capitolo 16

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<u-un'appuntamento vuoi dire?> di nuovo balbettavo, ero così imbarazzato, sarò diventato rosso come un pomodoro, e mi scappò un sorrisino.

<beh secondo te ti sto chiedendo di andare dopo il lavoro ad un baratto a bere la solita birra con un mazzo di rose mano?> si avvicinò pericolosamente a me, prendendomi la mano e lasciando il mazzo di rose nella mia e mettendomi l'altra mano sul fianco.

<pensaci> mi sussurrò all'orecchio per poi darmi un delicato e lento bacio sulla guancia ed entrare in caserma. i brividi mi correvano lungo la schiena.

rimasi una decina di minuti fermo come una statuina ero in panico non sapevo cosa fare e addirittura non vedevo l'ora in realtà, ero così elettrizzato, ed entusiasta all'idea di uscire con lui è non tra amici, ma per qualcosa di piuuuuuu.
fui portato alla realtà da un clacson di una macchina che mi suonava addosso perché in fondo senza accorgermene ero in mezzo alla strada. mi scusai ed entrai in caserma andando negli spogliatoi e aprii il mio armadietto. dietro di me sentii del fiato sul collo, anzi più di uno, già avevi capito chi fossero.

<ragazzi> mi girai appoggiando le rose nell'armadietto ma esso lo lasciai aperto per colpa degli altri che mi distrassero. mi scappò un sorriso sembravano degli avvoltoi.

<e quindi Eddie, per chi sono le roseee?> l'angolo della bocca della paramedica si alzò inarcando le sopracciglia.

<non sono affari vostri> gli sorriso rendendomi conto del l'armadietto aperto che chiusi subito dopo con una certa fretta, Dio aiutami tu.

<oh nonono cara Hen, guardalo bene, è entrato in caserma con un sorriso stampato in faccia e tutte le guanciotte rosse, mi sa che è lui che ha fatto colpo su qualcuno, quindi adesso la domanda è, chi ti ha dato le rose Eddie?> Chimney non era stupido e c'era arrivato subito. la mia faccia parlava così tanto?

<come ho detto prima, non sono affari vostri> e così mi allontanai andando su in cucina, incontrando il capitano.

<ma come siamo felici, mi aspettavo che piangessi difronte ad un turno di 24 ore> scherzò su Bobby versandosi del caffè nella tazza.

<dai su venite tutti su che prepariamo i biscotti, tanto ci siamo solo noi della 118 qui in caserma, ci divertiamo> ci propose il capitano.

<vi raggiungiamo subito> disse Hen da giù, che in poco insieme al suo migliore amico furono su in un batter d'occhio.

<dov'è Buck?> chiesi non vedendolo nella stanza.

<qui> lo vidi spuntare dal dietro della cucina.

<bene quindi adesso tiriamo fuori tutti gli ingredienti e le varie scodelle e strumenti che ci serviranno, sono tutti scritti sulla lista che ho appena fatto> ci ordinò Bobby.

una volta tirato fuori l'occorrente aspettammo che il capitano ci comandò anche in cucina.

<Hen Chim occupatevi dell'impasto, mischiatelo per bene una volta ottenuto. Eddie Buck prendete le teglie e metteteci sopra la carta e riscaldate il forno prendendo un po' d'impasto che loro hanno mischiato e mettendolo nelle formine a cuore. per quanto riguarda me, ecco...> arrivò una persona molto familiare che non era in tuta da poliziotto sta volta e baciò suo marito, Athena <stavo giusto aspettando te amore mio, noi due ci occuperemo di apparecchiare il tavolo e faremo a parte dei pancake> gli sorrise attaccato alle sue labbra.

<ricevuto capitano> si stavano scopando con gli occhi palese.

<aspettate ho un'idea> sta volta cosa gli è venuto in gente a questa testa bacata di nome Buck? sorrisi all'idea delle sue idee matte.

what's your secret Buck? || Evan Buckley Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora