capitolo 2

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è passato un giorno da quell'episodio, com'è andata a finire? sono scomparso, anzi devo dire di essere andato via a gambe levate non rispondendo più ai messaggi e chiamate di chiunque, anche se sto male e non poco per quello che ho fatto a Eddie.

purtroppo non posso rimandare per sempre una delle conversazioni che vorrei evitare, perché il lavoro chiama. adesso mi trovo sul divano- aspetta... io non ho un divano, mi giro e mi rigiro con la testa per vedere dove fossi e mi ritrovai in caserma, sbatto due volte gli occhi e chi mi ritrovo davanti? Eddie Diaz.

<buck è tutto okay? stai bene?> mi chiese preoccupato.

non riuscivo a smettere di pensare a come ho fatto a finire in caserma poco prima ero a casa, almeno credo. come sono arrivato qui?

<m-mi aavette vitso arivvvvvare percasso?> merda ero andato, ero ubriaco fradicio.

<ooookaaaay (?) buck ora segui il mio dito va bene?> Eddie mi prese per le spalle e mi passó un dito muovendolo davanti agli occhi. stava per iniziare a farmi l'alcool test, per caso?

<n-nooon c'è bisogggno che mi trattti co-come un ffattone, nun lo soono> se mi fossi visto mi sarei imbarazzato e non poco.

<va bene allora> si voltò <HAN vieni qua hai un paziente da visit-> richiamó la paramedica ma non fece in tempo a finire la frase che lo portai di forza nella stanza dove ci sono gli armadietti, la porta a vetri era chiusa e c'eravamo solo noi due in quella stanza, non m'importava che le altre persone ci guardassero o meno.

appena chiusa la porta lo sbattei contro gli armadietti bloccandolo tenendogli una mano sul petto per farlo restare fermo. <allora tu mi assscolti adesso, non provare più a fermarrmi, sono una macchina in questo momento e nooon so come fermarmi, cerco d-di stargli dietro ma ho qualche diiifficoltà, quindi non metterti più in mezzo mei miiieii probblemi> sputai incazzato nero anche se in realtà non ce l'avevo manco con lui, forse.

appena finito il mio presunto discorso me ne andai sbattendo la porta violentemente, ormai era mia abitudine farlo.

pov Eddie

ero preoccupato per Buck, anche molto, ma dopo quello che è successo, le minacce che m'ha detto, non ce l'avevo con lui.
ero ancora lì fermo, fui riportato alla realtà da Han e Chimney che avevano visto sia la scenata di ieri che quella di poco fa.

<Eddie, cos'è successo, cos'ha Buck e che ti ha detto?> mi chiese Chim

<r-ragazzi chiamate il capitano ditegli che c'è uno della squadra che anche oggi si assenterà, la causa? assunzione di alcolici> Han e Chimney dopo ció si scambiarono un lungo sguardo per poi correre dal capitano per avvisarlo, appena detta la notizia suonó la campana.

<okay ragazzi mi dispiace dirlo ma noi non possiamo farci niente al momento chiamerò Maddy o manderò Athena a cercarlo  ma noi dobbiamo pensare a salvare vite adesso, a fare il nostro lavoro> rispose Bobby

entrati sul camion ci dirigemmo in questo edificio a piani dove la struttura stava crollando, io e gli altri stavamo prendendo l'attrezzatura pronti all'azione fino a quando non udii un rumore proveniente dal sopra del camion.

io e gli altri ci fecimo un segno con la testa e lo circondammo, iniziai a salire le scalette e chi si ritrova? il nostro compagno Buck sdraiato a ridere come uno scemo.

<buck che ci fai qui, sei per caso impazzito a salire qua sopra potevi farti male cazzo, sei un'incosciente> gli straparlai contro.

<cooooosaaa? sono qui per lavorare è ovvvvio> rispose in modo "ovvio" il ragazzo assolutamente non sobrio.

