capitolo 20

69 1 0
                                    

fummo svegliati da un fastidioso rumore: la suoneria di un cellulare.

<ei tesoro-Buck, il telefono> quasi volevo sotterrarmi dopo avergli dato quel piccolo nomignolo che usano le coppie, è solo che mi venne così naturale.

<merda sono le 8:00 il turno è appena iniziato, Bobby ci ucciderà> disse senza farci molto caso scattando in piedi aprendo l'armadio che trovava a pochi passi da lui tirando fuori vestiti a caso.

<pantalone della tuta e maglietta, spero ti stiano, dobbiamo sbrigarci> disse iniziando a infilarsi l'intimo per poi dei jeans scuri e una maglia altrettanto scura. e così mi vestii pure io nel mentre.

<scusa perché io devo essere vestito da barbone mentre te sei tutto ben vestito?> chiesi infilandomi infine la maglietta.

<ma cosa dici anzi le mie cose ti stanno benissimo solo sono...terribilmente piccole per te, quanti cazzo di muscoli hai...> disse perdendosi nel guardarmi ogni centimetro del mio corpo.

<beh ultimamente stai dimagrendo, dovresti mettere su qualche kilo, tra un po' scompari> dissi lanciandogli le chiavi della macchina che prese al volo.

il viaggio fu di un silenzio imbarazzante tranne quando chiamò Bobby per avvisarlo che avremmo fatto tardi. appena arrivati andammo dritti allo spogliatoio ignorando gli sguardi sospetti altrui cercando di non incontrare quelli della 118.

dopo esserci cambiati sentimmo l'allarme suonare e così fummo costretti a ritrovarci a faccia a faccia con i nostri più fedeli compagni.

<allora, vi siete divertiti ieri sera? vedo anche il tuo improvviso cambiamento di outfit e di profumo Diaz, che novità abbiamo?> Chimney ed Hen sanno come mettermi nell'imbarazzo più totale facendomi diventare rosso in faccia.

<le uniche novità che abbiamo è che c'è un terrorista che nasconde delle bombe, ma ha uno scopo ben preciso che ancora non sappiamo, a che punto è del caso Athena, Bobby?> dissi sviando l'argomento.

<non sappiamo nulla, ma ci hanno chiamato poco fa da una scuola che c'è uno zaino sospetto tra i tavoli della mensa quindi speriamo che non sia di nuovo un'altro attacco> rispose il capitano.

dopo che abbiamo scoperto che in verità era solo "uno scherzo" e affrontato altre chiamate una dietro l'altra riguardo il dinamitardo, dopo quest'ultima Hen e Chimney salirono sull'ambulanza dato che uno ragazza aveva avuto un'incidente d'auto, il capitano dato che aveva finito il suo turno stava salendo in macchina con sua moglie, mentre io e Buck salimmo sul camion dei vigili.
eravamo per strada quando iniziai ad aprire quel discorso imbarazzante.

<quuuindi, credo che prima o poi dovremmo parlarne> dissi iniziando a torturandomi le mani.

<parlare di cosa?> chiese indifferente guardando la luna fuori dal finestrino.

<mi stai prendendo in giro?> ridacchiai sentendo già gli occhi lucidi. <vuoi dire che per te si è trattato solo di scopare, non è così?> la lacrima che mi solcò il viso rispecchiò tutto io mio stato d'animo in quel momento.

non fece in tempo a commentare che sentimmo una forte esplosione, dopo pochi secondi vedevo solo io a terra stordito che perdevo un po' sangue da una ferita alla testa causata da quella che sembra essere un'espulsione che a quanto pare fece anche ribaltare il camion facendomi volare fuori dal finestrino. attorno a me non vidi nessuno è lì iniziai a preoccuparmi. dietro il camion ci doveva essere l'ambulanza che ci seguiva in teoria, ci sarà stata un'esplosione anche da loro?

<b-buck...> mi guardai intorno e in effetti vidi una figura a terra priva di sensi che aveva la gamba schiacciata sotto la scala del camion.

<tu sei uno nuovo...bene, sarai un'ostaggio perfetto> sentii sogghignare questo ragazzo in piedi di fronte a Buck.

what's your secret Buck? || Evan Buckley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora