Chapter twenty three

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Ero molto nervoso oggi, venni a sapere che alcuni nostri rivali uccisero dei nostri uomini e fecero esplodere i loro carichi che erano destinati per i nostri clienti.

Dovevo incontrarmi con Megan e Soyer per discuterne, solo che la serata andò diversamente finendo in confusione e lacrime per qualcuno.

Vedevo che lei stesse male mentre mangiavamo, aveva uno sguardo loro strano, giocava col cibo e si guardava attorno con area scomoda, i suoi occhioni erano pieni di lacrime, ma non capivo perché, ogni tanto notavo che Megan le parlava e la vedevo sempre più ferita, se lei era la causa delle sue lacrime l'avrei uccisa senza pensarci due volte, dopotutto era il sogno di tutti noi da anni.

E no, non scherzo, non sopportavo di vederla piangere, se non per causa mia, quella era l'unica eccezione.

Vederla così fragile fra le mie braccia mi ha fatto veramente male, la strinsi forte a me come se potesse sparire da un momento all'altro, dopo averla lasciata in camera andai direttamente da loro in sala e li raggiunsi e stringendo i pugni.

"Cosa cazzo le hai fatto Megan?" quasi urlai sedendomi e per poco spaccai il bracciolo della sedia da quanto lo stavo stringendo "Oh e calmati, perché deve essere colpa mia se è una piagnucolona?" si lamentò e mancava poco per spaccarle la testa.
Non era una piagnucolona, era semplicemente sensibile e di buon cuore.

"Dimmi che cosa cazzo le hai detto Megan e non blaterare" dissi spazientito e vidi Soyer mettermi la mano sulla spalla "Calmati" disse e lo fulminai "Stavo solo cercando di fare amicizia" borbottò stando al telefono e le presi la mano stringendogliela.

"Dimmi la verità, Maya mi dirà tutto e so bene che non coinciderà con ciò che stai dicendo, aprì la bocca o-" e venni interrotta da lei ansimava per il male e Soyer che liberò la mia presa da lei.
"Calmati idiota, ci stanno guardando tutti" mi avvertì e posai gli occhi su di lei "E tu non sparare cazzate" continuò lui puntandole il dito chiaramente seccato anche lui.

"Aghhhh, fattelo dire da quella allora e non rompermi le palle" disse innervosita e si alzò andandosene, avrei fatto una strage.

"Azron, controllati" disse vedendo la mia faccia infuriata e mi prese portandomi via dirigendosi verso il giardino, "Che cazzo, sono passati pochi giorni e già ci stai così sotto?" ghignò e mi passò una canna "Chiudi la bocca" dissi e fumai un po', avevo le mani che tremavano dalla rabbia e dalla voglia di rompere qualcosa.

"Lo sai vero che non serve più la ragazzina? Abbiamo i suoi genitori, puoi anche sbarazzartene" disse fissandomi "Fatti i cazzi tuoi" ringhiai "Che sottone, vuoi tenertela tutta per te eh" ghignò e gli diedi una botta in testa e si lamentò ridendo, che coglione.

"Ti ricordo che ci sono degli stronzi e piede libero, cosa pensi di fare al riguardo?" borbottai irritato e sorrise solo "Quello che ho sempre fatto, acchiapparli e ucciderli, ma non prima di una bella, sanguinosa e lunga tortura" ridacchiò e scuotei il viso "Mayers mi ha chiamato stamattina, se non li troviamo entro due gior-" "Lo so, ci farà il culo bla bla" sospirai annoiato e mugolò, fissai la nostra camera da lontano nel mentre, la guardai per capire quando sarebbe andata dormire, cinque minuti dopo la luce di spense.

Dio, avevo i suoi occhi lacrimanti stampati in mente.

"Ricordami perché abbiamo preso Megan con noi" dissi buttando la canna a terra "Perché è brava a fare la puttana e sedurre le guardie facilitandoci la vita, per cosa se no?" roteò gli occhi Soyer, fui immerso nei miei pensieri, ma i miei occhi mi caddero all'improvviso sui suoi pantaloni che sembravano stretti "Ma a cosa pensi per avere-" "Zitto" mi disse e ghignai "Sai, ieri sono venuto a sapere che la cameriera riccia della principessa è scomparsa, mi domando dove sia adesso" dissi facendo il finto pensieroso, prendendomi gioco di lui e mi fulminò con lo sguardo.

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