<è pericoloso buck stare qui adesso non muoverti ti chiamo un taxi che ti porterà da Maddy, ti farò il cazziatone domani adesso non ho tempo, ci sono delle persone là dentro e noi dobbiamo pensare a salvare loro> detto questo il capitano corse dentro l'edificio lanciando delle frecciatine agli altri componenti della squadra come per dire "seguitemi".
non me la sentivo di lasciarlo solo in quello stato ma gli ordini sono gli ordini.

c'eravamo separati dato che l'edificio era abbastanza grande, eravamo quindi io e Bobby e dall'altro lato dell'edificio Hen e Chimney.

io e il capitano ci trovavamo più o meno in una sala d'attesa dove c'erano scrivanie e un'ascensore. sentimmo cadere qualcosa vicino a noi quindi mi girai di scatto e non era altro che un Buck che ci aveva seguito senza nessuna protezione.

<buck ti avevo detto di rimanere fermo doveri è pericoloso qui e non hai manco le protezioni se proprio vogliamo escludere il fatto che sei ubriaco marcio> Bobby era arrabbiato e non poco.

pov Buck

<lllo ssooo ma-> stavo cercando una scusa quando sentii il lampadario sopra la testa di Eddie che stava per cedere <EDDIE NOO> non pensai manco all'idea di prima pensare e poi agire, mi lanciai addosso a lui direttamente ed entrambi finimmo dentro l'ascensore aperto. appena atterrammo sul pavimento dell'ascensore i cavi cedettero facendo cadere l'ascensore al primo piano. mi strinsi eddie forte al petto praticamente lui era sopra di me ma non era quello a cui pensavo ma al non fargli più del male, era sotto la mia ala protettiva ormai.

avremmo fatto più o meno una decina di piani e l'ascensore finalmente raggiunse la fine facendoci un tonfo davvero forte, picchiai la testa ma feci in modo che il ragazzo sopra di me non si facesse manco un graffio, cercai di coprirlo più possibile facendo avvolgere il suo corpo attorno al mio.

pov Eddie

aprii gli occhi ed ero così fottutamente vicino alle sue labbra e stavo cadendo in tentazione quando notai che nonostante erano passati vari secondi lui non si svegliava e lì iniziai a preoccuparmi.

<oi buck, buck svegliati, apri gli occhi!> gli gridai contro sperando si svegliasse. la radiolina non funzionava eravamo finiti non so dove magari nei sotterranei dove appunto non prende.

sentii un mugolio e la mia speranza mi venne incontro, buck si sveglió.

pov Buck

ero fin troppo stordito, cercai di alzarmi ma barcollai e non so per che causa, per la caduta o per la bevuta.

<buck, oi, bentornato mi stavo preoccupando,
certo che hai una testa tanto bacata ne? ma
grazie se non fosse stato per te mi sarei procurato danni assurdi probabilmente> mi sfoggió uno dei suoi sorrisi più belli, ma la mia mente non riusciva più a pensare.

<i-io...è troppo chiuso qua, l-lo spazio è troppo p-piccolo, n-non respiro, i-io odio gli spazi piccoli e chiusi> sento che iniziavo ad impazzire. iniziai a muovermi in modo un po' iperattivo, ero nel panico.

<oi oi oi oi ci sono qui io buck sta calmo è questione di poco e ci verrano a soccorrere> inizió ad avvicinarsi lentamente, fino ad appoggiare le sue mani sulle mie spalle.

<fai un bel respiro adesso è non ci pensare> il battito però batteva all'impazzata e non capivo il perché, faceva così caldo, la tensione era alta, tensione sessuale però.

lui si continuava ad avvicinare e allora non resistetti presi e lo schiantai contro la parete dell' ascensore baciandolo con violenza e attorcigliando le sue gambe attorno al mio bacino.

aspe, che cosa stava succedendo?

sentimmo dei rumori proveniente dall'esterno allora le nostre labbra furono costrette a sperarsi.

<allontanatevi ragazzi adesso apriremo le porte> ci avviso il capitano, dopo ció il primo ad uscire correndo fui io senza avvisare nessuno, dirigendomi già verso una meta precisa, il letto.
di casa mia o-ovvio.

what's your secret Buck? || Evan Buckley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora