capitolo 9

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pov Bobby

il turno doveva iniziare tra 10 minuti. Buck se n'era andato chissà dove dopo quasi metà della pausa pranzo, dopo il litigio con Chimney. noi ragazzi abbiamo deciso di lasciarlo stare e di goderci la fine del tempo libero.

così tornati in caserma sentimmo dal secondo piano urlare, così salimmo le scale per capire.

<È UNA COSA INACCETTABILE, HO BISOGNO DI SPIEGAZIONI> stava urlando Buck contro i suoi genitori.

<È ANCORA TROPPO PRESTO, NON SEI PRONTO> ribattè la madre.

<okay signori, tra poco rinizierà il turno, non è che potreste rimandare il discorso ad un'altra volta?> chiesi in dovere da capitano. in realtà volevo solo che Buck non doveva affrontare altre liti.

<la ringrazio> disse il padre portandosi a braccetto sua moglie arrivando davanti a Chimney <ci fidiamo di te ragazzo, non un passo falso, intesi?> lo minacciò il padre dirigendosi con un passo veloce alla macchina.

<maledizione> tirò un calcio alla sedia Buck <mi dispiace che avete dovuto assistere a sta scenata> il volto del ragazzo cambiò subito espressione sedendosi sul divano giocherellano con le dita.

<figurati, se hai qualche problema, non ti farebbe del male dircelo> lo confortai.

<infondo prima o poi si esplode se non si dicono le cose> Eddie lanciò uno sguardo intenso a Buck. tra i due tutti sapevamo ci fosse qualcosa, ma al momento Buck credo abbia altro a cui pensare.

il resto del turno il ragazzo lo passò a guardare in modo assassino Chimney, in ogni momento: a pulire il camion, a soccorrere le persone, a cambiarsi. e mi sembra di aver visto che anche Chim non è che lo guardava in modo normale a Buck. erano molto strani quel giorno.

<ragazzi venite ad apparecchiare la tavola, la cena è quasi pronta> gli richiamai.

Chim doveva mettere i piatti e Buck seguirlo con forchetta e coltello. vedevo molto in difficoltà l'uomo, che guardava il ragazzo con una certa ansia. Buck anzi sembrava che lo stesse provocando, mettergli paura, con i coltelli, infatti sul volto aveva uno sguardo quasi divertito.

<okay Buck puoi non starmi così vicino con quelle posate, sai com'è hai anche dei coltelli in mano ci si può far male> si arrese Chimney liberandosi di questo peso.

<che problema hai? abbiamo sempre apparecchiato nello stesso identico modo, e poi so maneggiare bene i coltelli> ok cercò di fare una frase sensata Buck, ma non ci riuscì molto bene.

<sai queste non sono cose su cui scherzare, alcune persone sono morte> alzò il tono quello più grande tra i due.

<anche le faccende di famiglia non sono cose su cui scherzare, alcune persone sono tenute all'oscuro> ribattè il ragazzo con una frecciatina.

<ragazzi date questi a me, finiamo io ed Eddie di apparecchiare, il turno non è ancora finito quindi vorrei evitare di appesantirlo ancora di più> intervenne Hen prendendo i piatti e dando le posate a Eddie.

<dì a Maddie che l'aspetto a casa mia stasera insieme a delle domande di cui voglio sapere le risposte, dato che non mi risponde ne hai messaggi e nemmeno alle chiamate> si avvicinò Buck a Chimney sussurrandoglielo ad alta voce.

pov Eddie

ero giù ad allenarmi come sempre, quasi sentivo la mancanza di Buck, non quello di adesso, ma di quello vecchio. le serate passate insieme a lui e a Christofer, quel bacio...che tra l'altro non ci si sentiva più ad agio perché si ci siamo detti che siamo amici ma c'è ancora un'intesa tra noi.  pff con tutti i problemi che ha in famiglia ti pare che pensa proprio ad un lurido bacetto che ci siam dati? in più poi dopo quello che è successo tra il bacio e il coltello puntato alla mia gola, credo gli importi più della seconda.

<ei Eddie...> sbucò da dietro il diavolo di cui stavo parlando.

<Buck, da quanto tempo è che non ci scambiamo mezza parola?> stupido stupido stupido perché l'ho detto.

<hai ragione e scusa se dopo quella sera non ti ho più contattato è solo che quando i problemi sono iniziati ad aumentare e mi serviva aiuto sono stato così stupido dal non chiamarti solo per evitare l'imbarazzo> si confidò.

<si tranquillo, diciamo che adesso è più che normale che pensi agli oscuri segreti di famiglia e non a un bacio che hai dato da ubriaco> beh poteva uscire peggio la frase.

<si beh, è solo che so che non mi va di stare da solo, mi manca il mio migliore amico e suo figlio> mi sorrise, e quasi ero felice al pensiero che tornavano come prima, come se non fosse successo nulla, però come ho detto quasi.

pov Hen

eravamo io e Chim a pulire il camion, quando lo vidi guardare in direzione Buckley, che stava parlando con Eddie.

<quindi è su di Buck la cosa che Maddie ti ha confidato e che non puoi dire a nessuno> era già tutto più chiaro.

<co-come? si capisce così tanto?> rimase sorpreso lui.

<no, è solo che ti conosco> aggiunsi.

<non so cosa fare Hen, sai i segreti oscuri di una famiglia? beh i loro sono peggiori. mio dio magari faccio in tempo a trasferirmi e mettere su un'altra famiglia assicurandomi che la famiglia di lei non ha problemi così grossi> stava delirando.

<amo Maddie e sai che non lo faresti mai, sei pronto ad affrontare questi problemi da grandi, ma non spetta te dirglielo di certo> cercai di aiutarlo.

<neanche un piccolo mini spoiler> incredibile oh, non riesce a nascondere proprio un segreto.

pov Buck

decisi di invitare Eddie e Christofer a casa mia, a bere sta volta acqua mentre giocavamo alla play insieme al piccolo. eravamo così felici e spensierati fin quando non bussarono alla porta.

<Ma-Maddie?> rimasi spiazzato dalla sua presenza, in fondo mi ero ormai arreso all'idea che si presentasse.

<che c'è? sorpreso di vedermi Evan?> ironizzò la ragazza entrando nell'appartamento senza un'ufficiale permesso.

<beh si> risposi ovvio.

<chi è Buck?-> arrivò dal salotto Eddie <Ah ciao  Maddie, sai io e Christofer stavamo per andarcene> disse per poi prendere le sue cose e poi se ne andò salutando veloce.

<dimmi cosa vuoi Maddie> mi sedetti sul divano, dove io ed Eddie avevamo appena mangiato patatine al formaggio.

<dirti la verità> rimasi piuttosto spiazzato da quelle parole. stavo sognando per caso?

<d-dici sul serio?> chiesi assicurandomi che non era tutto uno scherzo.

<si, chiamata mamma e papà, è giunto il momento di raccontarti tutta la storia> disse passandomi il telefono.

finalmente era ora. aspettavo da così tanto questo momento che ormai adesso non riesco ancora a crederci che questo stia per accadere.

what's your secret Buck? || Evan Buckley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora