XXXIV

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L'atmosfera nel salotto è davvero mogia e c'è un silenzio angosciante e la situazione è così delicata che se avessi un coltello la potrei tagliare facilmente, da quanto sono tutti tesi in questa stanza.
《Signore, vi posso offrire una tazza di caffè o del tè?》
Gli chiese mia nonna ad Alex, intanto che si dirigeva verso la cucina.
《Non c'è bisogno di disturbarsi fino a questo punto, signora. Dopotutto stiamo solo parlando e non durerà molto la nostra "chiacchierata".》
Dice enfatizzando la parola chiacchierata... cosa che gli fa ricevere un'occhiataccia da parte di zio Carlo, del nonno e dello zio Luigi.
《Al...》
《No signorina, ora state muta, non dovete dire nessuna singola parola! Siete in grandi problemi!》
Mi blocca zio Carlo, che è letteralmente fumante dall'ira, mai penso di averlo visto in questo stato, neanche quando la sua partita preferita di calcio perdeva con dei goal sproporzionati, tipo 1 a 6 o cose del genere... ma ultimamente non sta neanche più ascoltando la radio, sta leggendo sempre di più i giornali come per paura che qualcosa sta per succedere e che può accadere da un momento all'altro... e la cosa inquieta molto.
《Suvvia, Carlo, si più gentile con lei, dopotutto non è colpa sua in principio, ma di colui che la cerca.》
《Non sa?》
《No, e volevamo che non lo venisse a sapere mai, fino a quando non è abbastanza grande da risolvere la situazione o a capirne il motivo della nostra decisione. Spero che questo lo capisca!》
《Certo, signore, il suo discorso non è totalmente sbagliata, ma devo contraddirla sul fatto che è troppo egoista da parte vostra non volerle dire nulla, quando è lei che lo vuole sapere.》
Dopo che Alex ha detto ciò, sento tutti gli occhi dei presenti su di me, o stanno aspettando che io acconsento a ciò che ha detto lo zio o a quello che ha detto Alex.
Non appena provo a dire qualcosa, lo zio mi blocca... lo trovo straziante e soffocante.
《Ho detto, che devi stare in silenzio!》
Mi replica lo zio con uno sguardo innervosito ad un livello degenerato.
《Carlo... prendi una tazza di tè, così calmi un pó i nervi!》
Lo supplica con lo sguardo nonna Maria, a cui lo zio non può resistere e accetta la tazza, da cui sorseggia il tè caldo e lo si può notare da come sospira che lo sta aiutando a rilassarsi.
Cosa che è un bene, visto che da un momento all'altro poteva tranquillamente saltare al collo di Alex, cosa che non è molto bella visto che Alex è autorizzato ad usare la pistola contro chiunque lo attacchi o minacci.
Ed una sparatoia nel salotto della nonna non è una cosa bella da vedere, visto che la nonna stava già svenendo quando avevo detto ieri che volevo conoscere mio papà pensare se suo figlio viene sparato per aggressione nel suo salotto proprio sotto i suoi occhi... ci muore qui davanti... e anche quella non è una delle migliori cose che possono accadere oggi.
《Quindi, voi volete che io le faccio conoscere suo padre cosicché può scegliere lei con chi vuole stare? O sbaglio?》
Ribatte zio Luigi che era rimasto in silenzio seduto accanto al nonno che stava tranquillamente bevendo un thé caldo che la nonna gli aveva appena portato.
《Non incontrarlo quello è un eventuale passo successivo, per ora sarebbe già necessario solo il nome e una foto, questo è tutto ciò che posso dire dalla mia parte di pubblico ufficiale, ma la mia parte da ufficiale tedesco direi di prendere il primo treno per Berlino e portarla da suo padre. Ma sono qui come poliziotto quindi non ho l'autorità di portarvi tutti in caserma per aver infranto numerose leggi statali.》
Dopo che Alex ha detto l'ultima frase, gli occhi di tutti si catapultarono su di lui e sullo zio Carlo, io rimasi lì immobile a fissare il caminetto stranamente acceso del salotto...
《Ad esempio signor nazista, che leggi abbiamo violato, sentiamo va!》
Gli chiede sarcastico lo zio Carlo, che sie era spazientito della presenza di Alex e delle sue affermazioni.
《Certamente signor Gasperoni, ora li elenco, trapasso di confine senza autorizzazione, mancanza di documentazione in comune su un membro della famiglia, assalto ad un pubblico ufficiale e minaccia, violazione di condotta e comportamento inadeguato riguardo alla poca serietà e disponibilità di ascolto delle parole di un pubblico ufficiale, volete che continuo e questi sono solo i vostri.》
Dopo che ha terminato l'elenco, tutta la famiglia è rimasta pietrificata, da quanti crimini avevano già commesso anche senza rendersene conto, ma lo sanno che la maggior parte di essi sono crimini commessi per portarmi qui, ora che ci penso non mi ricordo di aver superato delle barriere o confini, non c'era neanche la dogana, da che strada mi ha fatta passare lo zio... non mi ricordo neanche il nostro passaggio in Italia, solo che ci stavamo avvicinando al confine ma non mi ricordo di averlo passato, forse stavo dormendo o ero in dormiveglia o stavo guardando qualcosa e non me ne sono accorta.
《Zio, ma lo abbiamo passato il confine tra la Svizzera e l'Italia? Perché non me lo ricordo》
Gli chiedo in tedesco, anche se mi ricordo solo dopo che anche Alex parla tedesco...
《Si, lo abbiamo passato se siamo qui! Stavi dormendo come un ghiro quando lo abbiamo passato.》
Mi risponde anche lui in lingua, e la cosa che ormai non mi stupisce più sono le facce piene di punti interrogativi di tutta la famiglia.
《Okay signor Gasperoni, le chiedo di collaborare e in cambio non renderò pubbliche queste cause.》
Rispose Alex, anche lui in tedesco, ha un accento diverso da quello che ho sentito sia dai nonni in Svizzera sia dello zio Carlo, non so come spiegarlo ma è più tedesco! Sì, più germanico!

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La Figlia Del FührerWhere stories live. Discover now