capitolo 42

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si accesero le dici e davanti a me vidi tre ragazzi con un sorriso inquietante, tanto quanto quello di Aaron.

<Loro sono Harry, Liam e Niall> disse in uno sbuffo indicandoli uno per uno

<Piacere> dissi solamente

Loro continuarono a guardarmi senza rispondere così, a disagio, finsi di guardare a terra.

Simpatici pure gli amici, pensai mentre Aaron si sedeva accanto a me e passò un braccio sulle mie spalle. in realtà mi aspettavo una grande e dolorosa punizione, forse era per questo che c'erano tre uomini qua. mio dio ok si che morirò stasera, è stato bello addio a tutti.

I ragazzi si fecero qualche cenno, qualche sguardo e degli gesti e a me sembrava di essere in un centro di sordomuti.

Dopo poco si alzorono e senza dire niente andarono via e io continuavo a guardare la porta in modo interrogativo.

<Espansivi i tuoi amici, veramente sono così, dolci, mi si è sciolto il cuore per tutte le cose belle che hanno detto> dissi spostandomi sull'altro divano per togliermelo di dosso.

<Non avete il permesso di parlare l'uno con l'altro> disse tranquillamente

<Come, ci sono anche delle regole?> chiesi incredulo alzandomi.

Il suo sguardo fini sulle mie mutande scoperte dai pantaloni dopo essermi alzato troppo velocemente, le coprì altrettanto in fretta, tirandomi su i pantaloni.

<ei io sono qui> dissi incrociando le braccia attirando la sua attenzione

<Ovvio che ci sono, se uno dei ragazzi ci prova con te, non ci sarebbe nessuno a fermarmi, potrei ucciderlo e nessuno potrebbe intervenire e lo stesso vale per qualsiasi ragazzo o ragazza sulla terra> disse alzandosi anche lui

Mi si seccò la gola e non seppi come rispondere

<Ma se tu fai il bravo, non avremo bisogno di questo> continuò accarezzandomi il braccio

<Che altre regole ci sono?> domandai curioso quando mi ripresi dal mio stato di trance. forse erano le solite che mi ripeteva sempre

<Ovviamente qualsiasi cosa riguardi altri ragazzi e ragazze è abolita> lo guardai con gli occhi spalancati, era un vero psicopatico

< ma- ma quelli della 118?> chiesi con voce bassa

Lui sospirò guardandosi intorno non sapendo che rispondere poi riportò lo sguardo su di me.

<Potrei fare un eccezzione, sarebbe troppo sospetto sennó, e poi c'ho fatto così amicizia, credo di stare simpatico a tutti ormai> mi stava vietando una vita sociale al di fuori di lui e la 118.

<Ma non potete essere più intimi come prima, tipo baciarvi e non potrete stare da soli senza avvertirmi> disse minaccioso, io sospirai ma poi annui subito, non volevo perdere la mia famiglia.

<Poi, non potrai uscire senza prima avermelo detto, avermi detto dove vai e soprattutto con chi vai, non voglio farti sentire un prigioniero amore, ma devi capire che ho bisogno che tu faccia tutto questo per me>

<D'accordo Aaron> dissi cedendo, con lui cedere era la cosa più facile che si potesse fare, che io potessi fare.

<Devo proteggerti amore> disse dandomi un leggero bacio.

<C'è dell'altro?> chiesi accarezzandogli le braccia
larghe

<Si, non devi mai, e dico mai più scappare da me o avere paura, non voglio farti del male piccola, ma ricorda che dipende solo da te> disse dolcemente

what's your secret Buck? || Evan Buckley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora