capitolo 46

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Il braccio di Aaron mi soffocava.

Non riuscivo a liberarmene dannazione.

<Evan, è inutile che ci provi sei mio> ruggi scherzosamente con la voce impastata, poi mi diede un morso sul collo che mi fece urlare per il solletico.

<Lasciami subito, psicopatico> dissi ridendo.
Finalmente si spostò e mi diede un pizzicotto sul fianco <Ahia> mi lamentai girandomi a guardarlo
<Perché l'hai fatto scemo?> Dissi mettendo il broncio

Lui sorrise e nascose la testa nel cuscino.

Andai a lavarmi i denti, col suo spazzolino ovviamente. Ero qui da giorni ed ancora non ero andata a prendere il mio spazzolino. Potevo amare
Aaron quanto mi pareva ma pretendevo uno spazzolino diamine. Bleah.

Dopo essermi lavata scesi giù per controllare il telefono.

Le cose con Aaron si erano aggiustate ma con Maddie non proprio, erano passate quasi due settimane.

Controllai il telefono che praticamente non avevo guardato per giorni.

Avevo 4 chiamate perse 3 di mia madre, erano giorni che non mi facevo sentire.
Aaron mi aveva tenuta in ostaggio qui, non che mi dispiacesse.

L'altra chiamata invece era di Maddie.

Strano!

Non ci sentivamo da quando gli avevo rivelato quella cosa.

Mi disse solo che voleva del tempo.

La richiamai subito e quando mi rispose sentii solo il suo respiro.

Presi coraggio, avevo fatto pace con Aaron, l'avrei fatta anche con lei, no?!

<Maddie> provai a dire ma lei mi fermò

<No aspetta. Adesso lascia parlare me ok?> Chiese con voce sottile, aveva pianto, l'avrei capito anche se fossi stato cieco e sordo.

Annuì ma poi sussurrai un okay, visto che non poteva vedermi.

<So che sono stata una stronza, ti ho lasciato quando avevi bisogno di me, lo so e mi dispiace. Ma tu devi capire me, ti sono stata vicina sempre, ogni volta che avevi bisogno di me, ed anche tu lo ammetto, anche tu sei sempre stato presente, ma insomma ti sono stata vicino quando è successo tutto quello che è successo con la scappatoia da quella struttura là> sussurrò e la sua voce si spezzò, anche lei ne soffriva
<Mi ha fatto male che> disse con voce tirata, stava trattenendo le lacrime e così anch'io. In più cercava le parole giuste. <Ero li con te, non è vero? Non ti ho lasciato solo neanche un attimo, ti ho supportato in ogni decisione, ed eravamo io e te, solo io e te quando scoprimmo tutta la storia siamo rimasti notti intere a piangere, e l'abbiamo superata insieme tu ed io> disse con voce strozzata. <Mi ha fatto male che tu non ti fossi fidato abbastanza da dirmi che non avevi il coraggio di buttare quella foto, sai che ti avrei supportato anche in quello. Anche se avrebbe fatto male, io ci sarei stata, sono la tua spalla, lo sarò sempre> Quella promessa valeva più di ogni soldo in questo mondo, valeva tutto ed io ci credevo in lei e nelle sue parole.

Mi portai le gambe al petto e ci affondai il viso dentro per cercare di fermare le lacrime.

Aaron probabilmente aveva sentito che singhiozzavo, aveva sentito tutto in realtà. Un attimo prima era lì sulla porta ed un attimo dopo era accanto a me a stringermi.

<Tesoro, che succede?> Mi chiese premuroso accarezzandomi la schiena.

Scossi la testa e ripresi il telefono.

<Maddie> la richiamai

<Si?> rispose subito.

<Sei proprio una stronza lo sai? Si fanno piangere gli uomini in questo modo?> Chiesi ironico e lei rise,
avevamo fatto pace <Ti voglio così tanto bene, e se non ci fosse Aaron accanto a me ti direi che ti amo ma lui penserebbe male e ti romperebbe la faccia> dissi ridendo guardando Aaron che mi guardava annoiato ma poi piegò la testa pensandoci ed alla fine annuì per darmi ragione. La sua espressione mi fece solo ridere di più. Era così buffo.

what's your secret Buck? || Evan Buckley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora