VI

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Oggi io e il nonno siamo andati a Briga, non per una vacanza ma per contattare i due stati confinanti. Il nonno dopo aver chiesto alle forze dell'ordine, suoi ex colleghi, mi ha portata in una stanza dove ci sono parecchi macchinari, ed è lì che ha inviato un messaggio tramite un telegrafo, uno strano macchinario che permette di scrivere dei messaggi che possono arrivare più velocemente di una lettera, ed è una cosa formidabile!
《Ora che siamo qui a Briga, che ne dici se andiamo a mangiare un gelato?》
Mi chiede il nonno, e subito un sorrisone mi si forma in volto.
《Evviva! Amo il gelato!》
Vedendo la mia reazione, il nonno mi porta verso una bella e anche grande gelateria, io mi prendo un cono medio al cioccolato e nocciola, mentre il nonno una coppettina alla vaniglia.
Poi abbiamo deciso di fare un giretto per Briga, e i miei occhi catturano una bella vetrina, è piena di quaderni, roba per la scuola ma anche diari e penne, praticamente ha tutto ciò che si deve desiderare per un buon anno scolastico.
Il nonno, che stava continuando a camminare, si volta perché nota che mi sono fermata, mi raggiunge e mi chiede.
《Ti interessa qualcosa, tieni sono 30 franchi, compra ciò che vuoi, non fare caso al costo.》
Mi dice il nonno ed io felice lo abbraccio.
《Grazie nonno!》
E lui mi sorride calorosamente, per poi sciogliere l'abbraccio. Così io entro nel negozio, il nonno rimane fuori ad aspettarmi.
Dentro è ancora più grande di quello che sembra, ed è anche ben illuminato. È pieno di scaffali stracolmi di oggetti.
La cosa che già dalla vetrina mi aveva attirata è un semplice diarietto di cuoio, legato insieme da un nastro color turchese, e delle belle penne stilografiche, decido di comprarle e poi vedo anche una bacheca con sopra diverse cartoline, di molti stati e città, decido di prenderne una di Varsavia, la città dove ho vissuto per praticamente tutta la mia vita fino ad adesso, e una di Briga, per ricordarmi sempre dei nonni, degli zii e di Jakob, e della loro gentilezza nell'ospitarmi a casa loro anche se non mi conoscono ancora bene.
Vado a pagare e mi da di resto di 2 centesimi, poi noto una ciotola con sopra scritto.
"Donazione per la ricostruzione del comune" e decido di metterci dentro i soldini rimasti, anche se non sono molto.
Esco dal negozio con in mano la borsetta che mi ha dato la commessa.
Il nonno sembra felice di avermi fatto un regalo di benvenuto, ed io lo sono altrettanto!
Io e il nonno decidiamo di tornare a casa, per non fare stare in pensiero la nonna e anche per non farla arrabbiare per il fatto che abbiamo mangiato fuori casa e non ciò che ha preparato lei. Inizierebbe una guerra anche qui in Svizzera tra mia nonna che vuole che mangiamo il cibo in casa e mio nonno che vuole assaggiare anche altri piatti, sarebbe divertente da vedere.
Andiamo al parcheggio dove nonno ha lasciato la macchina e andiamo diretti verso casa, contenti ascoltando alcune canzoni alla radio, che ho chiesto io, e le notizie della guerra che voleva il nonno, ma sentendo che erano inutili e che non si capiva nulla, torna sulla musica, cosa che mi piace molto.

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La Figlia Del FührerWhere stories live. Discover now