VIII

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Jakob conosce questo posto da quando era un neonato e quindi sa dove nascondersi e il luogo perfetto per costruire una casa sull'albero.
Cosa che ha già provveduto a costruire durante la sua crescita. Ha tenuto nascosto della casa, del fatto che andava nel bosco da solo a soli dieci anni.
Ed è proprio lì che mi sta portando ora, è in mezzo ad un grande mucchio di alberi fitti e dall'aria non curata.
La strada che stiamo percorrendo non è segnata dal passaggio di qualcuno o di qualche animale, e praticamente invisibile all'occhio degli ignoti, ma visibile a chi conosce a ciò che porta.
《Jakob, perché hai portato tutta quella roba nel tuo zaino?》
Gli chiedo curiosa dell'enorme zaino che ha in spalla. Io ho il mio nuovo diario e la penna, per iniziare a scrivere il mio diario segreto e anche per segnare il percorso fatto per arrivare alla casetta sull'albero.
《Perché ci passeremo tutto il giorno e anche la notte. Ci divertiremo un mondo e poi per qualsiasi cosa ho con me la radio e sentiamo tutte le notizie anche quelle che ci proibiscono di ascoltare. Capisci che bello, dormiremo sotto le stelle, ci racconteremo storie d'avventura e aneddoti della nostra infanzia, per conoscerci. Che ne dici?》
Mi spiega felice, posso capirlo da solo con tutti quegli adulti in casa, si sarà sentito solo ed ora che ci sono io finalmente può condividere le sue scoperte con qualcuno della sua età.
《A me va bene, ma cosa diremo poi ai nonni? Saranno in pensiero visto che siamo spariti da casa, forse dovevamo lasciarli un messaggio per avvisarli e almeno per tranquillizzarli un pó.》
Gli spiego. E lui alzando le spalle mi risponde.
《Lo faccio sempre, ormai si sono abituati ai miei continui e improvvisi sparimenti. Quindi stai tranquilla!》
Dice sorridendo a trentadue denti, per poi continuare a camminare. Io lo seguo a ruota evitando di perdermi in questo bosco fitto.
《Siamo quasi arrivati alla nostra destinazione, allacci le cinture perché stiamo per atterrare alla casa sull'albero!》
Dice Jakob imitando un pilota degli aerei, ama gli aerei e vuole un giorno pilotarne uno, ma non quelli da guerra ma uno di soccorso o di merci o addirittura uno passeggeri, lo vuole così tanto che ogni volta che vede passare un aereo tedesco sopra la scuola, si ferma e lo disegna per poi attaccarlo alla parete di camera sua. Che ora è piena di modellini in metallo, di carta, poster di grandi piloti di tutto il mondo, fotografie di aerei. Un paradiso per Jakob, l'ho soprannominata "Areolandia": areo da aereo e landia da stato o paese quindi il paese degli aerei.

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La Figlia Del FührerWhere stories live. Discover now