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Subito sento il mio corpo immobilizzarsi completamente sul posto come se mi fossi congelata. Sono dei tedeschi... so che la mia famiglia potrebbe essere tedesca, ma spero anzi prego che non abbiano nulla a che fare con i nazisti.
Jakob li fissa con odio, ma anche con timore, dopotutto sono armati da capo a piedi, come se fossero appena usciti da una battaglia e loro sono i vincitori. Vengono dal confine con la Germania, o almeno la direzione è quella.
Quello sparo avrà allarmato tutti a casa, ma anche in tutto il vicinato. Questa è zona neutra, quindi gli eserciti devono avere un permesso firmato e timbrato per entrare o per passare... ma così non rispettano minimamente i limiti degli accordi. Anche sparare, è vietato già di legge normale pensa per la gente di un altro stato.
《Jakob, cosa facciamo ora?》
Gli chiedo bisbigliando, cercando di non fare rumori, ci va di mezzo la vita mia e anche quella di Jakob.
Rimaniamo muti, appena uno dei cinque uomini inizia a parlare.
《Il Führer è stato davvero gentile con noi, ci ha fatto prendere una vacanza per recuperare la bambina. Lunga vita al Führer!》
E alle sua lode si aggiungono anche gli altri quattro uomini.
《Viva il Führer!!》
Io e Jakob stiamo lì inorriditi ad ascoltarli blaterare su cose senza senso, e sui comunisti, francesi e inglesi, per lo più erano insulti e stereotopici.
I tedeschi decidono di accamparsi proprio dotto il nostro albero, perché da come abbiamo capito, domani mattina prima dell'alba prenderanno la "bambina" e partiranno diretti verso Berlino. I dettagli del piano non li hanno accennati, ma credo che non sia molto più articolato di come lo abbiamo percepito.
Non appena tutti loro si sono addormentati, decidiamo di mettere qualcosa di veloce sotto i denti, e poi di andare a dormire, sperando che l'indomani tutto sia tornato alla normalità, e che non c'è nessun nazista per il bosco e soprattuto che non c'è nessun accampamento sotto di noi.
Ci svegliamo presto la mattina e giusto in tempo per vederli uscire dal bosco, nella stessa direzione che io e Jakob abbiamo preso il giorno prima...
Credo di aver collegato i pezzi del puzzle, la bambina che cercano... sono io... a casa della nonna e del nonno, non mi troveranno mai, perché non ci sono da ieri. Potrebbero anche fare del male a tutti se non mi trovano in casa.
Io e Jakob decidiamo di dirigerci verso casa, lasciando un bel pó di distanza tra noi e i nazisti. Gradirei non avere una pistola puntata sulla tempia, o un proiettile dentro alla testa.
Non appena arriviamo verso casa, vediamo il nonno che parla con i nazisti, la nonna, zia Beatrix e zio Carlo che li guardano non sicuri di cosa ne sarà di tutti loro. La nonna è la zia stanno piangendo, probabilmente per il fatto che io e Jakob siamo andati via di casa senza avvisare, zio Carlo, è il solito e stereotipico italiano, sta lì e fissa i tedeschi con sguardo di disprezzo, è il mio idolo.
Guadagna uno stipendio da sogno, vive bene, lavora tre giorni alla settimana, ha una casa bellissima in Italia, davanti ad un lago non molto lontano dal confine con la Svizzera, l'ho vista in una delle tante foto che ci sono in cucina.
Io e Jakob rimaniamo dietro a dei cespugli ancora un pó, e vediamo un nazista prendere il nonno e buttarlo a terra e puntandogli un fucile in testa, la nonna e la zia supplicavano i nazisti di non ucciderli.
Jakob a quella scena non riusci a rimanere li nascosto mentre la sua famiglia veniva quasi uccisa, quindi si alza e corre verso di loro, io tento di fermarlo. Ma l'unica cosa che gli dico è.
《Non fare lo spione, e non dire dove sono, a nessuno! Perfavore.》♡•○•♡
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La Figlia Del Führer
Historical FictionQuesta storia, non è un insulto per nessuno, è solo una storia che mi è apparsa in un mio sogno, quindi se non vi piace, non posso farci niente. Ma se volete suggerire qualche nuova scena, sono sempre pronta ad accettare nuove idee, di qualunque ge...