Entrammo e ci trovammo in piedi davanti a un tavolo, con Aaron al mio fianco e mi guardava in un modo che non mi piaceva
<dove eri finito?> mi sussurrò all'orecchio senza che nessuno lo notasse
<ero in bagno te l'ho detto. Poi è arrivato lui> lo guardai con gli occhi, Aaron segui i miei occhi e penso che abbia capito a chi mi riferivo perché si irrigidì immediatamente <e abbiamo salito le scale> non volevo entrare troppo nei dettagli. Non mi disse nulla, non mi minacciò, non mi disse che appena tornati a casa me l'avrebbe fatta pagare, niente.
<devo andare al lavoro tu non combinare cazzate intesi?> annuì con la testa niente di più non avevo nemmeno capito cosa avesse detto, non c'è la facevo più, tra un momento o l'altro sarei caduto a terra.
Eddie mi guardava, non distolse gli occhi da me, manco fossi una collana di diamanti, mi teneva d'occhio, ma perché? Non reggevo la mia testa, chiudevo gli occhi e gli riaprivo, di continuo.
<Sicuro di stare bene?> mi domandò di nuovo, non feci neanche in tempo a rispondergli o meglio a mentirgli, che mi prese il polso della mano e mi trascinò fuori dalla sala e mi portò in un bagno e mi mise davanti allo specchio
<Guardati!> mi ordinò.
pov Eddie
Era perfetto ma testardo, è con istinti suicidi a quanto pare. Sapevo che non era stupido, allora perché prendere tutti quei antidolorifici in un colpo. Qualcosa non quadrava e avevo intenzione di scoprire cosa. Lui è di mia proprietà, e se qualcuno avesse solo osato fargli qualcosa l'avrebbe pagata.
<ora come ti senti?> gli domandai dopo avergli ficcato due dita in gola e avergli fatto vomitare tutte quelle pillole. mi lanciò uno sguardo omicida. Mi salì un brivido al suo sguardo. tornai in cucina per prendergli un bicchiere d'acqua freddo e quando tornai da lui, era privo di sensi a terra, forse... forse è morto.
Mi avvicinai a lui, presi con delicatezza il suo polso per sentire se c'era battito, era debole, molto debole. Lo scossi un po' cercando di svegliarlo, ma niente non dava segni di vita ora sembrava veramente un corpo morto.
<BUCK!> urlai il suo nome sperando in un suo risveglio. Mi iniziai a preoccupare l'uomo che avrei voluto sposare, era morto? Non era possibile, non l'avrei accettato. Presi il bicchiere d'acqua fredda che avevi in mano e glielo lanciai in faccia.
Aprii gli occhi, il mio cure tornò a battere normalmente.
pov Buck
Qualcosa di freddo mi scorreva in faccia, aprii gli occhi, vedo tutto sfocato e c'era solo una sagoma davanti a me non capivo chi fosse, ero stanco e debole per tenere gli occhi aperti, quando stavo per chiuderli di nuovo, una mano mi prese il mento,
<guai a te se chiudi gli occhi> come se dipendesse da me, non ascoltai e persi il controllo del mio corpo, ma un'altra volta una mano mi afferrò
<guardami, guarda me Buck e non chiudere gli occhi, fallo per me> chi era? E perché aveva questa confidenza con me, la vista mi tornò lucida. Era Eddie.
<Bravo. Ora resisti ho chiamato Hen e Chimney, stanno arrivando> che cosa? loro? No, non ci voleva. Se mi visitano scoprirà tutto e nessuno deve scoprire tutto.
<Aaron> dissi con un filo di voce
<il tuo ragazzo...> annuii con la testa <vuoi che lo chiami?> mi domandò, mentre mi guardava cercando di capire qualcosa, ma cosa?
Scacciai I miei pensieri e gli risposi di no, feci per alzarmi ma mi fermò<sei debole, non c'è la fai ad alzarti> lo fulminai con gli occhi, mi tolsi la sua mano di dosso, e aggrappandomi al lavandino, mi feci forza e mi alzai
<chi sarebbe debole, scusa?> lo guardai infastidito.
Mi squilla il telefono e i nostri sguardi si distolsero uno dall'altro. Dall'altro capo del telefono c'era la voce di Aaron arrabbiato perché sicuramente mi avrà scritto e io non gli ho risposto subito come lui vuole che io faccia
<dove cazzo sei?> mi urlò contro, che penso che perfino Eddie davanti a me lo aveva sentito.
<scusami amore ero lontano dal telefono, stavo cucinando> gli dissi mentre l'altro mi guardava infastidito
<prossima volta vedi di rispondere subito>
<va bene, scusa> Chiusi la chiamata e mi dirigevo alla porta per andarmene
<tu non vai da nessuna parte> mi disse, mente mi aveva preso il polso, dovevo andarmene o sarebbe accaduto qualcosa che non mi sarebbe piaciuto
<lasciami, devo andare> cercavo di liberarmi ma la sua stretta era forte, ma stranamente non faceva male.
<ho già detto che non te ne vai, finché non arrivano Hen e Chimney che stanno portando qui tutto il materiale che gli serve, hai capito o devo ripetere?> vuole che rimanga in una stanza con lui, ad aspettare i due paramedici, se lo può pure scordare.
<e io ti ho già detto di lasciarmi, e non pensare che uno come te mi faccia paura, ed ora lasciami!> mi lasciò il braccio, non disse nemmeno una parola
tra me e me mi dispiaceva ma era la cosa giusta da fare per non mettermi nei guai. mentre mi dirigevo verso la porta, sta volta non mi seguii, non che lo volessi, anzi meglio per me se non mi seguiva.
Spero che Aaron sia arrivato, scesi le scale il più veloce possibile
<sali!> esclamò Liam mentre mi guardava scendere le scale
<dove cazzo eri andato?>
<ero in bagno> spero che se lo sia bevuto perché non avrei altre scuse plausibili
<peccato che poco fa tu mi abbia detto che stavi cucinando> prima di salire in macchina mi guardai dietro per vedere se c'era, I suoi occhi erano bellissimi gli avrei voluti guardare un ultima volta...
<ho già chiamato il dottore è già a casa> non gli risposi e non gli degnai neanche di uno sguardo
<mi hai sentito?><si ho sentito... grazie> grazie un cazzo.
arrivati a casa il dottore mi aveva visitato, non era contento di solito se ne fregava di quello che succedeva tra me e Aaron, ma sta volta era diverso,
<perché ci è andato pesante sta volta?> lo guardai in modo confuso, di solito si limitava a guardare cosa non andava, dire quali medicine dovevo prendere e in fine riferirlo a Aaron
<gli ho detto che era un bastardo> mi guardò allibito
<per caso volevi morire?> non gli diedi una risposta, si alzò guardandomi <hai due costole rotte, le medicine sono più o meno le stesse e attento potrebbe salirti la febbre> annuisco con la testa, prese le sue robe e fece per andarsene ma si fermò prima che aprisse la porta <addio Evan> non feci in tempo a rispondergli che se ne andò, non capisco, perché mi ha detto addio? Qualcosa non quadrava, c'è qualcosa sotto e lui lo sapeva e non ha detto niente e come poteva, se apriva bocca poteva morire e non lo biasimo...
STAI LEGGENDO
what's your secret Buck? || Evan Buckley
Azionela famiglia Buckley è una di quelle classiche famiglie con dei segreti oscuri, loro sapevano di cos'era capace di fare Buck. e se lui cascasse in una trappola e finisse con il ritornare quello di una volta? e se non riuscisse più a tornare come pri...