, cominciai a spaventarmi di più e piagnucolai.

Lo sentì ridere e mi mise giù "Non tentarmi con quei versi" "C-che cosa vuoi?" chiesi indietreggiando velocemente affannata, non c'era anima viva qui.
"Ti sconsiglio di urlare, non ti sentirebbe nessuno, mi daresti soltanto piacere nel farlo" disse sviando la mia domanda, potevo sentirlo ghignare.

"Vedi, tuo padre è davvero un idiota, non ha rispettato il patto, e ora devo prendermi qualcos'altro in cambio" disse sospirando e avvicinandosi, e mi ritrovai in trappola fra il muro e lui che eliminava quella poca distanza rimasta.

Tirò fuori dalla tasca qualcosa ma non capì cosa fosse, lo vidi alzarsi la maschera e trattenni il respiro, lo vidi per la prima volta, mille pensieri mi passarono in mente ma non era il momento, dovevo rimanere lucida. Era stupendo.

"Sei davvero una ragazzina interessante.." sussurrò e ormai le sue braccia furono ai lati della mia testa, e il suo viso a pochi cm dal mio, il suo fiato mi accarezzò il viso essendo chinato.

"Se me lo permetti.." sussurrò e lo guardai nervosa ancora col fiato sospeso, ero spiaccicata al muro.
"Vorrei giocare un po' con te, mi annoio così tanto da solo, e una mocciosa mi divertirebbe" disse roco e tremai di più, "N-non capisco.." balbettai "Capirai presto" disse, e mi ritrovai ben presto sul suo petto con la schiena, con la faccia verso il muro, e un panno umido che mi copriva naso e bocca, bloccandomi dall' urlare, e le sue braccia intorno a me, tenendomi stretta e ferma.

C'era un odore strano, chimico e forte, non mi piaceva.
Mi dimenai cercando di scappare, ma non potevo rimanere senza respirare.
"Sappiamo entrambi che finirai per inspirare per la necessità, non fare la testarda ed inspira" sussurrò e piansi di più, ma che problemi ha questo pazzo?!

Lo sentì sospirare e posò il suo mento sulla mia spalla, ci credo avevo i piedi in aria per la forza che aveva di tenermi con così tanta facilità.
"Respira Maya" mi disse con tono quasi dolce ma duro allo stesso tempo incitandomi, e non potei fare a meno, cedetti e respirai con la testa che mi girava sempre di più ma stando meglio.

Le forze che avevo sparirono in un batter di ciglia annusando quella cosa chimica, smisi di muovermi e il suo corpo mi tenne, mi lasciai alle sue braccia sentendomi così a stanca e assonnata, sentì il suo naso sfregare sul mio collo come se per annusarmi e lo sentì stringermi di più.

Mi tolse il panno e ansimai stando meglio, ma ero ancora sotto effetti strano di quella cosa.
"Chiudi gli occhi" sussurrò e mi bastò quello, per cadere in un sonno profondo fra le sue braccia.

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