capitolo 14

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il giorno dopo avevo vergogna a presentarmi davanti a tutti, ma dovevo far vedere che avevo le palle. mi sentivo più coraggioso dopo il risveglio dall'ospedale, più spinto, e anche più stronzo si, anche se a dirla tutta avevo ancora un cuore sensibile.

pov Bobby

ieri sera avevo organizzato una riunione della 118 escluso Buck circa 1 ora prima dell'inizio del turno in modo tale che la caserma fosse vuota per parlare di quello che dovevamo parlare, ovvero Buck.

<bene ragazzi, forse non vi starete neanche chiedendo che cosa ci facciamo tutti, almeno non tutti, qui. sapete quello che vi voglio chiedere, quindi Hen dai inizia te che sei saggia> lo so che ero il capitano ma su ste cose prima devo sentire il parere degli altre per elaborare cosa penso veramente io.

<ei sei te il capitano hai il diritto di iniziare te> qualcosa mi faceva capire che nessuno voleva inziare per primo.

<va bene ascoltate, lo so che quello che ci hanno detto i signori Buckley è stato al quanto scioccante per tutti noi, ma pensate com'è stato per Buck scoprilo ora. lui al giorno d'oggi è una brava persona. immaginate di venire a sapere che quando eravate piccoli eravate degli psicopatici assassini che hanno ucciso il fratello e sono stati picchiati a morte per essere fatti ritornare "normali" pur sapendo che oggi siete delle brave persone> gli feci ragionare.

<si ma capitano fin da piccolo era malato mentalmente, ha ucciso suo fratello capisci?> Eddie era il più scosso di tutti.

<lo so Eddie, ma pensa se questo non fosse mai saltato fuori, ci saremmo comportati con lui come se nulla fosse ed è questo quello che dobbiamo continuare a fare perché in fondo è successo tempo fa adesso è un vigile del fuoco che salva vite> appena concluso il discorso puntualmente arrivò, era molto insicuro e lo vedemmo camminare non molto convinto poi fece un lungo respiro e a testa alta salì le scale e si formò dopo l'ultimo gradino a guardarci.

pov Buck

<senti Buck, che tu sia un pazzo assssino o no per me farai sempre parte della famiglia e non cambierò opinione su di te solo perché adesso so il tuo passato, quindi...> Bobby si avvicinò a me e mi abbracciò <io sono con te> mi diede una pacca sulla spalla per farmi capire che lui ci sarebbe sempre stato, lui è come un padre per me, e io per lui sono come
un figlio.

<sai una cosa? Bobby c'ha ragione cazzo, anch'io ti vorrò sempre bene perché ormai io e te abbiamo un legame che non può essere spezzato> disse Hen correndo ad abbracciarmi.

<beh sei mio cognato quindi ti dovrò sopportare ancora per molto ragazzo> il solito Chim che mi diede delle pacche sulla schiena <no a parte gli scherzi Buck, significhi molto per me> mi sorrise.

ero così felice e sorpreso, ma ero ancora incompleto, mancava solo lui, aveva lo sguardo assente.

<Eddie? manchi solo te, non vieni?> chiese Hen a lui.

<i-io...condivido tutto ció che avete detto, veramente, è solo che ho bisogno di tempo digerire la cosa o-okay...?> era così dispiaciuto, proprio come me e gli altri.

<c-capisco, i-io ti do tutto il tempo che vuoi, i-io t-ti aspetterò> gli diedi tutta la comprensione possibile.

lo vidi scendere dalle scale opposte alle nostre andando nel reparto palestra e così decisi di raggiungerlo come aveva fatto lui con me.

<pensi che nessuno sia venuto a farti visita all'ospedale di sua spontanea volontà?> alzò la
voce riempiendo il sacco da box che ormai era diventato nostro <beh i tuoi genitori ci hanno detto che anche Daniel soffriva di coaguli inspiegabili e aveva impedito a tutti quanti di venirti a trovare e sai una cosa a me non fregava un cazzo se non volevano che ti venissi a fare visita, ho preso e sono venuto da te perché ero preoccupato a morte ma evidentemente te eri già impegnato a flirtare con la dottoressa che non mi considerasti nemmeno, così ritornai da quelli che chiami genitori e ci hanno raccontato tutto poi> pungi dietro pungi tirò.

<beh quando mi sono svegliato ero totalmente un'altra persona sai cos'ho fatto anche? mi sono messo ad insultare un sorgente di polizia> dissi in mia difesa, stava facendo per caso una scenata di gelosia?

<aspetta, Athena?> mi chiese

*🚨🚨🚨*

<beh è bello essere ritornato al lavoro senza nessun segreto> sorrisi a tutti quelli che mi volevano bene sul camion diretti dove avevano bisogno di noi.

eravamo ad un parco di divertimenti, delle montagne russe erano bloccate capovolte in giù nel punto più altro della struttura, una persona era appesa con le mani ad un'asta di ferro che faceva parte della cabina, che si era rotta.
il capitano mi ordinò di scalare il giro mortale per legare la persona che stava per cadere ad una corda, mi sentivo spider-man che bello.

<co-come sta i-il mio amico? è morto vero? le cinture hanno ceduto è lui è vo-volato fuori> il ragazzo stava per crollare emotivamente ma anche fisicamente tra poco

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<co-come sta i-il mio amico? è morto vero? le cinture hanno ceduto è lui è vo-volato fuori> il ragazzo stava per crollare emotivamente ma anche fisicamente tra poco.

<ei come ti chiami? e come si chiama il tuo amico?> gli chiesi allungandomi verso di lui.

<io mi chiamo John, lui Nathan, lo amo da morire, volevo dirglielo stasera perché in realtà ho scorporato di essere gay quando mi sono reso conto che quando incrocio i suoi occhi mi viene d'istinto di sorridere, lo amo quindi ti prego dimmi che non è morto> dichiarò il ragazzo. non so perché ma mi fece scaldare il cuore quello che aveva appena detto.

<è una cosa bellissima John> gli sorrisi dolcemente <capitano il ragazzo chiede come sta il suo amico> chiesi via radio a Bobby.

lo vidi dal basso consultarsi con Hen che controllava i suoi parametri vitali facendo di no con la testa dispiaciuta, il capitano alzò la testa e gli feci capire che avevo capito la risposta.

<l-lui non ce l'ha fatta, vero? non mi mentire per favore> era già scoppiato in lacrime.

<n-no l-lui non ce l'ha fatta, ma ho bisogno che metti il braccio in questo anello così posso salvare te, devi-devi solo ecco allungare la mano tutto qui> gli allungai l'oggetto, doveva solo allungare la mano.

<m-mi dispiace ma senza di lu-lui la mia vita non ha senso> e cosi non feci in tempo a rispondergli e fargli cambiare idea che lasciò la presa, cadendo con me che gli urlai dietro a squarcia gola dispiaciuto.

Chi mi troverà,
io sono perduto.
Camminerai e un faggio troverai.
Il vento dell'est aiuta e prende me,
sedici per sei,
fratello mio...

no oddio questa canzone no. mi continuava a rimbombare nella testa, facendomela quasi esplodere.

<AAAAAAA BASTAAAA> urlai con le mani alla testa andai all'indietro cadendo nel vuoto.

what's your secret Buck? || Evan Buckley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora